15 Settembre, 2002
Interviste ad alcuni laureati del Politecnico di Cremona
Domani giovedì 22 luglio 2010, giornata di sessioni di laurea per il Politecnico di Milano
Interviste ad alcuni laureati del Politecnico
di Cremona
Domani giovedì 22 luglio 2010, giornata di
sessioni di laurea per il Politecnico di
Milano. Anche nella sede cremonese 15 giovani
conseguiranno il titolo in Ingegneria
Intervista a Silvia Dernini, laureata in
Ing. per l’Ambiente e il Territorio
Silvia Dernini: mamma, lavoratrice, studentessa
Tra impegni lavorativi e familiari sei riuscita
a laurearti in Ingegneria per l'Ambiente
e il Territorio. Prima di tutto parliamo
di te. Lavoro e famiglia.
Lavoro nel settore pubblico, sono perito
ecologo presso il settore ambiente della
Provincia di Cremona. Mi sono occupata per
i primi anni delle istruttorie tecniche relative
al rilascio delle autorizzazioni agli scarichi
in acque superficiali, attualmente gestisco
le istruttorie tecniche relative al rilascio
delle autorizzazioni alle emissioni.
Sono sposata, ho due bambine, Ilaria di sette
anni e Agata di due.
Cosa ti ha spinto ad iscriverti all'università
a 33 anni?
Sicuramente la tipologia e gli argomenti
trattati nel mio lavoro sono stati importanti,
ma credo che la motivazione principale sia
la mia prima figlia, la sua freschezza, la
curiosità con cui una bimba di un anno osserva
il mondo e impara in modo semplice e naturale.
Credo veramente che a quell'età siamo tutti
piccoli scienziati, con tanta voglia di metterci
alla prova e con quella giusta dose di incoscienza
necessaria ad affrontare una sfida.
Come ti sei organizzata?
Ho cercato di impegnarmi in modo costante
mantenendo un buon ritmo di studio e frequentando
il più possibile le lezioni e il tutoring.
Il giorno era dedicato alle lezioni e al
lavoro, la notte e i weekend allo studio.
Ho utilizzato le 150 ore annuali di diritto
allo studio previste dall'art.15 del C.C.N.L.
2000 per frequentare le lezioni e le ferie
quasi interamente per studiare e per frequentare.
Fondamentale è stata la presenza nella mia
città della sede di studio, questo mi ha
permesso un enorme risparmio di tempo ed
energie. Mi sono dotata di scooter per minimizzare
i tempi dei tragitti casa, lavoro, università.
La giornata durante il semestre era suddivisa
principalmente così: accompagnavo la bimba
a scuola, alle ore 8.00 ero in ufficio fino
alle 9.30 - 10, dopo di che in università
per le lezioni. Se previste anche nell'orario
pomeridiano rimanevo in università, altrimenti
mi recavo al lavoro alle 13 e continuavo
fino al termine dell'orario pomeridiano in
ufficio (ho sempre utilizzato anche la pausa
pranzo). Alle 17 rientravo a casa passando
a prendere le bimbe, giochi e racconti della
giornata e cena tutti insieme con loro e
poi, una volta messe a nanna le bimbe, si
cominciava a studiare. In questa organizzazione
ho sempre avuto il completo appoggio di mio
marito ed il suo enorme contributo nella
gestione delle faccende domestiche. Preparare
alcuni esami ha richiesto un enorme sforzo.
Ho ancora il netto ricordo della montagna
(non è un eufemismo..) di indumenti da stirare
che mi ha accolto al mio rientro a casa al
termine dell'esame di analisi matematica.
In questi casi la determinazione è stata
fondamentale. Vi sono momenti in cui mollare
tutto e tornare ad una vita normale era il
desiderio più grande, ma anche in questi
casi lo sforzo già compiuto fino a quel punto
mi ha aiutato a non rendere vani i sacrifici
miei e della mia famiglia.
Ti sei laureata lo scorso Settembre. La laurea
ha soddisfatto le tue aspettative?
La laurea è stata una grande soddisfazione,
ma anche alla mia età rimane sempre un punto
di partenza e non di arrivo, non mi aspettavo
un cambiamento immediato. Le conoscenze acquisite
hanno modificato ed ampliato l'approccio
e le metodiche di svolgimento del mio lavoro.
Credo fortemente nelle opportunità che potrò
cogliere nel futuro grazie a questo titolo
di studio.
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Intervista a Claudia Bolzoni e Francesco
Albertini, laureati in Ing. Gestionale
Claudia e Francesco si sono laureati in Ingegneria
Gestionale lo scorso Settembre, con una tesi
relativa allo stage. Claudia è stata poi
assunta dalla società in cui ha svolto il
tirocinio.
Claudia e Francesco, in quale azienda avete
effettuato lo stage?
Sirap Gema Spa, società del gruppo Italcementi,
leader italiano nel settore dell'imballaggio
alimentare, con sede a Verolanuova (BS).
Lo stage è durato 6 mesi a partire da Marzo
2009 e richiedeva un impegno settimanale
di 4 giorni dalle 6 alle 8 ore giornaliere.
Come è iniziata la vostra esperienza di stage?
Cercavamo uno stage per toccare con mano
la realtà aziendale e perchè volevamo portare
come tesi di laurea un caso concreto. Così
a gennaio 2009 il prof. Perego, docente di
Gestione dei Sistemi Logistici e Produttivi,
ci ha messo a conoscenza di questa opportunità
e, dopo una serie di colloqui, siamo stati
scelti.
Quali sono stati gli obiettivi del vostro
progetto? Quali le principali attività che
avete svolto?
Io e Claudia siamo stati inseriti all'interno
della funzione Supply Chain. Siamo stati
coinvolti in un progetto di ridisegno della
rete logistico-produttiva con l'obiettivo
di ridurre i costi di trasporto tra stabilimenti.
Francesco: mi occupavo di tematiche logistiche
(trasporti); il mio tutor, responsabile della
logistica produttiva, mi ha attivamente coinvolto
in un processo di monitoraggio di costi logistici
e di selezione di nuovi fornitori.
Claudia: io ero "l'addetta" del
reperimento ed elaborazione dati, della creazione
di file utili ai consulenti del Politecnico
per svolgere determinate analisi. Oltre a
questo, il mio tutor mi ha coinvolta in ambito
di programmazione della produzione.
Quali corsi universitari vi hanno facilitato?
Durante i 6 mesi abbiamo messo in pratica
le nozioni imparate soprattutto durante il
corso di Gestione dei Sistemi Logistici e
Produttivi tenuto dal prof. Perego, ma anche
di Gestione Aziendale del prof. Castagna.
Date un giudizio sull'esperienza. Quali erano
le vostre aspettative?
Francesco: cercavo un'esperienza che mi facesse
comprendere il mio grado di preparazione
e mi aiutasse a fare la giusta scelta per
il futuro.
Claudia: essendo stata coinvolta in attività
che mi interessavano sono stata molto soddisfatta
di aver svolto uno stage. Avevo già le idee
precise e questa opportunità ha confermato
la ferma convinzione che il primo passo per
entrare nel mondo del lavoro è imparare a
studiare sui libri ma che oltre alla teoria
c'è tanta pratica da tenere in considerazione.
Claudia, sei stata assunta dall'azienda.
Di cosa ti occupi? Cosa è cambiato rispetto
allo stage?
Inaspettatamente il 22 settembre (giorno
della mia laurea), dopo aver ritirato l'attestato
di Laurea il direttore della Supply Chain
mi chiama e mi annuncia che dal 1° Ottobre
avrei fatto parte del suo team. Ora ho un
contratto a tempo determinato e sono stata
inserita nella Logistica Distributiva, anche
se per i primi due mesi sono stata il jolly
della Supply Chain e questo mi è servito
per apprendere rapidamente nozioni aziendali.
Ad oggi principalmente mi occupo della gestione
operativa dei flussi tra gli stabilimenti
e magazzini di proprietà, monitoraggio costi
di trasporto, gestione trasporti esteri.
Il cambiamento dal ruolo di stagista a quello
di impiegata riguarda l'impegno e la responsabilità
nelle attività svolte ma per quanto riguarda
i rapporti sociali con colleghi e dirigenti
non è cambiato nulla.
Francesco, hai deciso di continuare gli studi.
Che corso frequenti? Come ti trovi?
Nonostante il bel clima che respiravo in
azienda, ho deciso di continuare gli studi
e ora sono a Milano a seguire la specialistica
nel nuovo indirizzo "Supply Chain Management".
Per ora sono contento della scelta fatta,
anche se all'inizio ho avuto qualche difficoltà
di ambientamento: corsi affollati, città
nuova, ma soprattutto la lontananza da casa.
Vivo in un campus nei pressi del quartiere
Bovisa con due amici che si sono laureati
con me a Cremona.
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Abstract della tesi di laurea di Alex Buzzetti
e Nicholas Faustini, laureati in Ing. Informatica
Progettazione e realizzazione di un microprocessore
RISC su dispositivi FPGA
Tesi di laurea in Ingegneria Informatica
di Alex Buzzetti e Nicholas Faustini
Relatore Prof. Carlo Brandolese
I dispositivi FPGA (Field Programmable Gate
Array) sono dispositivi che forniscono elevate
prestazioni per quanto riguarda i circuiti
digitali dedicati ma offrono una scarsa flessibilità
in termini di programmabilità. Per aggiungere
programmabilità ad un sistema di questo tipo
si ricorre ad un microprocessore esterno,
oppure se ne implementa uno sul dispositivo
stesso.
L'obiettivo della nostra tesi è stato quello
di implementare un microprocessore di tipo
RISC (Reduced Instruction Set Computer) su
un dispositivo FPGA fornito da Xilinx.
Il primo step di progettazione è la stesura
dell'ISA (Istruction Set Architecture), ovvero
l'insieme delle istruzioni che il microprocessore
è in grado di riconoscere ed eseguire. Per
il nostro scopo si è deciso di seguire la
filosofia RISC secondo la quale l'ISA è costituito
da poche istruzioni molto semplici ed eseguite
in tempi simili. Le istruzioni sono suddivise
in quattro classi in base all'operazione
che eseguono. Si è decisa la struttura delle
istruzioni ognuna delle quali è codificata
in 16 bit suddivisi in quattro campi (identificativo
della classe di appartenenza, codice dell'operazione,
registri e dati che possono essere costanti
da 8 bit oppure indirizzi da 10 bit).
Successivamente si è decisa l'architettura
esterna ed interna del processore e di tutti
i sottocomponenti ovvero i registri, l'ALU
e l'Unità di Controllo.
L'implementazione è stata sviluppata tramite
il linguaggio VHDL sull'ambiente ISE fornito
da Xilinx. Alla realizzazione di ciascun
blocco seguiva la sua simulazione funzionale
e la simulazione timing, cioè il calcolo
dei ritardi dovuti ai fenomeni fisici. Una
volta terminata e simulata l'intera architettura,
questa è stata sintetizzata dal software
di Xilinx in modo da ottimizzare l'area di
utilizzo del dispositivo.
In ultimo abbiamo realizzato un Assembler
che traducesse il linguaggio assembly in
linguaggio macchina riconoscibile dal nostro
microprocessore e che scrivesse tale codice
sulla memoria RAM associata. L'intero sistema
è stato poi simulato con un programma assembly
che eseguisse una divisione tramite sottrazioni
successive.
Concludendo, il nostro lavoro ha portato
alla realizzazione di un dispositivo semplice
ma funzionante in grado di fornire buone
prestazioni e che utilizzasse un'area molto
ridotta sull'FPGA.
 
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