15 Settembre, 2002
Un unico istituto di musicologia e alta formazione liutaria. Proposta di Sandro Gugliermetto.
Per realizzare la proposta vi è bisogno del Parco dei Monasteri e dei finanziamenti del Ministero.
Un unico istituto di musicologia e alta formazione
liutaria. Proposta di Sandro Gugliermetto.
Per realizzare la proposta vi è bisogno del
Parco dei Monasteri e dei finanziamenti del
Ministero.
Egregio Direttore,
a fianco di altre rispettabili od eccellenti
esperienze, a Cremona abbiamo - come ognun
sa - due istituzioni afferenti all'ambito
della musica uniche nel loro genere, in Italia
e in Europa: la Scuola di Liuteria e la Facoltà
di Musicologia.
Se alla nostra città il buon Dio avesse consegnato
qualche quota di orgoglio, probabilmente
la città sarebbe già stata ridisegnata intorno
alle esigenze di queste due istituzioni uniche;
invece, dopo essercele ritrovate tra le gambe
un po' per caso e un po' per avventura, ci
ritroviamo col respiro mozzato ad ogni circolare
ministeriale, ad ogni accenno di riforma
del settore, ad ogni cambio di Ministro -
indifferentemente verso destra o verso sinistra.
Con inesausta regolarità, sale il panico:
"ci vogliono chiudere Liuteria",
"vogliono trasferire Musicologia a Pavia",
et similia; stringiamo le gambe, l'allarme
rientra, e continuiamo nella nostra placidità.
Nel frattempo, ad onta di proposte regolarmente
depositate e discusse, evitiamo di puntare
sulla creazione o il consolidamento di altre
realtà sorelle, e si veda l’ormai abortita
scuola per la formazione di maestri organari
che l'amministrazione Torchio, su indirizzo
mio, condiviso dalla relativa Associazione
di categoria (AIO), voleva installare a Crema.
Bene. Credo che sia giunto il momento di
osare.
Perché non realizzare un solo Istituto di
Alta formazione artistica, di livello universitario,
dipendente dal Ministero dell’Istruzione
Università e Ricerca e da esso adeguatamente
cofinanziato (come avviene per Accademie,
Conservatori, Istituti Superiori per l'Industria
Artistica), organizzato in diversi dipartimenti
(musicologia, alta formazione liutaria, perfezionamento
interpretativo per strumentisti: tutte cose
che a Cremona già esistono)? Con l'autonomia
didattica dei diversi dipartimenti, che potrebbero
proseguire - in meglio - la loro attività,
ma con un'unica testa a livello di amministrazione
e gestione, in raccordo con quelle istituzioni
- Università, Fondazioni - che già oggi finanziano
quei corsi? Tre o quattro esperienze marginali,
se unite, possono costituire una realtà irripetibile.
C'è bisogno però di due cose.
1 - C'è bisogno del Parco dei Monasteri.
Un'entità di quel tipo, per poter funzionare
e per essere visibile, ha bisogno di un unico,
efficiente, bello luogo fisico intorno al
quale si possa anche ridisegnare una parte
della città, delle sue attività, della sua
socialità, dei suoi interessi culturali ma
anche economici. Non dimentichiamo che la
Provincia si è spesa in questa iniziativa,
ha portato avanti da sola il recupero di
S.Monica, ha cercato ed ha trovato le risorse,
compreso un milione dall’agenzia Arcus, per
il recupero del “magazzino carri”. Con Santa
Monica quasi ultimata, domani il risultato
sarà quello di trasferire Musicologia nel
più assoluto deserto: ovvero, l'esatto contrario
di quella concentrazione anche fisica e logistica
di cui abbiamo bisogno. E' poi abbastanza
evidente che l'abbandono della Fondazione
Cariplo non sia dovuto a Milano, quanto a
una mancanza di volontà politica a livello
locale.
2 - C'è bisogno del Ministero, e dei suoi
finanziamenti. Qui la partita è più difficile:
un Istituto come quello che preconizzo in
queste righe non è previsto in alcun rigo
degli ordinamenti ministeriali. Non perché
sia impossibile o ingestibile, ma semplicemente
perché nessun'altra città ha queste opportunità
e questa esigenza: e quindi, non è stato
pensato. Un tentativo simile fu fatto, e
andrebbe ricordato: col Ministro Rutelli
l’amministrazione Torchio aveva immaginato
e proposto una struttura analoga a quella
dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze
per la nostra scuola di Liuteria: una specialità
o eccellenza per riconoscere un “unicum”
nel suo genere. Poi sono cambiati i governi,
sia a Roma che qui. Ma, d'altronde, Perri
e Salini (specie il secondo) hanno conquistato
la fiducia maggioritaria degli elettori anche
invocando l'"allineamento" coi
Governi regionale e nazionale; ricordo un
Salini annunciare alle folle che qualsiasi
problema avrebbe potuto essere risolto con
una telefonata a Formigoni o a Berlusconi.
Bene, caro Presidente: è giunto il momento
di alzare quel telefono, di parlare con la
sua vecchia compagna di Liceo che oggi amministra
la Pubblica istruzione e l'Università - e
con esse l'Istruzione artistica - e farle
capire che Cremona non può perdere questo
treno.
Sandro Gugliermetto
 
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