15 Settembre, 2002
Il nuovo volto del Sistema Museale della Provincia di Cremona
L’ossatura organizzativa del sistema che sarà del tutto rinnovata, sulla scorta delle disposizioni legislative più recenti, che impongono requisiti minimi per ottenere l’accreditamento regionale da parte dei musei è contenuta in una ipotesi di fattibilità
Il nuovo volto del Sistema Museale della Provincia di Cremona
Il Sistema Museale della Provincia di Cremona si trasforma. L’ossatura organizzativa del sistema che sarà del tutto rinnovata, sulla scorta delle disposizioni legislative più recenti, che impongono requisiti minimi per ottenere l’accreditamento regionale da parte dei musei, è contenuta in una ipotesi di fattibilità, che ha già ottenuto l’imprimatur della Giunta Provinciale.
Lo studio realizza una fotografia del presente e innesta ipotesi di sviluppo, tenendo conto degli orientamenti regionali, particolarmente rigidi in termini di qualità dei servizi. Il primo passo è quello di identificare il sistema. Il tempo stringe. Entro l'8 agosto i musei dovranno presentare la domanda di riconoscimento alla Regione.
“Lo studio provinciale - spiegano il Presidente Gian Carlo Corada e l'Assessore alla Cultura, Marco Dossena - facilita questo processo. Inquadra i musei con carattere di continuità, una sede stabile, orari di apertura precisi, un atto istitutivo. Valuta la possibilità di inserire una serie di figure professionali che la legge rende obbligatorie: il direttore, il conservatore, il referente attività educative, della sicurezza e della custodia. Cerca di impostare un’azione di cooperazione dei servizi. Non sarà facile mettere in pratica questi principi. Sono mesi che ci stiamo lavorando. E’ importante cominciare a parlarne, coinvolgendo anche la pubblica opinione”.
Dettagliatamente, sono 28 i musei presenti sul territorio (escluso il Museo Etnografico di Montodine, attualmente chiuso). Costituisce un significativo punto di forza il fatto che si tratti di raccolte legate al territorio, alla tradizione locale. Alcuni hanno forte valenza internazionale. Sono rappresentate diverse aree tematiche: quella artistica (Crema, Pizzighettone, Cremona), storica (Soncino, Crema, Soresina, Pizzighettone, Cremona), archeologica (Gallignano, Crema, Castelleone, Pizzighettone, Cremona, Piadena, Casalmaggiore), etnografica (Offanengo, Crema, Madignano, Pescarolo, Isola Dovarese), naturalistica (Castelleone, Pizzighettone, Cremona, Ostiano, San Daniele Po) ed altre più specialistiche (Museo della Stampa, della liuteria, Museo Ponchielliano, Museo del Bijou, del Lino).
L’ipotesi di sviluppo interessa 5 aree prioritarie, individuate sulla base delle esigenze espresse dagli stessi operatori museali. “Cercheremo infatti di lavorare - concludono- con l’obiettivo di potenziare il personale, completare la catalogazione, promuovere i musei, la didattica, l’estensione degli orari di apertura. E’ importante sottolineare come alcuni musei appartenenti ad aree affini non abbiano un conservatore. Il sistema si pone l’obiettivo di dotare questi musei di un conservatore per area tematica e di collegare intorno a questa nuova lettura di sistema un’aggregazione di servizi per eventi, mostre, conferenze, che abbiano al contempo rilevanza turistica e capacità organizzativa”.
 
|