15 Settembre, 2002
E' QUESTA L'ORA ANTICA TORINESE...
Itinerari di teatro, musica e danza contemporanei
L'OPERA GALLEGGIANTE FESTIVAL
Itinerari di teatro, musica e danza contemporanei
Giovedì 22 luglio ore 21.30, Rivarolo del
Re (CR), Piazza Dante
Alighieri
Casa degli Alfieri
presenta
Giorgio Conte in
E' QUESTA L'ORA ANTICA TORINESE...
colloqui con Guido Gozzano
Musica e parole di grande raffinatezza per
lo spettacolo con
cui Giorgio Conte omaggia Guido Gozzano.
Dopo lunga frequentazione il musicista astigiano
ha scoperto
una solida fratellanza col "poeta delle
farfalle": appartenente
a ciascuno di loro, l'idea di una vita continuamente
sognante e
sognata, tra desideri vietati e passioni
sopite, tra derisioni
e stupori, tra ciò che si "finge d'essere"
e ciò che realmente
si è.
Testimoni di mondi fatti di lievi emozioni
e di sguardi
disincantati, legati a ricordi, a oggetti,
a fatti, a uomini e
donne (soprattutto donne), tutti rievocati
e colti nella loro
dimensione di immagini svanenti, "fatte
sorelle dal non esser
più" o del "non essere ancora".
Ingresso gratuito
Il Festival è promosso dall' Associazione
Terre d'Acqua
Direzione Artistica Giuseppe Romanetti
info: tel 347 7556898
info@terredacquafestival.it
www.terredacquafestival.it
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Scheda dello spettacolo
Casa degli Alfieri
presenta
Giorgio Conte
in
“E’ questa l’ora antica torinese…”
colloqui con Guido Gozzano
chitarra e voce Giorgio Conte
al violino Claudio Rossi
alle percussioni Alberto Parone
voce via etere di Umberto Broccoli
video realizzato da Federica Parone
scenografia Francesco Fassone
fotografie Mara Mayer
regia Luciano Nattino
Quante volte Giorgio Conte, nella sua “vita
al gusto di tutto” ha incrociato quel “sentimentale
giovine romantico” di Gozzano.
Quante volte nelle stagioni di mezzo, tra
l’incerto incedere del tempo, a passeggio
da solo o con i cani, gli son tornate alla
mente quelle rime ingenue e pensose, studiate
al liceo: “Viaggio con le rondini stamane…”/
“Dove andrà?” – “Dove andrò? Non so…Viaggio.
/ Viaggio per fuggire altro viaggio…/ oltre
Marocco, ad isolette strane…”, rime e pensieri
di “quell’essere vivente detto guidogozzano”.
E così, dopo tanti anni di nascoste frequentazioni,
Giorgio Conte si è deciso di comunicare al
mondo questa fratellanza, questa sodale amicizia
con il “poeta delle farfalle”.
Ed è nato questo spettacolo/colloquio tra
i due, fatto di parole e note, in cui Giorgio
dà musica a diverse poesie di Gozzano intrecciandole
con alcune sue canzoni che bene dialogano
con le prime. Come tra antichi compagni di
giochi o di scuola emergono così continui
accostamenti tra il mondo del poeta torinese
e il mondo del cantautore astigiano: mondi
fatti di lievi emozioni e di sguardi disincantati,
legati a ricordi, a oggetti, a fatti, a uomini
e donne (soprattutto donne), tutti rievocati
e colti nella loro dimensione di immagini
svanenti, “fatte sorelle dal non esser più”
o del “non essere ancora”. Proprio come nelle
passeggiate tra i boschi del Monferrato o
del Canavese quando l’autunno non è più ma
non è ancora l’inverno gelido o quando l’inverno
già trascolora ma non è ancora primavera.
Tra le intonazioni giocose e quelle un po’
più serie vien fuori, a scavalco tra i due
colloquianti e appartenente a ciascuno di
loro, l’idea di una vita continuamente sognante
e sognata, tra desideri vietati e passioni
sopite, tra derisioni e stupori, tra ciò
che si “finge d’essere” e ciò che realmente
si è.
Un’ora e un quarto di lievità, di immagini
appena afferrate e poi lasciate, di frasi
e refrain che torneranno di nuovo, alla mente
e nel cuore, una volta usciti da teatro.
 
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