15 Settembre, 2002
LA CRISI , LE ISTITUZIONI , L’ISTRUZIONE di Mario Superti
Nel corso del secolo XX il noto attore comico Petrolini, sempre irriverente verso il potere becero e clientelare andava sulle scene e cantava il famoso ritornello : “… ma cos’è questa crisi …?? !! “ .
LA CRISI , LE ISTITUZIONI , L’ISTRUZIONE
Nel corso del secolo XX il noto attore comico
Petrolini, sempre irriverente verso il potere
becero e clientelare andava sulle scene e
cantava il famoso ritornello : “… ma cos’è
questa crisi …?? !! “ .
Anche noi dovremmo porci lo stesso interrogativo
e cercare , se possibile , le cause di tale
situazione e le conseguenze che essa comporta
sul vivere quotidiano della gente comune.
La gente , in questi frangenti , spesso drammatici,
non ha difesa alcuna: dipende solo da chi
tiene in mano i cordoni della borsa.
Ma chi detiene il potere cosa fa per procurarsi
i mezzi e ridistribuire provvidenze in modo
equo e ben mirato ?
Allo stato della situazione non ci appare
che vengano presi provvedimenti atti a tutelare
i più deboli , i più esposti, i più meritevoli.
Nello stesso tempo non ci appare che si provveda
a far pagare di più chi può se non producendo
spot e fatti a mò di esempio per tutti :
ma poi cosa entra effettivamente nelle casse
dello Stato ?
Se chi può farlo mette in campo dispositivi
che permettono di aggirare il fisco sta a
significare che nelle leggi in corso ci sono
gli addentellati e le condizioni perché ciò
possa verificarsi.
Ma chi ha fatto le leggi così bene da potere
essere aggirate ed interpretate alla bisogna
?
Non certo la gente della strada, che magari
ha concesso fiducia tramite la democratica
espressione del voto ( quanto sia democratica
l’espressione del voto con la legge “porcellum”
resta in mistero anche per chi ne ha tratto
profitto sia nella maggioranza che nella
opposizione dove alloggiano tranquilli anche
personaggi di dubbia qualità e spesso autoreferenziali).
Il risultato della crisi e della sua gestione
è sotto gli occhi di tutti:
taluni ricchi appaiono ora più ricchi ed
i poveri sicuramente sono più poveri.
Ma più poveri , anche in senso lato , sono
gli operatori della cultura.
Alla cultura hanno tolto quasi tutto , insegnanti
compresi.
Con questi provvedimenti perdiamo anche i
migliori che qualcuno di buon gusto aveva
provveduto a premiare.
Premiato perché “ il più bravo “.
Bene, e cosa ne facciamo ?
Lo mandiamo a casa perché non ci sono soldi.
Ma questo signore è andato sulle cronache
e gli effetti della comunicazione si sono
visti subito.
C’è uno Stato ed una organizzazione degna
di tale nome che lo ha invitato a collaborare
nelle fila dei suoi apparati docenti e di
studio.
Il tutto nel pieno di una crisi mondiale.
Di tutta evidenza c’è modo e modo di affrontare
la crisi.
C’è chi si da da fare perché la crisi non
investa anche la cultura e la formazione
delle nuove generazioni.
Da noi no.
Ora noi che siamo così bravi a cedere gratis
materia grigia perché non mettiamo nel paniere
dell’acquirente anche qualche“trota”così,
da diversificare l’offerta ?
Il tutto gratis s’intende.
Voi pensate che potremmo concludere anche
un buon affare senza oneri aggiuntivi per
la società ?
Dipende da cosa ne pensa la controparte.
Anche chi acquista si domanda quali benefici
potrebbe averne.
E per la legge ferrea della domanda e dell’offerta
potremmo verificare subito il risultato :
la quotazione di mercato , o l’intensità
della domanda.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA
 
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