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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Il 28 luglio presso Unioncamere Presentati i dati congiunturali Lombardi relativi al 2° trim.
In rappresentanza delle associazioni dell'artigianato è intervenuto il presidente regionale CNA Fausto Cacciatori

Il 28 luglio presso Unioncamere
Presentati i dati congiunturali della Lombardia relativi al 2° trimestre 2009
In rappresentanza delle associazioni dell'artigianato è intervenuto il presidente regionale CNA Fausto Cacciatori
Rallenta la caduta rispetto al trimestre precedente (-3% contro -4%). La riduzione della produzione su base annua si attesta al -11%. Segnali d'inversione del trend provengono dall'andamento degli ordini (+1,6% quelli esteri) e dalle aspettative degli imprenditori.
Anche per l'ARTIGIANATO MANIFATTURIERO la caduta rallenta leggermente, con un calo della produzione del -3,4% rispetto al trimestre precedente (destagionalizzato) e del -11,9% su base annua.
Segnali meno preoccupanti per i prossimi mesi provengono dall'andamento degli ordini che tornano positivi dall'estero rispetto al trimestre precedente, e dalle aspettative degli imprenditori, decisamente meno negative rispetto a tre mesi orsono.
I dati relativi al II trimestre del 2009 mostrano per la Lombardia una situazione ancora di segno negativo, come del resto sta avvenendo nella pressoché totalità dei paesi avanzati. Anche se le variazioni tendenziali mostrano segni negativi a due cifre, quelle congiunturali hanno cominciato a decelerare, ma siamo ancora lontani da un inizio di ripresa. Gli ordini dall'estero sono la prima variabile ad assumere un valore congiunturale positivo. Questo è un buon segnale, perché la minor caduta della produzione non sembra dovuta ad un rimbalzo tecnico legato alla ricostituzione delle scorte che, semmai, in questo trimestre hanno remato nella direzione opposta. Segnale estero, tuttavia, che rimane insufficiente ad innescare la ripresa in presenza di forti cali nelle altre componenti della domanda aggregata.
I dati sulle giornate di produzione assicurate dagli ordini, il leggero aumento della capacità produttiva utilizzata, la fiducia degli imprenditori sono tutti elementi orientati nella direzione di un miglioramento.
In questo contesto, le differenze strutturali fra imprese, settori e territori sembrano essere relegate sullo sfondo perché è la variazione tendenziale pesantemente negativa a caratterizzare quasi tutte le realtà economiche. Questa variazione tendenziale ha finito con il manifestare i propri effetti sul mercato del lavoro, non più soltanto sotto forma di incremento della CIG, ma anche come diminuzione dell'occupazione, un dato che si pone come un ostacolo ulteriore alla ripresa.
Stiamo probabilmente oltrepassando il momento più acuto della recessione, che sembra rimanere saldamento ancorato al primo trimestre 2009, ma non sappiamo ancora quando troverà forza quello della ripresa. Influenzato anche da fenomeni prettamente stagionali, rafforzati dall'opportunità che molte imprese coglieranno per smaltire ferie residue nel periodo estivo approfittando del clima produttivo poco dinamico, il prossimo trimestre non si pone come pioniere della ripresa, ma presenterà ancora un andamento negativo caratterizzato da segnali contrastanti delle principali variabili. Occorrerà attendere il quarto trimestre 2009 per osservare andamenti meno erratici e più facilmente interpretabili.
Due terzi delle imprese lombarde dichiarano di non cogliere ancora nella propria attività segnali di superamento della crisi, anche se il 27% ritiene che il peggio della crisi sia ormai alle spalle. Per il 37% delle imprese si concentrano comunque sugli ordinativi (sia interni che soprattutto esteri) i primi segnali di ripresa. Un terzo delle imprese si aspetta infine una riduzione (prevalentemente lieve) dei livelli occupazionali, risultando insufficienti -secondo il 47% delle imprese - gli ammortizzatori attualmente in essere.
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Sintesi dell'intervento di Fausto Cacciatori,
Presidente di CNA Lombardia
I dati dell'ultima rilevazione, seppure in una tendenza di lieve miglioramento, confermano la riduzione dell'andamento produttivo delle imprese artigiane.
I segnali di ripresa della domanda estera sono incoraggianti, segnalando una tendenza positiva, ma non bastano a sostenere la ripresa.
Soffrono i settori e soffrono di più le microimprese, quelle imprese cioè, che sono l'anello finale della filiera e che spesso ne subiscono i contraccolpi.
Prevale tuttavia nelle imprese artigiane un atteggiamento di tenuta, "di non voler mollare": il forte utilizzo degli ammortizzatori sociali va proprio in questa logica, quella di mantenere, comunque, l'occupazione nelle imprese.
Le imprese artigiane tengono anche grazie al supporto della rete famigliare che - in questa fase - le sostiene anche finanziariamente.
Rimane critico l'accesso al credito: le banche non stanno aiutando la ripresa, le imprese artigiane segnalano come, nel 40 % dei casi, hanno avuto questa difficoltà che viene risolta nella stragrande maggioranza dei casi, dai Confidi: strutture associative che nei primi sei mesi hanno sostenuto 8000 operazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2008.
Auspichiamo un rilancio di "Confiducia" che, a seguito delle ultime modifiche, sta prendendo la giusta via, cioè quella del sostegno alla liquidità: rimane l'amarezza di avere perso tanto tempo prima di renderlo operativo.
Così come sono positive le rivisitazioni delle misure A, B e C della legge 1 dell'Artigianato e in particolare quella relativa al microcredito.
Serve tuttavia una politica di rilancio vero e da qui, oltre a quelle già menzionate, le altre nostre proposte, già evidenziate nel Manifesto Unitario delle Associazioni dell'Artigianato:
1. Aiuti al capitale umano con:
· l'istituzione di una dote alle microimprese · il rafforzamento dell'apprendistato
2. Rafforzare le linee della Bilateralità
· Creare un collegamento tra gli ammortizzatori sociali in deroga ed il sistema bilaterale
· Un formale riconoscimento al sistema bilaterale
3. Accesso al Credito
· Sostenere i Confidi e Federfidi
· Continuare nel processo di semplificazione amministrativo
· Riduzione dei tempi di pagamento e appalti pubblici a misura di piccola impresa
4. Un quadro legislativo per un artigianato del futuro, capace di coniugare tradizione e innovazione, locale e globale
· Creazione di una "Agenzia delle Imprese"
· Monitoraggio permanente della normativa regionale in rapporto alle PMI
Infine confidiamo in un coinvolgimento vero rispetto a Expo 2015 che potrebbe risultare, per le piccole e micro imprese, un vero strumento anticrisi.
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All'indirizzo http://www.advexpress.it/ Elena Colombo intervista Francesco Bettoni, presidente Unioncamere; Marco Campanari, Presidente Comitato Giovani Imprenditori di Confindustria e Fausto Cacciatori Presidente CNA Lombardia.

 


       



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