15 Settembre, 2002
Mobilitazione Coldiretti: oltre quattrocento agricoltori cremonesi davanti al Pirellone
L’operazione-verità per l’agroalimentare italiano”, lanciata da Coldiretti su tutto il territorio nazionale,
Mobilitazione Coldiretti: oltre quattrocento agricoltori cremonesi
davanti al Pirellone e al Brennero
nel segno della “Operazione Verità”
Stamani conferenza Stampa, seguita dall’incontro
con i Parlamentari del territorio, per illustrare
le motivazioni della mobilitazione, al via
da domani
“L’operazione-verità per l’agroalimentare
italiano”, lanciata da Coldiretti su tutto
il territorio nazionale, è pronta a scattare.
Stamani in conferenza stampa (presso la Sala
Mercanti della CCIAA di Cremona) e nel pomeriggio
nell’incontro con i parlamentari e consiglieri
regionali eletti nel nostro territorio, il
Presidente di Coldiretti Cremona Roberto
De Angeli e il Direttore Assuero Zampini
hanno illustrato gli obiettivi e le azioni
della grande mobilitazione al via da domani,
posta nel segno del progetto per una filiera
agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori.
“I prezzi del nostro latte, dei nostri suini
e bovini, dei nostri cereali sono ormai al
di sotto dei costi di produzione – ha evidenziato
De Angeli – mentre dall’estero giungono quantità
incredibili di prodotti anonimi che fanno
concorrenza sleale alle nostre produzioni
deprimendo i prezzi all’origine, senza peraltro
alcun beneficio per i consumatori. Per questo
Coldiretti chiede che vengano resi pubblici
i dati riguardanti tutte le importazioni,
a partire da latte, derivati lattiero-caseari,
caseine e cagliate”.
“Molte filiere agroalimentari italiane sono
sempre più confuse ed indistinte sugli scaffali
delle grandi catene della distribuzione organizzata
– ha aggiunto il Presidente di Coldiretti
Cremona – salvo che quando vi è uno specifico obbligo
di legge, in etichetta non viene mai indicata
l’origine dei prodotti agricoli impiegati
e i prodotti agroalimentari vengono commercializzati
come italiani anche se realizzati dalle industrie
di trasformazione con prodotti agricoli provenienti
da tutto il mondo”.
De Angeli ha aggiunto che “Industria e gdo
acquistano prodotti agricoli a prezzi mondiali
e poi vendono prodotti agroalimentari a ‘prezzi
italiani’ sfruttando il valore aggiunto dell’immagine
del vero made in Italy agroalimentare e questa
vera e propria anomalia del mercato, determinata
anche da normative non trasparenti che permettono
di far entrare prodotto dall’estero senza
dichiararne l’origine ai fini della trasformazione
industriale, innesca un sistema di competitività
distorto e impedisce al consumatore italiano
di effettuare la propria scelta in libertà,
una libertà che può essere assicurata solo
da una corretta informazione sull'origine
dei prodotti agricoli e sui passaggi nella filiera”.
“Tutto questo – ha concluso De Angeli – ha
ingenerato una gravissima crisi che sta interessando
le imprese agricole e zootecniche italiane,
alle quali non viene riconosciuta una equa
remunerazione delle loro produzioni e che
quindi non riescono più nemmeno a coprire
i costi di produzione saliti a livelli insostenibili,
mentre paradossalmente nessun vantaggio ricade
neppure sul consumatore finale. La situazione
è tale da mettere concretamente a rischio
la tenuta del settore agricolo e zootecnico
dell’intero Paese e quindi la possibilità
per i consumatori di disporre di un vero
Made in Italy agroalimentare che solo una
filiera tutta agricola e tutta italiana può
garantire”.
Coldiretti ritiene che la soluzione a questa
crisi senza precedenti passi necessariamente
per la costruzione di una filiera agricola
tutta italiana, che sia in grado in tutti
i settori senza deroghe o eccezioni di distinguere
il prodotto nazionale, introducendo più trasparenza
e più concorrenza sul mercato.
A supporto di queste proposte Coldiretti
ha organizzato una serie di iniziative che
si svilupperanno nei prossimi giorni. Le
ha evidenziate il Direttore Assuero Zampini:
“Da domani (martedì 21 luglio, ndr) Coldiretti
darà vita ad un presidio ad oltranza presso
il valico del Brennero, dove transita la
maggior parte dei flussi delle importazioni
dei prodotti lattiero-caseari. Coldiretti
Cremona vi prenderà parte con oltre cento
allevatori che nella mattinata, in pullman,
partiranno diretti al valico – ha spiegato
Zampini –. In tutta Italia, nel contempo,
si terranno dei presidi davanti alle sedi
delle Istituzioni regionali. Noi, naturalmente,
saremo a Milano, davanti al Pirellone: da
Cremona partiranno cinque pullman, oltre
a varie auto”.
Si prevede che il presidio lombardo, nel
complesso, conterà oltre 1500 agricoltori.
“In questa occasione – prosegue Zampini –
incontreremo il Presidente della Giunta regionale
Roberto Formigoni per sottoporgli le proposte
per uscire dalla crisi. Nel corso della manifestazione
verrà anche presentato un dossier sui fatti
e misfatti dell’agroalimentare italiano e
verrà allestita una mostra dei principali
prodotti che tuttora non prevedono l’indicazione
dell’origine in etichetta”.
La presenza degli imprenditori agricoli cremonesi
davanti alla sede della Regione Lombardia,
come si diceva, sarà massiccia: oltre trecento
persone …e alcuni animali. La Federazione
di Cremona si è infatti impegnata a condurre
davanti al Pirellone due vacche ed altrettanti
maiali: “Vogliamo evidenziare che, se si
continua su questa strada, i nostri allevamenti,
e con essi le produzioni autenticamente made
in Italy, tra un po’ saranno costretti a
chiudere, lasciando il posto a tutto ciò
che arriva dall’estero – spiega Zampini –.
E proprio con la sua imponente presenza al
Brennero, Coldiretti dimostrerà quanti e
quali prodotti agricoli entrano in Italia,
per poi essere lavorati e spacciati come
autentico Made in Italy”. Altre iniziative
– hanno garantito i vertici di Coldiretti Cremona
– si svilupperanno nei giorni a seguire,
tutte nel segno della “operazione verità”.
 
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