15 Settembre, 2002
La Manovra cancella il sistema idroviario Cremona Mantova
Tolti 79 milioni di euro. Le dichiarazioni di Alloni, Pizzetti e Torchio
La Manovra cancella il sistema idroviario
Cremona Mantova
Tolti 79 milioni di euro. Le dichiarazioni
di Alloni, Pizzetti e Torchio
La manovra finanziaria 2010 avrà un impatto
pesantissimo sull’idrovia tra Cremona e Mantova,
che viene letteralmente cancellata. In una
delibera regionale del 14 luglio, la n.295,
si legge infatti che a causa dei tagli contenuti
in finanziaria vengono sottratti 79,643 milioni
di euro dai fondi stanziati dalla legge per
il risanamento del sistema idroviario padano
- veneto. Tecnicamente, vengono tolte quelle
risorse che erano a disposizione della Regione
al 31 dicembre 2006 per la realizzazione
di opere che ad oggi non sono ancora state
appaltate. Quelle risorse, assieme ad altre,
per un totale di poco più di cento milioni
di euro, vengono destinate prioritariamente
“per la realizzazione del programma infrastrutture
strategiche con priorità al Mose”, si legge
nella delibera che riprende l’articolo 46
della manovra.
Quali sono le opere che non saranno realizzate?
La manutenzione straordinaria del porto di
Cremona e gli impianti di accesso (€ 2.300.000),
il collegamento tra fiume Po, canale Mantova
Venezia e Mincio (€ 3.580.000), la regolazione
dell’alveo di magra del Po dallo sbarramento
di Isola Serafini a foce Mincio (€ 11.150.000),
il canale Cremona Pizzighettone (€ 6.756.000);
il porto di Mantova Valdaro (€ 15.750.000);
la banchina di Viadana (€ 2.200.000); il
porto di Cremona (€ 4.560.000) e il nuovo
terminal intermodale del Porto di Cremona
(€ 14.750.000).
Molto critico il PD, che annuncia iniziative
a più livelli, a partire dalla Regione dove
il consigliere Agostino Alloni sta predisponendo
un ordine del giorno al bilancio, in discussione
la prossima settimana.
“Le risorse per gli interventi – dichiara
Alloni - in parte già decisi nel febbraio
scorso da Regione Lombardia e in gran parte
ancora da determinare e indirizzati a rendere
navigabile il tratto dal porto di Cremona
alla foce del Mincio, devono rimanere nel
bilancio regionale. I soldi sono nei residui
della Regione da troppi anni, andavano spesi
prima e non è mai stato fatto. Questa è una
grossa responsabilità che va ascritta al
duo Formigoni – Cattaneo che nonostante le
richieste fatte dalla Provincia e dai portatori
di interesse locali non hanno mai preso sul
serio la questione. E questo nonostante i
progetti siano inseriti nell’Accordo Quadro
di Sviluppo Territoriale e Patto per lo Sviluppo
sottoscritti dalla stessa Regione. Togliere
queste risorse al progetto della navigazione
del Grande Fiume significa di fatto affossare
definitivamente l’idea del grande polo produttivo
di Tencara e che Cremona possa entrare a
pieno titolo nel sistema idroviario padano
veneto, alla faccia di tutti i documenti
di programmazione economica e territoriale,
a partire dal programma di mandato dello
stesso Formigoni. E tutto avviene nel più
totale silenzio della Lega che qualche mese
fa, in campagna elettorale, aveva annunciato
addirittura il collegamento del canale navigabile
fino a Milano!”
Dalla Provincia parla il consigliere Giuseppe
Torchio, già presidente, che ricorda come
sono andati i fatti. “Quando qualche anno
fa - spiega - con l'allora vice presidente
Alloni, abbiamo chiesto all'assessore Cattaneo
di impegnare, tutti e subito, i cento milioni
disponibili sulla navigazione interna, avevamo
ragione. La Regione Lombardia mantenendone
40 in cassa, senza vincolarli nella delibera
dello scorso febbraio, si è messa nella condizione
di farsi spolpare dalla manovra di Tremonti,
vanificando gli sforzi di un ventennio da
parte di parlamentari e amministratori che
si sono battuti per rendere navigabile il
Po e per l'infrastrutturazione di aree come
Tencara, assunte a parole tra le priorità
regionali.
Questo ulteriore taglio è una vergogna e
si aggiunge alla cancellazione dei 180 milioni
dei fondi Fas per il progetto delle 13 Province
del Po utilizzati per il Sud Italia (Palermo,
Catania, Reggio C.) e la dice lunga sulla
volontà del più lombardo dei governi rispetto
al problema nodale della regimazione del
Po, al di là dei pomposi giretti preelettorali”.
Altrettanto determinato l’onorevole Luciano
Pizzetti, che annuncia un’iniziativa in Parlamento.
“Nella foga di rastrellare risorse a destra
e a manca – dichiara il deputato PD - il
governo ha deciso di tagliare i fondi per
la navigazione. È semplicemente ridicolo
che i soldi a destinazione vincolata per
interventi puntuali sul nostro territorio
vengano dirottati per il Mose a Venezia.
La settimana prossima in Aula farò il possibile
perché non venga perpetrato un altro scippo
all’economia cremonese.”
Milano, 22 luglio 2010
Stefano Tessera
Ufficio Stampa PD
Consiglio regionale della Lombardia
Via Fabio Filzi, 29 - 20124 Milano
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