15 Settembre, 2002
Per il partito democratico di Massimo Negri
Riflessioni sul libro di Gianfranco Pasquino, Il partito democratico, ed. BUP
Per il partito democratico di Massimo Negri
A pari merito con Tutto il calcio minuto
per minuto, la mia trasmissione radiofonica
preferita è Prima Pagina. In onda dal 1976
ogni mattina su Radio Tre dalle ore 7.15
alle ore 8.30 o, in differita, su www.radio.rai.it/radio3/primapagina,
è divisa in due parti. Nella prima, un giornalista,
diverso ogni settimana, procede alla lettura
commentata dei giornali. Nella seconda, si
apre il filo diretto con gli ascoltatori,
durante il quale, per mezzora, il giornalista
risponde alle varie domande.
Nel corso della puntata del 10 ottobre 2009
una signora, accorata, ha chiesto:
“ma dov’è finita la Politica?” La mia risposta,
opinabile, è che l’eclissi della Politica
dipende, in una certa misura, dalla scarsa
attitudine all’autocritica da parte delle
attuali élites dirigenti.
Ne ho avuto una conferma indiretta giovedì
1°ottobre 2009 partecipando alla presentazione
del libro di Gianfranco Pasquino, Il partito
democratico, ed. BUP
(Bononia University Press) che ha avuto luogo
a Bologna, alla Galleria Acquaderni,
con inizio alle ore 18. Il breve resoconto
dell’evento parte col treno preso nel primo
pomeriggio a Casalmaggiore (CR) per arrivare
– via Parma – a Bologna, in tempo per godermi
una passeggiata lungo Via Indipendenza, sotto
i portici. Vedo il solito scorrere del fiume
di persone che vanno e vengono, indaffarate
o, come me, in pausa. Sosto in gelateria
e poi, dal tabacchino, compro una cartolina,
fotografia di Palazzo d’Accursio, sede del
Comune. La spedirò a Flavio, amico di penna
dai tempi degli studi nel capoluogo emiliano.
Raggiunta Piazza Maggiore, mi siedo sui gradini
della Basilica di San Petronio, tradizionale
luogo di ritrovo degli studenti. E’ una giornata
soleggiata, d’inizio Autunno. Si sta bene.
Messo il francobollo e presa la biro, scrivo
l’indirizzo, la data e la dedica: “Dopo la
sorpresa al Prof., è (quasi) d’obbligo un
doppio, caro saluto”, confidando in una firma
del Professor Pasquino che, di lì a poco,
l’appone. C’è spazio pure per un salto alla
libreria Feltrinelli, sotto le Due Torri.
E’ cambiata dagli anni Ottanta. Si è estesa,
suddivisa in vari reparti, omogenei per aree
tematiche. Vi lavorano diverse persone. Noto,
con piacere, che alle pareti vi sono vari
aforismi. Ne annoto alcuni su dei foglietti
e, in particolare, qui ne riporto uno: “In
ogni libro c’è un segreto. E’ un segreto
che tiene insieme in modo misterioso l’immaginazione
dello scrittore e quella del lettore” (Stefano
Benni).
Acquisto il libro di Pasquino, cui affianco
Norberto Bobbio, Eguaglianza e libertà,
(ed. Einaudi) e Abraham J. Twerski, Su con
la vita, Charlie Brown!, (ed. Oscar Mondadori).
Sono quasi le 18; mi reco alla vicina Galleria
Acquaderni, dal cognome del fondatore, nel
1896, del Credito Romagnolo, ora assorbito
da UniCredit Banca. Arrivano i relatori.
Oltre all’autore, il Professor Luigi Pedrazzi,
già vicesindaco di Bologna, tra i fondatori
della rivista Il Mulino, e la Professoressa
Sofia Ventura, docente di Scienza Politica
all’Università di Bologna. Salutato “il Prof.”
(come Flavio e io lo chiamiamo quando tra
di noi ne parliamo), raccolgo il suo doppio
autografo, uno sul libro, l’altro sulla cartolina.
Ha inizio la presentazione del libro. Subito
il Professore precisa che si tratta di uno
lavoro d’équipe da lui coordinato.
Il sottotitolo recita “elezione del segretario,
organizzazione e potere”, mentre il sommario
informa che l’autore ha scritto di suo pugno
la Premessa e le Conclusioni, lasciando lo
svolgimento dei sei capitoli ad altrettanti
suoi collaboratori. Anche se a più voci,
il libro politico riflette uno stile, caro
a Pasquino, fatto di rigore analitico e di
esercizio della critica costruttiva. Al fondo,
l’idea che la scienza politica sia un sapere
applicativo e, come tale, uno strumento utile
per imparare dalle prove e dagli errori.
Con riferimento allo specifico del PD mi
pare felice il richiamo alla metafora, formulata
dal filosofo della scienza Otto Neurath,
della zattera in mare aperto che “deve cercare
di rimanere a galla mentre procede alle indispensabili
riparazioni”.
Nel segno, soprattutto, di un partito che
sia, di nome e di fatto, democratico a 360°,
ogni giorno della sua esistenza.
Tornando al convegno, sia nel corso della
loro relazione, che durante il dibattito,
ammiro la puntuale mitezza di Luigi Pedrazzi
e la eleganza plurima di Sofia Ventura. C’è
un’atmosfera raccolta, da democrazia classica.
La fortuna del giorno vuole che, seduto al
mio fianco, per caso, ci sia il Professor
Guido Gambetta che non vedevo,
di persona, dai tempi dell’esame di Econometria
e, in tv, da quelli del conferimento, come
preside di facoltà, della laurea honoris
causa ad Alexander Dubcek. Dopo la stretta
di mano di rito, nel corso del dibattito,
ha sussurrato un “bèh, non è proprio così”
e io, di rimando, “ci salva un po’ lo zapping”.
Ha annuito. Poi, al termine, scambio due
parole col Professor Pedrazzi. Con un tono
affettuoso ringrazia per la domanda posta
nel mio intervento. Gli aggiusto il colletto
della camicia. Sorride, tenero. Infine, mi
trattengo un po’ col Professor Pasquino che
mi annuncia il suo nuovo progetto: un testo
sulla Costituzione per i licei, allo scopo
di tradurre il senso civico in conoscenza.
Esco dall’incontro leggero e, intanto che
imbuco la cartolina per Flavio, penso al
racconto del 2002, pubblicato su www.caffeuropa.it
e titolato, appunto, Cartolina
da Bologna. Quanta strada e quanta vita,
in mezzo. La sensazione di sentirmi a debito
col destino, per il molto ricevuto rispetto
al poco, forse, dato. Attimi; un moto di
gratitudine. Ne concludo che, pure stavolta,
il ritorno nella città degli studi ha suscitato
emozioni che non dimenticherò più.
Sul treno, al rientro, maturo la decisione
di partecipare all’elezione diretta del segretario
del PD che avrà luogo il 25 ottobre, orientando
il voto sul candidato
outsider Ignazio Marino. Penso che possa
dare un valido contributo, tenuto conto delle
sue idee e delle qualità dimostrate nella
sua precedente attività professionale, come
chirurgo specializzato in trapianti d’organo,
con esperienza internazionale.
Senatore dal 2006, condivido le sue priorità
– diritti, sapere, ecologia – anche se ai
primi unirei, col trattino, i doveri.
Nei giorni successivi, Flavio ci ringrazia
della cartolina postale.
Adesso chiudo il raccontino con le parole
di risposta a quella e-mail:
“Caro Professore, le porgo gli auguri per
la sua bellissima idea di un libro
sulla Costituzione per i liceali. Ciao Flavio.
Buon lavoro anche a te …
sospinti, noi due, dal primato dell’Inter,
in coabitazione con la Samp.”
Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)
 
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