15 Settembre, 2002
Per un Po libero dal nucleare, documento proposto da Claudio Silla
Costituzione di una RETE di Autonomie Locali che stringano un PATTO di COLLABORAZIONE tra territori e Comunità “ PER UN SOSTEGNO STRATEGICO ALL’ECONOMIA VERDE“ e “PER UN PO LIBERO DAL NUCLEARE
Casalmaggiore venerdì 19 marzo: Per un Po
libero dal nucleare" e Documento proposto
del Sindaco di Casalmaggiore Claudio Silla
Costituzione di una RETE di Autonomie Locali
che stringano un PATTO di COLLABORAZIONE
tra territori e Comunità “ PER UN SOSTEGNO
STRATEGICO ALL’ECONOMIA VERDE“ e “PER UN
PO LIBERO DAL NUCLEARE”
Il Sindaco di Casalmaggiore, in forza di
uno specifico ordine del giorno votato dal
Consiglio comunale, dopo essersi confrontato
con gli assessori della Giunta, al fine di
promuovere una più vasta collaborazione con
le varie associazioni locali e provinciali
impegnate sui temi ambientali, sociali ed
economici in difesa del territorio, del lavoro
e dello sviluppo sostenibile, dei diritti
dei cittadini e, tra queste, in particolare
con il Coordinamento di CreaFuturo, composto
da ben 13 associazioni ed organizzazioni
( ACLI, AmbienteScienze, Amici della Terra,
Arci, CGIL, Federconsumatori, Italia Nostra,
Legambiente, Medici per l’Ambiente, Movimento
Federalista per un Po libero dal nucleare,
Pax Christi, Rete Lilliput, WWF ), preoccupato
per le procedure scelte per imporre il ritorno
del nucleare in Italia e per il grave rischio
che corrono i territori posti lungo il Po,
ha deciso di affiancare l’ottima iniziativa
del Sindaco di Motta Baluffi con un progetto
complementare.
Mentre il Sindaco di Motta Baluffi ha proposto
la COSTITUZIONE DI UN COMITATO TERRITORIALE
“STRUTTURATO” E APERTO ALL’ADESIONE DI ALTRI
COMUNI per il sostegno allo sviluppo delle
energie rinnovabili e di contrarietà al nucleare,
la proposta di Casalmaggiore mira a creare
attorno a questi stessi fini una Rete di
relazioni più flessibile tra Istituzioni
Locali, anche fuori dal territorio provinciale,
su obiettivi che verranno individuati nell’evoluzione
dei processi in corso e con adesioni a geometria
variabile.
Si tratta insomma di dar vita a un PATTO
DI CONSULTAZIONE E DI COLLABORAZIONE TRA
ENTI LOCALI, decidendo di volta in volta
le forme con le quali assumere iniziative
comuni.
Gli obiettivi di fondo rimangono gli stessi
:
- SOSTEGNO DELL’ECONOMIA VERDE, CHE E’ LA
VERA STRADA PER IL FUTURO.
- CONTRARIETA’ AD OGNI IPOTESI DI IMPOSIZIONE
DI NUOVE CENTRALI NUCLEARI LUNGO L’ASTA DEL
PO .
Questa RETE naturalmente si affianca ed è
a supporto del COMITATO TERRITORIALE di Motta
Baluffi, ma non vincola nessuno a far parte
di un Coordinamento permanente. Questo dovrebbe
facilitare la possibilità di coinvolgere
in alcuni momenti importanti anche COMUNI
DI MEDIE O GRANDI DIMENSIONI che farebbero
aumentare il peso politico e l’autorevolezza
delle nostre rivendicazioni o proposte.
Il rischio infatti è che i piccoli comuni
lungo il Po vengano lasciati a loro stessi,
soprattutto di fronte alla possibilità che
i loro territori vengano individuati come
siti “idonei” per l’insediamento di nuove
centrali nucleari.
Per questo la prima proposta che avanziamo
all’attenzione dei Comuni più popolosi, dei
Comuni capoluogo di Provincia, è l’appoggio
alla richiesta che sollecitiamo all’ANCI
nazionale e all’ANCI delle Regioni del PO
di costituire urgentemente un Tavolo di consulenza
giuridica e di assistenza legale per contrastare
l’imposizione nucleare ai nostri territori.
La stessa richiesta va formulata all’Unione
delle Province italiane e alle stesse Regioni,
alle quali chiediamo con forza di riappropriarsi
delle loro competenze legislative come chiaramente
definite dall’articolo 117 della nostra Costituzione.
L’articolo 25 della legge 99 del 2009 prevede
addirittura la misura del commissariamento
per gli Enti Locali che si rifiutano di accogliere
sul loro territorio le nuove centrali nucleari.
Una volta “ certificati”, questi siti verranno
dichiarati siti di interesse strategico nazionale
e quindi “militarizzati”. Sono misure antidemocratiche
e antifederaliste che umiliano i territori
e feriscono le comunità. Altro che padroni
a casa nostra! Ci vogliono ridurre a “servi
sciocchi” del potere centrale e vogliono
comprare la salute e la sicurezza delle nostre
famiglie e dei nostri figli con “compensazioni
finanziarie”.
Solo la solidarietà tra territori e Comunità
grandi e piccole ci può salvare. Insieme
alla consapevolezza che l’istituzione Comune
è chiamata non solo a bene amministrare ma
anche a rappresentare i diritti di una Comunità:
diritto alla vita, diritto alla salute, diritto
al lavoro, diritto all’ambiente, diritto
all’informazione.
Casalmaggiore, venerdì 19 marzo 2010
Fonte: CreaFuturo Cremona
 
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