15 Settembre, 2002
Movimento 5 Stelle Cremona: il progetto del terzo Ponte
15 anni. L'ennesima favola delle infrastrutture italiane; tempi lunghi, eterni.
Movimento 5 Stelle Cremona: il progetto del
terzo Ponte
15 anni. L'ennesima favola delle infrastrutture
italiane; tempi lunghi, eterni. Una miriade
di personaggi che si accavallano nel corso
della vita del progetto.
15 anni sono tantissimi, 2 legislature del
centro sinistra e un inizio di centro destra.
Un progetto faraonico, i cui tempi di realizzazione
si preannunciato lunghissimi, il tutto su
un territorio già martoriato di opere industriali
di grande rilievo. Basti pensare all'allargamento
degli stabilimenti Arvedi nella zona Cavatigozzi-Spinadesco,
basti pensare all'enorme
minaccia delle industrie che trattano combustibili
come Abibes Liquigas e oleificio Zucchi.
La cosa curiosa è che in un prospetto si
vede chiaramente che il tragitto passa perfettamente
in mezzo a queste grandi industrie cremonesi.
I residenti di quelle zone non si dovrebbero
lamentare? Dovrebbero accettare positivamente
un progetto che passa a poche decine di metri
dalle loro abitazioni?
Alcuni numeri: 12km di strada, a 6 corsie,
alta 12 metri e larga fino a 50 metri, nuovo
ponte di 200 m sul Po, con i piloni in acqua,
costo superiore ai 220 milioni di euro, percorrenza
media di 43.000 veicoli al giorno, il percorso
stradale Castelvetro-Cremona via Cavatigozzi
sarà allungato di 12 km, 4 cantieri con piste
larghe 6 metri e lunghe 9 km, che dureranno
dai 5 anni in poi.
Vogliamo parlare dell'impatto ambientale?
Triplicherà l'inquinamento, con sempre più
gravi danni di salute, tra cui tumori alle
vie respiratorie, di cui Cremona è la regina
incontrastata del Paese.
Aumento del rumore e peggioramento della
qualità dell'aria in quelle zone e in tutta
Cremona. Inquinamento elettromagnetico provocato
dalle 11 antenne che verranno installate.
300 ettari di aree golenali e zone agricole
verranno distrutti. L'isola del deserto verrà
stravolta, come gli Spiaggioni di Spinadesco,
che subiranno danni irreversibili dall'inquinamento
del traffico.
Come ultimo impatto c'è da registrare che
il tracciato passerà vicinissimo alle abitazioni,
alle scuole, alla palestra e alla Cascina
Mensa Vescovile, che verrà a trovarsi letteralmente
schiacciata dal progetto.
Consegnare il progetto definitivo il 31 Marzo
e presentarlo il 25 Maggio quando il termine
ultime per le osservazioni è il 30 Maggio
sembra davvero una presa in giro per quegli
abitanti che per i prossimo 10-20 anni si
ritroveranno con un grandissimo cantiere
di fianco casa.
Le alternative c'erano; vedasi solamente
la "Gronda Nord", la bretella Spinadesco-casello
autostradale Cremona, che non prevedeva nessun
ponte sul fiume Po, costava molto meno e
sfruttava la viabilità già esistente.
Incentivare il traffico allo spostamento
sul ponte di Montodine, rafforzare i collegamenti
per merci e viaggiatori tramite ferrovia,
con l'utilizzo nelle ore notturne delle sette
linee che passano per Cremona e provincia,
il collegamento delle autostrade A21 Brescia-Cremona-Piacenza,
con i caselli di Cremona, Pontevico Manerbio.
Questo faraonico progetto dovrebbe servire
velocizzare il traffico su ruota sulla tratta
Lombardia-Emilia, nonostante ci siano già
esistenti molte tratte ma non valorizzate.
Sottolineo soltanto un fatto, martedì a Cavatigozzi
il clima è stato molto confuso, interventi
accavallati, domande anche poco chiare, spiegazioni
non casualmente prolisse, per poi dire ai
cittadini che il ponte comunque si farà.
Anche nonostante le critiche e la vita che
dovranno fare i cittadini, e tutto l'inquinamento,
lo sporco, il rumore, che dovranno subire
nei prossimi anni, loro e i loro figli.
Come sempre ci hanno sottoposto il medicinale
che vogliono farci prendere, il
loro rimedio?
"O vi va bene così, oppure vi deve andar
bene".
Movimento 5 Stelle Cremona
Referente provinciale
Alessandro Tegagni
 
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