15 Settembre, 2002 Nucleare. Il Prof.Gianni Mattioli a Cremona Il prof. Mattioli ha illustrato gli aspetti negativi della scelta del governo italiano di rilanciare il nucleare, in particolare se confrontata con quella fatta in materia dall’Europa
Nucleare. Il Prof.Gianni Mattioli a Cremona
Il prof. Mattioli illustrerà gli aspetti
negativi della scelta del governo italiano
di rilanciare il nucleare, in particolare
se confrontata con quella fatta in materia
dall’Europa.
Il Coordinamento cremonese per il risparmio
energetico e per le energie rinnovabili alternative
al nucleare, costituito da ACLI, AmbienteScienze,
Centro studi sinistra europea, Amici della
Terra, Arci, CGIL, Legambiente, Movimento
Federalista Europeo, Rete Lilliput, facendo
seguito alle decisioni assunte nelle precedenti
riunioni, ha organizzatolo scorso28 luglio a Cremona un incontro aperto alla
cittadinanzacon il prof. Gianni Mattioli della Università “La Sapienza” di Roma e
noto ambientalista italiano.
Contro l’affare Nucleare : una battaglia
su due fronti, nazionale e locale. Ma anche
scientifico e politico.
Con l’iniziativa del 28 luglio che ha visto
contemporaneamente presenti a Cremona il
prof. Gianni Mattioli, dell’Università La
Sapienza di Roma, e delegazioni di Piacenza,
Lodi e Viadana, provincia di Mantova, è iniziata
una nuova fase della battaglia contro la
costruzione di nuove centrali nucleari in
Italia, in particolare sul Po. Una fase che
cerca di alleare unimpegno a livello nazionale con l’impegno
sul fronte locale. La questione del ritorno
del nucleare in Italia è troppo grande per
essere affrontata solo dai territori che
verranno scelti come “siti idonei” per l’installazione
delle nuove centrali : per questo il Coordinamento
cremonese per il risparmio energetico e per
le energie rinnovabili alternative al nucleare
ritiene indispensabile dare una dimensione
nazionale allo scontro-confronto in atto
chiamando a mobilitarsi soggetti scientifici
e culturali e forze politiche, sociali, economiche
contro una scelta antieconomica e pericolosa
che non aiuta ad uscire dalla crisi attuale,
come invece potrebbe più efficacemente fare
l’economia verde delle energie rinnovabili.
Contemporaneamente il Coordinamento cremonese
lancia l’idea di una “rete” tra le associazioni
e organizzazioni che lavorano nelle province
del Po per sottoscrivere un “ Patto tra Territori”
che si impegnano a promuovere le energie
rinnovabili e “ per un Po libero dal nucleare”.
Nota a cura di Marco Pezzoni
Di seguito un breve resoconto audio video
dell’incontro.