15 Settembre, 2002
Come organizzare la partecipazione nei quartieri della città di Patrizia Della Vedova
Prima di approvare regolamenti è necessario applicare lo Statuto Comunale.
Come organizzare la partecipazione nei quartieri
della città di Patrizia Della Vedova
Prima di approvare regolamenti è necessario
applicare lo Statuto Comunale.
Gentile Direttore,
Dal momento che, essendo disabile e quindi
vivendo in una sorta di 'arresti domiciliari',
in cui il mio unico contatto con il mondo
esterno sono i mass media e la rete informatica,
di seguito riporto alcune considerazioni
personali, in qualità di libera cittadina
attenta ai fatti che coinvolgono la citta
dove risiedo, riportati dalla stampa locale.
In particolare, il riferimento è all'articolo
apparso a pg. 7 del quotidiano 'La Cronaca'
il giorno 11.11 u.s., a firma di Federico
Centenari, circa la regolamentazione dei
Comitati di Quartiere proposta dall'Assessorato
alle Periferie.
Se ben ricordo, analoghe esperienze furono
sì ripetutamente affrontate, sviluppate e
riprese in passato, poi però tutte abbandonate,
rivelatesi ''buchi nell'acqua'' per il sostanziale
e oneroso obbligo burocratico, arcaico e
dispendioso - sia in termini di tempo che
economici - a fronte della assoluta volontarietà
e gratuità dei soggetti coinvolti. Questo
perchè? Perchè una persona fa volontariato
e 'si presta' se e quando moralmente e civilmente
incentivata, per propria scelta, in piena
autonomia e libertà, e non per obblighi 'istituzionali'...
In base a quanto riportato dall'articolo
citato, ciò che ora viene proposto non solo
esula completamente da quanto già entrato
in vigore in passato, e attualmente in 'uso'
anche presso altre città italiane ma in termini
e modalità evolutisi nel tempo (basta digitare
''comitato di quartiere'' con qualsiasi motore
di ricerca e fare un 'giretto' in internet...),
ma se i comitati di quartieri dovranno essere
i nuovi 'organi' istituzionali rappresentativi
dell'amministrazione comunale, e il 'tramite'
fra i cittadini e la stessa, questi non vengono
nemmeno contemplati dall'atto o documento
che per sua natura rappresenta l'amministrazione:
lo Statuto Comunale.
Per cui, prima ancora di proporre istituzionalizzazioni
e regolamentazioni di comitati di quartiere,
in merito alla loro 'creazione', 'elezione'
e 'gestione', si dovrebbero quantomeno discutere,
approvare e apportare le opportune modifiche
allo Statuto medesimo, sempre in base alle
normative vigenti.
Statuto del Comune di Cremona
NORME TRANSITORIE E FINALI
Art. 55
Revisione dello statuto
1. Le variazioni delle disposizioni dello
statuto e la sua abrogazione sono deliberate
secondo le modalità previste dall'articolo
6, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267.
2. Le proposte di modifica volte all'abrogazione
dello statuto oppure di disposizioni disciplinanti
contenuti necessari dello stesso ai sensi
del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267 possono essere deliberate solo contestualmente
alla sostituzione dell'intero statuto ovvero
delle parti interessate dalla modifica.
(http://www.comune.cremona.it/index.php?module=Regolamenti&func=view_html_regolamento&id_regolamento=30&id_category=2&id_life=-1
)
Dlgs. 18 agosto 2000, n. 267
"Testo unico delle leggi sull'ordinamento
degli enti locali"
Articolo 6
Statuti comunali e provinciali
(…)
4. Gli statuti sono deliberati dai rispettivi
consigli con il voto favorevole dei due terzi
dei consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza
non venga raggiunta, la votazione e' ripetuta
in successive sedute da tenersi entro trenta
giorni e lo statuto e' approvato se ottiene
per due volte il voto favorevole della maggioranza
assoluta dei consiglieri assegnati. Le disposizioni
di cui al presente comma si applicano anche
alle modifiche statutarie.
( http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/00267dl.htm
)
Inoltre, alcune frasi in esso contenute destano
particolare attenzione:
<>
Da ciò si desume che le autocandidature,
l'elezione e la designazione d'ufficio, peraltro
da parte dell'Assessorato preposto e non
dagli stessi elettori, dei soli che saranno
chiamati come unici referenti, è estesa a
tutti i soggetti sopra citati, indipendentemente
dal loro status di residenza e/o domicilio.
Questo mi porta a due considerazioni:
a) Area Centro, Quartiere Po, Villetta, San
Bernardo, Borgo Loreto, Cambonino, Zaist,
Maristella, San Felice, San Savino, Battaglione,
Boschetto, Incrociatello, Bagnara, Gerre
Borghi... Nell'articolo non è ben chiaro
in quante 'macro-aree' verranno aggregati
i quartieri dell'area comunale cremonese,
con quali scopi e in base a quali caratteristiche,
ma ricordando le passate 'unioni', se l’area
di applicazione e 'gestione' del comitato
venisse sviluppata oltre i confini naturali
e raggruppasse più quartieri diversi, senza
tener conto dell'estensione, della densità
di popolazione, delle peculiarià intrinseche
e delle attività produttive presenti o meno,
si consentirebbe ad un elettore, poi eletto
e nominato in carica (presidente, vice e
segretario), di gestire direttamente o indirettamente
quartieri diversi, pur non conoscendone le
realtà e le pregresse problematiche, spesso
specifiche, datate e irrisolte, presenti
solo in quel particolare territorio, e il
tempo necessario per approntare e capire
con 'cosa' e con 'chi' si ha a che fare,
vanificherebbe le finalità prefissate.
b) Fermo restando che non si intende affatto
mettere in discussione le conoscenze e capacità
di gestire un quartiere anche da parte chi
non vi risiede, per i quartieri/aree residenziali
ove risulti una forte concentrazione di attività
commerciali e/o produttive, già organizzate
e che quindi già godono di tutele da parte
di specifiche associazioni di categoria,
è notevole il rischio di essere di fatto
'amministrati' da ''non residenti'', o coloro
che vivono parzialmente la realtà di quell'area
specifica, perchè una volta abbassata la
serranda, o chiusa l'attività, decade l’interesse.
Se la capacità degli elettori ed eletti starebbe
solo poi nel sapersi meglio organizzare e/o
'vendere', piccolo e insignificante particolare
che è concesso solo a chi ha modi e forze
e mezzi (alias 'palanche & danè') per
muoversi-fare-brigare-dire-contattare, e
quindi farsi eleggere, di fatto il resto
della popolazione, quella più debole, i tanti
anziani che ivi risiedono, la memoria storica,
quella che comunque già ogni santo giorno
e notte è costretta a vivere e affrontare
la vita del luogo dove abita, verrebbe zittita
per sempre... Mentre è la conoscenza diretta
dei problemi, il doverli subire sulla propria
pelle 24 ore su 24, 365 giorni l'anno e negli
anni a venire, la libertà di esternazione
e la partecipazione a far la vera differenza,
perchè tutto ciò consente non solo di riconoscere
un particolare disagio, ma anche di affrontarlo
e contribuire a risolverlo...
... E per finire:
<>
Ergo, nemmeno chi si impegna <>
può candidarsi...
A parte un vago 'sapore' di déjà vu ante
litteram, vi sono ben 5 articoli della costituzione
italiana, la nostra carta costituzionale
che sancisce modi e metodi del vivere civile
e democratico, che cozzano con quanto lì
riportato:
<>
<>
<>
<
[8] (Nota all'art. 51, primo comma, secondo
periodo). Il periodo è stato aggiunto con
l'art. 1 della legge costituzionale 30 maggio
2003, n. 1 (G.U. 12 giugno 2003, n. 134).>>
<>
Se la volontà primaria del redattore del
presente regolamento, è quella di escludere
aprioristicamente qualsivoglia personale
espressione di volontà e libertà partecipativa,
concependo come 'affiliati' (termine per
i facenti parte di una banda armata... o
un appartenente alla cosca mafiosa? oppure
un massone?) coloro che si presterebbero
a titolo gratuito a tale 'organizzazione',
in quale veste si pone un amministratore
che riporta s'un documento ufficiale <>?
Decretando la cancellazione anagrafica dall'ufficio
entrate di tutte quelle associazioni, esistenti
da anni e che insistono sul territorio, e
tra le cui finalità statutarie si contempla
anche il benessere del proprio quartiere
di residenza?
Ringrazio per l'attenzione e porgo i miei
più cordiali saluti.
Patrizia Della Vedova
Via Santa Caterina 4
26100 Cremona
Tel: 0372.451527
Cell.: 339.7201055
E-mail: patridelve@libero.it
 
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