15 Settembre, 2002
Il comportamento di Spaggiari lascia esterefatti di PierAngelo Ongari
E’ diritto di tutti i malati ed in particolare di quelli più in difficoltà, di essere accolti al Pronto Soccorso con celerità, competenza e cortesia.
E’ diritto di tutti i malati ed in particolare
di quelli più in difficoltà, di essere accolti
al Pronto Soccorso con celerità, competenza
e cortesia.
Lascia esterrefatti il tentativo di Spaggiari,
Direttore Generale del nostro Ospedale, di
scaricare sul comportamento degli operatori
le oggettive difficoltà in cui versa il Pronto
Soccorso dell’ Ospedale stesso.
A nome di molti nostri concittadini vorremmo
chiedergli, per esempio, quali siano i progetti
e gli investimenti per rendere i locali di
attesa dei pazienti, oggi degni di un paese
del terzo mondo, più vivibili e rispettosi della riservatezza
di malati e parenti, visto che vi si possono
trascorrere ore o anche giornate di attesa
se il codice non è di urgenza e tutto ciò
certo non per colpa di medici ed infermieri!
La sala di attesa al pronto soccorso non
può essere un bivacco lasciato alla capacità
di sopportazione di chi è in condizioni di
estremo bisogno e subisce in silenzio tutti
i disguidi la cui responsabilità non può
essere certo imputata agli operatori che
fanno veri e propri miracoli.
Vorremmo chiedergli cosa abbia intenzione
di fare per ampliare l'organico degli operatori
e far sì che abbiano più tempo per relazionarsi
con calma con i pazienti che hanno un bisogno immediato
di cure e di conforto.
Va contrastato quindi con determinazione
ogni tentativo di scaricare sugli operatori
la responsabilità di qualsiasi disguido che
possa accadere nel pronto soccorso.
Vorremmo chiedergli perché in un ospedale che dice di investire, giustamente sulle eccellenze,
sia difficilissimo trovare posto per un tempo
adeguato o comunque ragionevole per anziani
e malati cronici al fine quindi di non scaricarli prematuramente dalla struttura sanitaria.
Vorremmo chiedergli quanto abbia intenzione
di investire per la stabilizzazione, la formazione,
la valorizzazione dei medici di pronto soccorso,
che ci risulta essere oggetto di un alto
turn over e quindi di totale precarietà.
L'aziendalizzazione forzata e voluta dalla
Regione Lombardia ha totalmente escluso i
comuni dal governo degli Ospedali, crediamo
però sia ora, per il diritto alla salute
dei propri cittadini, che i Sindaci tornino
ad occuparsene a pieno titolo.
E’ quanto meno strano ed incomprensibile
che i Comuni si debbano occupare dei bisogni
primari dei propri cittadini tranne quando
si ammalano, in quel caso devono essere solo
prede ambite del sistema sanitario formigoniano
che li considera solo fonte di profitto fuori
da ogni controllo pubblico.
I cittadini cremonesi devono sapere cosa
significhi questo tipo di sanità.
Basta con questo sistema sanitario buono
per le casse dei gestori ma indegno di una
sanità pubblica come previsto dalla Costituzione
e quindi di un Paese civile.
ONGARI Pier Angelo - Candidato Sindaco Comune di Cremona
 
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