15 Settembre, 2002
DUE CREMONESI ALLA BIENNALE DELL’EUROPA E DEL MEDITERRANEO:FRANCESCA FOLLINI E SIRIA BERTORELLI
700 artisti, 46 Paesi dell’Europa e del Mediterraneo, 10 giorni: sono questi i numeri della XIVª edizione della Biennale dei giovani artisti dell’Europa
DUE CREMONESI ALLA BIENNALE DELL’EUROPA E
DEL MEDITERRANEO:
FRANCESCA FOLLINI E SIRIA BERTORELLI
CONFERENZA STAMPA MERCOLEDì 2 SETTEMBRE ORE
11,00
CLEOFE Concept Store
Viale Trento Trieste 69 - Cremona
700 artisti, 46 Paesi dell’Europa e del Mediterraneo,
10 giorni: sono questi i numeri della XIVª
edizione della Biennale dei giovani artisti
dell’Europa e del Mediterraneo che si terrà
dal 3 al 12 settembre nella città macedone
di Skopje. E a confrontarsi sul tema di quest’anno,
“Le sette porte”, anche due giovani artiste
cremonesi: Francesca Follini e Siria Bertorelli,
selezionate dal Comune di Cremona – Settore
politiche giovanili- attraverso un’apposita
commissione.
“La partecipazione di due giovani cremonesi
è motivo di grande orgoglio” – afferma l’assessore
alle politiche giovanili del Comune di Cremona,
Jane Alquati. “L’iniziativa, infatti, nasce
con l’intento di istituzionalizzare la cooperazione
fra differenti istituzioni e associazioni
dell’area del Mediterraneo che operano nel
settore artistico e culturale, incoraggiando
gli scambi internazionali e le relazioni
di pace fra i popoli”.
Un evento per i giovani artisti
Promossa dall’associazione internazionale
Bjcem (Associacion biennale des jeunes créateurs
de l’Europe et de la Méditerranée) la mostra
biennale per giovani artisti spazia fra arti
visive, arti applicate, spettacolo, musica,
cinema, letteratura e gastronomia. Durante
i 10 giorni in cui avrà luogo, la città di
Skopje si riempirà, così, di mostre, concerti,
spettacoli di danza e teatro, letture pubbliche
e performance gastronomiche; le opere d’arte
visive, inoltre, resteranno esposte in spazi
pubblici della città fino al 9 ottobre.
“Quest’evento” – continua Alquati – rappresenta
la fiera d’arte e cultura più importante
del Mediterraneo, momento di incontro fa
gli artisti e ottimo presupposto per accedere
più facilmente al mercato internazionale,
grazie agli spazi e agli eventi organizzati
all’interno della manifestazione”.
Cremona e la XIVª Bjcem
Ogni Paese partecipante ha selezionato gli
artisti attraverso specifiche commissioni
composte da curatori, critici d’arte e operatori
culturali perché fossero garantiti qualità
e livello di professionalità. La commissione
che ha selezionato le due giovani cremonesi
era composta da: Andrea Del Guercio (critico
e storico dell’arte), Michele Bozzetti (coordinatore
di Attraversarte - Servizio Politiche Giovanili),
Michele Ginevra (coordinatore Centro Fumetto
Andrea Pazienza), Francesca Rizzardi (critico
d’arte), Silvia Scaravaggi (critico d’arte).
La sede: di nuovo in ex Jugoslavia
Dopo l’edizione del 2001, tenuta a Sarajevo,
la Biennale torna nei territori dell’ex Jugoslavia:
un segnale di apertura fra l’Unione Europea
e i Paesi del bacino del Mediterraneo, coerente
con il dialogo che l’Unione ha intrapreso
con Croazia, Repubblica Macedone, Bosnia
ed Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Serbia
e Albania che dovrebbe condurre attraverso
tempi e modi differenti all’adesione.
“Sette porte” per un crocevia di culture
La Repubblica Macedone, fra l’altro, è da
sempre un territorio multietnico, crocevia
e luogo di incontro di diversi popoli, culture
e religioni, in grado di convivere pacificamente,
in un sistema che garantisce dialogo e opportunità
per i cittadini.
Ecco perché per la XIVª edizione della Biennale
è stato scelto il tema delle “sette porte”,
strettamente legato alla leggenda della città.
La porta è simbolo di accesso, passaggio
attraverso cui diverse espressioni culturali
possono entrare in contatto ed essere condivise,
accesso a spazi aperti dove l’espressione
creativa transnazionale può essere scambiata.
E sette sono le discipline prese in esame
dalla mostra, come le leggendarie porte della
città.
“I giovani artisti che partecipano alla Biennale
– conclude l’assessore Alquati - vedono esposti
i loro lavori in contesti internazionali,possono
accedere a confronti diretti con colleghi
stranieri e proprio grazie a questo hanno
la possibilità di consolidare la loro opinione
circa il proprio ruolo di professionista.
E gli enti che organizzano e che partecipano
– come il Comune di Cremona – scommettono
sui giovani, protagonisti della prossima
generazione di relazioni internazionali,
e sul ruolo che essi giocano nella costruzione
di nuovi modelli culturali”.
 
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