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 Dal Mondo

15 Settembre, 2002
Grandi notizie per il Sud del Mondo dal G8 italiano Adesso (non) sarete più soli….
Il G8 è una formula superata. D’ora in poi G14, G20. Speriamo che non significhi che le decisioni prese siano a loro volta da considerarsi superate.

Grandi notizie per il Sud del Mondo dal G8 italiano Adesso (non) sarete più soli….Ci dissociamo dalla retorica del “non ci piace”. Ci mancherebbe pure che un G8 che mette in agenda una giornata sui problemi dello sviluppo fosse negativo. Quello che conta sono i fatti, la concretezza degli atti. Quello che conta è quello che accade, non le attese.

Appunto per questo vorremmo sottolineare alcuni risultati emersi da questo G8 dell’Aquila:

- il G8 è una formula superata. D’ora in poi G14, G20. Speriamo che non significhi che le decisioni prese siano a loro volta da considerarsi superate.

- i nuovi paesi, le economie emergenti, sono protagonisti imprescindibili della governance mondiale. Adesso ne fanno parte. Ma non abbiamo sentito la voce e le proposte del Sud del mondo. Chi sperava che la partecipazione potesse apportare una modifica nei comportamenti e nei contenuti, resta deluso.

Il problema e il solito: come evitare che tutti parlino a nome dei paesi più poveri e vulnerabili? Una preoccupazione che anche il Papa ha espresso nell’ultima enciclica.

Da parte nostra abbiamo più volte fatto una proposta chiara e semplice: facendoli parlare direttamente dei loro problemi. Forse, le riunioni preparatorie, gli sherpa sull’orlo del collasso, le negoziazioni estenuanti, andrebbero fatte con loro, oltre che tra quelli che “ne fanno parte”.

- Le promesse ci sono. Seguiranno i fatti? Uscire da un vertice (anche se breve) con una serie di punti positivi non solo non rappresenta una novità, ma e ormai uno scontato dovere.

Cosa direste di un vertice (pur sempre costoso) che vi dicesse “non abbiamo risolto nulla!” Il problema e più serio. E’ necessario infatti che la societa civile faccia un passo in avanti, in termini di corretta informazione e di consenso; che si venga a costituire sempre più come soggetto autorevole, in grado di monitorare i sempre più complessi vertici internazionali, portando un contributo dal basso alle decisioni ed alle strategie dei governi. Qualcosa si e fatto, ma non con l’autorevolezza e il riconoscimento necessari. Non basta più prepararsi in occasione dei vertici. Ai vertici bisogna partecipare, la societa civile, quella che vuole dialogare, da tempo lo chiede ma poi finisce relegata nell’apposito spazio al di la del muro.

I dati poi, i risultati, sono sempre un po’ approssimativi. Li valuteremo con rigore ma intanto: l’impegno dei grandi per la lotta alla povertà sarà di 20 Miliardi di dollari; comunque, in tre anni. C’e una certa differenza fra domanda e offerta, ma soprattutto non si capisce se si tratti di fondi aggiuntivi, o del totale: chi lo fara sapere?; si e sottoscritto un documento per il diritto all’acqua. Ma si tratta di due paginette di buone intenzioni, in cui – per altro – si dice che “ogni nazione ha la responsabilita diretta del proprio sviluppo”. Vi daremo una mano, un obiettivo del millennio non si nega a nessuno! Il peacekeeping sara sempre più in auge, ma il problema della sovrapposizione militare civile e delle sue conseguenze non e stato affrontato.

L’Italia s’impegna a destinare 130 milioni di euro al Global Fund, per la lotta all’Aids, alla malaria, alla tubercolosi: vorremmo pero’ ci fosse un monitoraggio reale sull’uso di questi finanziamenti e, soprattutto, sul rispetto del principio di sussidiarieta’, che resta una parola molto usata ma poco applicata. Ovvero, restano intatti i clamorosi tagli alla cooperazione, ma (sorpresa) viene rispettato almeno uno degli impegni già presi.

Cosa resterà negli occhi e nelle orecchie dell’opinione pubblica? Grandi leader che girano informali tra le macerie, calorose strette di mano, persone semplici che brillano per il bagliore riflesso di un gesto rubato tra gli 007, titoli cubitali sul successo di questo e di quello.

Ma non dimentichiamoci che la televisione, ormai, si vede anche nei luoghi più desolati e lontani, dove le ferite di cui si parla bruciano sulla pelle. In gioco, c’e la credibilita - non dei singoli interpreti - ma di tutti noi. Speriamo. Yes, Weekend !


Per informazioni Paola Amicucci – cell 328.0003609
skype: paola.amicucci

ong.agimondo@link2007.org

 

 


       



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