15 Settembre, 2002
Museo dei Violino in Palazzo dell'Arte? Interviene Corada
Così rischia di saltare il Parco dei Monasteri, la Pinacoteca ne risentirebbe negativamente e l'Università di Musicologia sarebbe costretta a restare nell'attuale sede, ormai inadatta, insufficiente e senza prospettive.
Gian Carlo Corada, non può dimenticare di essere stato colui che - come Presidente della Provincia - seppe innescare l'intero iter che dovrebbe sfociare in una delle più importanti e profonde riforme della nostra città, il Parco dei Monasteri.
E' in quel comparto racchiuso nella pregiatissima zona di Via Bissolati che é destinata a spostarsi l'Università di Musicologia, che oggi é costretta in una sede inadatta ed ai limiti della praticabilità. Lì dovrebbe trovare spazio il grande Auditorium, lì dovrebbe nascere la cittadella della musica e della liuteria, insieme ad una sorta di campus universitario.
I primi passi della Giunta Perri vanno purtroppo in senso contrario. Non si capisce bene se per scelta o per insipienza.
L'ex Sindaco, nel suo intervento, usa toni più istituzionali e meno espliciti dei nostri, ma dice comunque cose chiare e precise. Sentiamolo.
«Sgombriamo subito il campo da un equivoco di fondo: non è vero che se l'attuale Giunta non avesse presentata richiesta di finanziamento alla Fondazione Cariplo per il Museo del Violino, si sarebbe persa un'occasione. Una richiesta di finanziamenti c'era già. Ed è quella per il recupero di Santa Monica, nell'ambito del progetto di riqualificazione degli ex monasteri. Quel progetto è pronto, potrebbe partire subito. E un progetto esecutivo, come ha insistito che fosse la Fondazione, a cui si è lavorato per mesi».
La differenza tra progetto e progetto esecutivo, per un'opera pubblica, é decisiva.
Cambia come dall'oro al ferro. Un progetto può anche essere bellissimo, ammesso che lo sia. Ma resta un progetto. E quello del Museo del Violino é un progetto, ma non é esecutivo. E' dunque di là da venire.
Un progetto esecutivo, invece, é pronto per partire. Immediatamente cantierabile. Basta trovare il denaro necessario. E la richiesta di quei fondi per il recupero di Santa Monica era già stata inoltrata alla Fondazione Cariplo, il suo iter é già parecchio avanti perché si inquadrata nei lavori in previsione dell'Expo 2015.
Continua Corada: "L'importanza del progetto del Parco dei Monasteri è confermata dal fatto che ci sono altri due soggetti che potrebbero tirarsi indietro: la Provincia e la Fondazione Stauffer. Insisto su questo punto perché la Fondazione Stauffer è stata portata a tale scelta, c'è stata discussione». Quanto alla Provincia, aggiunge Corada: "«È stata tagliata fuori dalla decisione sul Museo del violino. Ma allo stesso tempo non c'è nulla di rotto, nulla di sconvolgente. Non si perderebbe niente nel caso i finanziamenti della Fondazione Cariplo andassero, com'è giusto che sia, al Parco dei Monasteri».
Per il Museo del Violino c'é una soluzione più razionale, omogenea e precisa rispetto a quella di Palazzo dell'Arte: «Palazzo Soldi, in via Ugolani Dati, contiguo al Museo Civico. II suo recupero, intanto, costerebbe un po' meno. Sarebbero inferiori anche i costi di gestione essendo, in questo caso, 'compatta' la gestione museale. Palazzo Soldi, di proprietà del Comune, è fin da subito interamente libero».
Questa scelta sarebbe ottima e lungimirante. Mettendo praticamente in un unico grande complesso sia il Museo del Violino che la Pinacoteca, si potrebbero mettere in sinergia i percorsi culturali che attraversano Palazzo Ugolani Dati (con Museo Civico e Pinacoteca) e Palazzo Soldi (Museo del Violino). Quella zona diventerebbe così un complesso museale di inestimabile valore. Se poi venisse mantenuta l'operazione Mediateca nell'ex Supercinema (immediatamente prospicientei) .... il tutto potrebbe davvero diventare eccezionale richiamo turistico e culturale per la nostra città.
Ma così facendo resterebbe aperta ancora la questione che riguarda il destino di Palazzo dell'Arte. Corada non sfugge al tema: «Palazzo dell'Arte è collegato a piazza Marconi, l'abbiamo detto tante volte. Bene, una parte di Palazzo dell'Arte potrebbe ospitare la ricostruzione virtuale della villa imperiale che era sotto piazza Marconi. E destinare un'altra parte all'esposizione dei reperti archeologici affiorati durante gli scavi. Anche questo potrebbe diventare un forte punto di richiamo europeo. Infine, un terzo settore di Palazzo dell'Arte, oltre a bar e ristorante, potrebbe ospitare mostre d'arte contemporanea».
Insomma, in questa ripresa post-agostana si sta mettendo mano ad un disastro annunciato.
La nuova Giunta Perri annuncia di far saltare il progetto Mediateca, annuncia di far proprio un progetto per Palazzo dell'Arte e così facendo recita il de profundis nei confronti del Parco dei Monasteri.
Inoltre sembra rinunciare al secondo modulo della ristrutturazione della zona Stazione, cassando in parcheggio multipiano che - con il sovrappasso della Ferrovia adeguatamente attrezzato - potrebbe risolvere alla radice il problema del traffico e dei parcheggi in quella importante zona della città.
Insomma, Cremona ed i cremonesi non possono assistere imbelli ad un simile scempio. Vengano dunque messi in campo percorsi di partecipazione concreta e venga messo il nuovo sindaco di fronte alle proprie responsabilità.
 
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