15 Settembre, 2002
Dopo il voto per il PD si apre la sfida decisiva di Carlo Porcari
Con i ballottaggi dell’ultimo fine settimana si chiude per il PD una tornata difficile
Dopo il voto per il PD si apre la sfida decisiva
Con i ballottaggi dell’ultimo fine settimana
si chiude per il PD una tornata difficile
nella quale erano in gioco prima di tutto
la conferma di numerosissime province e città
che erano state conquistate in modo ampio
nel 2004 e di conseguenza anche il progetto
politico di governo dei territori e delle
società locali da noi proposto.
A urne chiuse possiamo dire che mai come
in queste elezioni amministrative, e soprattutto
al nord, ha prevalso la valutazione degli
elettori dello scenario politico nazionale
che ha penalizzato nei fatti la proposta
politica locale.
Il risultato è stato un forte arretramento
degli schieramenti di centrosinistra, anche
se amministriamo oggi 28 delle 62 province
che sono andate al voto e confermiamo importantissime
città come Firenze, Bologna, Bari, Padova.
Il dato lombardo è certamente più crudo di
quello nazionale. Si salvano alcuni comuni
della cintura milanese, ma si sono perse
tutte le 5 province e le 3 città capoluogo
in competizione. Non c’è dubbio: l’esito
politico è una sconfitta che non può essere
spiegata solamente con il fatto che la coalizione
PDL-Lega si presentasse per la prima volta
unita al voto o con la fragilità che alcuni
esperimenti con liste civiche hanno evidenziato.
La stessa tenuta di alcune situazioni locali,
se può aiutarci a considerare i fattori che
concorrono ad una tenuta della poposta del
PD, non ci sottrae ad un esame approfondito
e senza indulgenze della situazione anche
laddove, ed è il caso della provincia di
Milano, il risultato lusinghiero non ha consentito
di colmare il gap con l’onda politica nazionale.
Il risultato deve allora aprire una fase
nuova, aiutata in questo dalla concomitanza
congressuale dei prossimi mesi che dovrà
tracciare i temi e le proposte del partito
per i prossimi anni. Dobbiamo sviluppare
una credibilità nuova che aiuti nella costruzione
delle alleanze, ma che abbia ben presenti
i temi su cui aprire il confronto: crisi
economica, sicurezza, valorizzazione del
lavoro, politiche amichevoli verso chi rischia
con l’impresa, una riforma del welfare che
renda più equa la distribuzione dei diritti
e delle opportunità, uno sviluppo sostenibile
dopo il tempo dello sviluppo tout court.
Se cioè il tema che ha concorso maggiormente
all’esito elettorale è stato quello della
poca credibilità delle proposte di fronte
alle ansie crescenti dello stare dentro pressanti
processi di globalizzazione, sarà necessario
dare risposte concrete alle ansie e preoccupazioni
delle persone.
La verifica del progetto politico, dopo due
anni di vita del PD dovrà essere portata
avanti serenamente, un vero confronto fatto
di proposte politiche che abbiano l’obiettivo
comune di rilanciare un progetto che rimane
determinante per il nostro Paese e per tutti
coloro che ne auspicano un futuro. Dobbiamo
utilizzare al meglio questa opportunità per
arrivare all’appuntamento delle elezioni
regionali del 2010 che saranno il primo importante
banco di prova per misurare le contraddizioni
del centrodestra e la credibilità nuova della
nostra proposta.
Carlo Porcari, capogruppo PD in Regione Lombardia
 
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