15 Settembre, 2002
Acqua Pubblica, ecco la proposta del PD
Siamo qui perché, testardamente, vogliamo occuparci di questioni reali
Acqua Pubblica, ecco la proposta del PD
Siamo qui perché, testardamente, vogliamo
occuparci di questioni reali” così Pier
Luigi Bersani ha introdotto la conferenza
stampa di presentazione della proposta di
legge del Pd sull'acqua pubblica.
Bersani ha voluto ricordare come la privatizzazione
non è la risposta giusta per la razionalizzazione
dell'utilizzo
dell'acqua. “L'acqua e la salute dell'acqua
vanno riconsegnate a Dio così come ce l'ha
date” ha concluso Bersani. I punti del progetto
di legge illustrati da Stella Bianchi, responsabile
Ambiente del Pd. La proposta di legge sull’acqua
pubblica elaborata dal PD
nasce da un giudizio profondamente negativo
sul decreto Ronchi, che ha imposto la privatizzazione
forzata del servizio idrico integrato togliendo
agli enti locali e quindi alle comunità
ogni potere di decisione.
E da un giudizio altrettanto negativo sul
decreto Calderoli, che ha successivamente
disposto la soppressione
degli ATO (assemblee di ambito territoriale
ottimale) entro il dicembre 2010, creando
un’incertezza che impedisce una corretta
ed efficiente gestione del servizio.
Dal successo della raccolta di firme per
i referendum per l’acqua pubblica arriva
una forte e giusta rivendicazione
di tutela dell’acqua pubblica, di garanzia
sulle condizioni in cui viene svolto il servizio
idrico integrato.
Il Partito Democratico è impegnato nella
stessa battaglia e proponeun disegno di riforma
organica del settore
che tuteli la risorsa acqua e la garanzia
di un servizio di massima qualità per i cittadini
a tariffe eque.
Il testo che presentiamo oggi sarà poi sottoposto
a una consultazione con i nostri iscritti,
gli amministratori locali, le associazioni
dei consumatori, le associazioni ambientaliste,
le parti sociali.
I punti fondamentali della proposta sono:
- Ribadire che l’acqua è un bene pubblico
e sono beni pubblici anche le strutture del
servizio idrico integrato;
- Una gestione industriale del servizio idrico
che abbia una dimensione di scala adeguata,
utilizzi le migliori tecnologie, e che sia
realizzata
secondo criteri di efficienza, efficacia
ed economicità;
- Gli amministratori locali, sindaci in primo
luogo, riuniti nell’assemblea di ambito territoriale
ottimale, hanno il compito di prendere
le decisioni fondamentali riguardo al servizio
idrico integrato e quindi gli obiettivi di
servizio, l’uso della risorsa, gli investimenti,
il limite di
sostenibilità della tariffa, l’affidamento
del servizio idrico;
- Istituzione di un’Autorità di regolazione
indipendente che abbia poteri di verifica
dei piani strategici e dei piani d’ambito,
che verifichi
la congruità delle tariffe, che controlli
l’attività dei gestori con poteri di ispezione
e di sanzione;
- Introduzione di una tariffa sociale a vantaggio
dei nuclei familiari più numerosi e delle
fasce meno abbienti;
- Istituzione di un fondo nazionale per il
riequilibrio territoriale delle dotazioni
e delle infrastrutture idriche e per la preservazione
della
risorsa acqua, a garanzia dell’accesso universale
a un servizio di massima qualità secondo
criteri di equità e solidarietà;
- Partecipazione, garanzia e informazione
per gli utenti sono tutelate dall’Autorità
di regolazione che garantisce a tutti i cittadini
la massima
trasparenza.
In allegato : Pd News 9 - la Newsletter del
PD di Cremona
 
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