15 Settembre, 2002 Sulle cave Salini si nasconde dietro alle valutazioni burocratiche ( Mainardi e Virgilio) Tra le motivazioni di questa decisione vi era il fatto che si riconfermavano nella sostanza le scelte del piano cave del 2003.
Sulle cave Salini si nasconde dietro alle
valutazioni burocratiche ( Mainardi e Virgilio)
Tra le motivazioni di questa decisione vi
era il fatto che si riconfermavano nella
sostanza le scelte del piano cave del 2003.
Sulla proposta del PD di coinvolgere il consiglio
provinciale per le cave di prestito, Salini
si nasconde dietro alle valutazioni burocratiche
degli uffici
Il Gruppo provinciale del PD ha votato contro
all’adozione definitiva della revisione del
Piano Provinciale Cave.
Il gruppo del Pd si era astenuto nella votazione
della prima stesura della proposta di piano.
Tra le motivazioni di questa decisione vi
era il fatto che si riconfermavano nella
sostanza le scelte del piano cave del 2003,
che non si prevedevano nuove cave e che si
rispettavano i vincoli territoriali, paesaggistici
ed ecologici.
Nel dibattito il Pd aveva richiesto alla
Giunta di essere ferma e coerente con le
scelte rispetto alle eventuali pressioni
della Regione e dei vari interlocutori territoriali.
E’ bastata la richiesta di tre Sindaci politicamente
amici della giunta Provinciale per far accantonare
il rispetto dei vincoli e la coerenza delle
buone intenzioni.
Stiamo parlando del Pianalto della Melotta
dove esistono confini vincolati in cui non
si possono effettuare nuove escavazioni (
argilla.)
Il Pianalto è unico, derivante dalle passate
ere geologiche non replicabile e se si continuerà
a scavare lo si intaccherà irrimediabilmente.
Detto fatto: questi vincoli di confini si
potranno superare con il Protocollo d’Intesa
sottoscritto dalla Giunta Provinciale e i
Comuni amici.
Tale scelta poi non è giustificata nemmeno
da carenza di materiale essendoci ancora
a disposizione
3.763.665 MC di argilla da scavare.
Da questi fatti dipende la trasformazione
del voto di astensione in voto contrario.
Nella stessa seduta (28/09) i Consiglieri
del PD Mainardi e Virgilio hanno presentato
un ordine del giorno, sottoscritto da tutte
le minoranze, da far votare al Consiglio
Provinciale in cui si impegnava la Giunta
a discutere ed approvare in Consiglio la
localizzazione dei siti delle Cave di Prestito
necessarie per le future opere pubbliche
che interesseranno il territorio provinciale.
Il Presidente Salini, nascondendosi dietro
a burocratiche e speciose valutazione degli
uffici secondo le quali tale richiesta non
sarebbe stata ammissibile (irricevibile),
non ha posto in votazione l’ordine del giorno.
Risultato: il Consiglio Provinciale non verrà
coinvolto nell’individuazione dei siti delle
Cave di Prestito.
Viene così mortificato il ruolo dei Consiglieri
Provinciali e non solo della minoranza.
Si riduce la partecipazione nell’individuazione
di scelte che richiedono il massimo di trasparenza
e vigilanza anche rispetto alle infiltrazioni
della criminalità organizzata come ammoniscono
i fatti che hanno interessato recentemente
il nostro territorio ( Paullese per intenderci).
E’ una scelta grave ed immotivata.
Il gruppo provinciale del PD svolgerà comunque
e nonostante l’atteggiamento del Presidente
Salini il suo ruolo di controllo e opererà
perché il Consiglio Provinciale sia protagonista
nelle future decisioni sulle cave.
Cesare Mainardi
Andrea Virgilio
Grupppo Provinciale del PD