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 Attualità

15 Settembre, 2002
Per un Po libero dal nucleare. Nasce un comitato a Motta Baluffi.
Progetto del Comune di Motta Baluffi in collaborazione con CreaFuturo

Per un Po libero dal nucleare. Nasce un comitato a Motta Baluffi.
Progetto del Comune di Motta Baluffi in collaborazione con CreaFuturo
In allegato il progetto del sindaco di Motta Baluffi Giovanni Vacchelli e di CreaFuturo presentato nella Sala del Consiglio comunale di Motta. Per la prima volta nella nostra Provincia nasce sulla base di una collaborazione tra Istituzione e associazioni il Comitato territoriale "per un Po libero dal nucleare" aperto all'adesione di altri Enti Locali dei diversi territori collocati lungo il Po. La nostra battaglia per riprenderci il Po, anche simbolicamente, fa così un salto di qualità ma siamo consapevoli che ce ne serviranno molti altri, così come sarà bene che ci sia al più presto su questi temi una vera mobilitazione popolare che può essere animata solo dalle grandi organizzazioni sociali e politiche.

Marco Pezzoni.
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Progetto del Comune di Motta Baluffi in collaborazione con CreaFuturo
Progetto del Sindaco di Motta Baluffi Giovanni Vacchelli
COSTITUZIONE DEL COMITATO “ PER UN PO LIBERO DAL NUCLEARE”
con Sede a Motta Baluffi e aperto alla partecipazione di altri Comuni
Il Sindaco di Motta Baluffi, dopo essersi confrontato con gli assessori della Giunta, acquisita la disponibilità alla collaborazione di varie associazioni locali e provinciali impegnate sui temi ambientali, sociali ed economici in difesa del territorio e dei diritti dei cittadini e, tra queste, in particolare del Coordinamento di CreaFuturo, composto da ben 13 associazioni ed organizzazioni ( ACLI, AmbienteScienze, Amici della Terra, Arci, CGIL, Federconsumatori, Italia Nostra, Legambiente, Medici per l’Ambiente, Movimento Federalista Europeo, Pax Christi, Rete Lilliput, WWF ), preoccupato per le procedure scelte per imporre il ritorno del nucleare in Italia e per il grave rischio che corrono i territori posti lungo il Po, ha deciso di prendere l’iniziativa e di avanzare la seguente proposta:

COSTITUZIONE DI UN COMITATO TERRITORIALE CON SEDE PRESSO IL COMUNE DI MOTTA BALUFFI :

-A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA VERDE, CHE E’ LA VERA STRADA PER IL FUTURO.

- CONTRARIO AD OGNI IPOTESI DI IMPOSIZIONE DI NUOVE CENTRALI NUCLEARI LUNGO L’ASTA DEL PO .

Si propone il nome di “Comitato per un Po libero dal nucleare” .

Si propone inoltre che la nascita e il compito di questo Comitato possano essere precisati da una mozione o atto di indirizzo del Consiglio Comunale di Motta Baluffi, piuttosto che da una delibera della Giunta, così come a suo tempo è stato fatto dal Comune di Viadana quando si diede vita al Comitato antinucleare di Viadana.
E questo per coinvolgere l’intero Consiglio comunale in tutte le sue componenti e per sottolineare che l’istituzione Comune è chiamata non solo a bene amministrare ma anche a rappresentare i diritti di una Comunità: diritto alla vita, diritto alla salute, diritto al lavoro, diritto all’ambiente, diritto all’informazione.

Si propone che il Comitato, presieduto dal Sindaco o da un Assessore suo delegato, svolga periodicamente le proprie riunioni in forma pubblica e aperta con il compito prioritario di informare la popolazione sull’evoluzione della situazione per quanto riguarda le scelte energetiche e il rischio di nuove centrali nucleari sul territorio.

Si propone che al Comitato possano aderire su base volontaria tutte quelle associazioni presenti sul territorio comunale, operanti sulle tematiche sociali, economiche e ambientali che condividono le finalità di massima del Comitato, così come rappresentanze di insediamenti e porzioni di territorio più esposti e vulnerabili.

Si propone che il Comitato si avvalga della consulenza gratuita del coordinamento cremonese di CreaFuturo e dell’apporto di singoli esperti con competenze scientifiche, economiche e giuridiche sia in materia di energie rinnovabili, risparmio energetico, difesa del suolo e dell’acqua, coibentazione delle abitazioni, bioarchitettura, riqualificazione energetica e ambientale per piccole e medie imprese, agricoltura sostenibile, economia verde sia in materia di rischi nucleari, tecnologia dei reattori di terza generazione, incidenti e sicurezza, medicina e radioattività, piani di allerta e di evacuazione, costi dell’energia e investimenti, scorie radioattive.

Si propone che il Comitato possa prevedere la partecipazione di altri Comuni, sia nel caso vogliano associarsi al Comitato “ per un Po libero dal nucleare”, sia nel caso vogliano far nascere Comitati simili al nostro, per poi costituire un Coordinamento simile a quello degli “ Enti locali per la Pace”.

Si propone che il Comitato possa prevedere anche la partecipazione di Comuni e territori posti sulla sponda emiliana del fiume, proprio perché il principio etico al quale vogliamo ispirarci è quello della solidarietà, del Patto tra comunità in difesa del nostro fiume e dei nostri valori sociali e ambientali, consapevoli che uno sviluppo più rispettoso dell’ambiente e capace di creare molti più posti di lavoro rispetto al nucleare è già alla nostra portata, come sostiene da tempo il premio Nobel Carlo Rubbia e quelle centinaia di scienziati, ricercatori e docenti universitari che in Italia hanno sottoscritto l’appello “ Energia per il futuro”, a sostegno delle fonti rinnovabili.

Si propone che il Comitato nasca adesso perché di fronte al rischio di imposizioni dall’alto delle nuove centrali nucleari, come previsto dalla legge 99 del 2009 che contiene esplicitamente la misura del commissariamento per gli Enti locali che si rifiutassero di accogliere sul loro territorio gli insediamenti nucleari, è opportuno e urgente avviare una attività preventiva sia di tipo istituzionale e giuridico sia di tipo culturale e informativo a difesa dei diritti dei cittadini e delle popolazioni minacciate.

Alle Associazioni locali e provinciali spetta il compito di segnalare problemi, elaborare Studi, reperire documentazioni e informazioni sul terreno culturale e scientifico, avanzare proposte e iniziative di confronto.

Ai Sindaci ( e alle loro Giunte) spetta il potere decisionale di indicare come priorità la programmazione di Corsi di formazione su queste tematiche, di sostenere e finanziare iniziative che coinvolgano personalità e competenze scientifiche e giuridiche di valore nazionale in difesa e valorizzazione del territorio, se e quando lo ritengano opportuno.


Nel caso si formi un Coordinamento di più Comitati e di più Comuni, è ovvio che ciascun Comune manterrà integra la propria autonomia sia sul terreno amministrativo che su quello politico.

Ma tale autonomia non verrebbe comunque scalfita nemmeno nel caso alcuni Comuni della zona decidessero di far parte del Comitato “ Per un Po libero dal nucleare” in segno di solidarietà con quelle aree oggi ritenute più a rischio, come la nostra.

Il comitato infatti non può sostituirsi in alcun modo alle legittime istanze istituzionali che sono i Consigli Comunali e le Giunte.

Nostro impegno, comunque, sarebbe quello di concordare l’organizzazione a turno degli incontri del Comitato, presso le diverse sedi comunali, al servizio di più comunità locali.

In questa proposta, l’obiettivo di una più forte democrazia dei territori si basa sulla collaborazione tra Istituzioni e Associazioni, senza confusione di ruoli; sulla trasparenza e massima apertura del Comitato Territoriale alla partecipazione dei cittadini di ogni orientamento e, dunque, di ogni minoranza sia essa presente o meno in Consiglio comunale.

Il Comitato Territoriale che ha per finalità non solo il sostegno alle energie rinnovabili e l’opposizione a ”questo” nucleare, ma anche il rafforzamento della democrazia locale potrà convocarsi periodicamente in sessioni di lavoro per decidere il programma delle attività, lasciando alla esclusiva competenza degli amministratori l’impegno istituzionale e interistituzionale, e concentrandosi invece su come estendere sul terreno civile, culturale e sociale il Patto di Solidarietà tra Comunità Locali contro l’imposizione del nucleare e a favore di uno sviluppo umano solidale.

Motta Baluffi, mercoledì 24 febbraio 2010.

 


       



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