15 Settembre, 2002
PALAZZO FODRI E LA POLITICA di Mario Superti
Su questo argomento ormai è stato scritto di tutto e di più, ma è evidente che siamo solo agli inizi.
PALAZZO FODRI E LA POLITICA di Mario Superti
Su questo argomento ormai è stato scritto
di tutto e di più, ma è evidente che siamo
solo agli inizi.
Le figure in campo sono tante ma spiccano
ovviamente i due protagonisti principali
: il Sindaco di Cremona e l’Amministratore
della Fondazione (tutta di provenienza dai
lasciti dei cremonesi) , ora deposto per
decreto.
Era ardito pensare che non c’erano altre
soluzioni ?
Forse uno sprazzo d’orgoglio e di generosità
da parte dell’amministratore avrebbe tolto
d’impaccio la politica, ma è evidente che
non si voleva farlo( con l’appoggio di chi
?).
Di una simile azione ce n’era di bisogno
e avrebbe salvato “l’onore offeso” di entrambi.
Ma l’orgoglio ha le sue esigenze e ora come
non mai miete vittime.
Il Sindaco si trova sotto attacco da parte
dell’opposizione che non lesina colpi e promette
vita dura al primo cittadino.
Forse è troppo presto per vedere chi cadrà
per primo sul campo.
Il Sindaco tuttavia con il suo comportamento
ha ricompattato l’assetto politico della
giunta : non ci sono state vittime anche
se c’erano buoni motivi per disporre dei
cambiamenti.
Perri non ha commesso, finora ,l’errore che
ha commesso la amministrazione Corada allorquando
per molto, molto meno si è proceduto ad un
rimpasto, in omaggio alle pressioni leghiste
ed al fuoco amico.
Solo chi ha mosso le fila è ancora ben saldo
nel suo scranno, per ora, e non ha ancora
pagato pegno: lo ha pagato il popolo del
Pd.
Tornando alla giunta Perri , nonostante le
apparenze , mi viene da dire che la decisione
del sindaco di decretare sia stato un “atto
politico vero” e forse anche di coraggio
ben sapendo, forse , che le reazioni non
sarebbero state poche.
Per di più in tutta la storia ci sono molti
fatti di natura pre-contrattuale e la attenta
lettura dello statuto della Fondazione che
lasciano il campo a futuri contrasti in campo
giuridico : non sarà per nulla una cosa semplice.
Come tutte le storie dove intervengono atti
da porre in giudizio.
Noi cittadini della strada sappiamo solo
che si stavano amministrando soldi pubblici
e quindi era doveroso informare il primo
cittadino , a cui tutti possono fare riferimento
,e non solo la corte nella persona di qualche
suo componente : il fatto ha preso il sapore
della cosa non maturata alla luce del sole,
o così è sembrato al popolo sovrano.
Gli scenari che si aprono sono tanti anche
perché un ricorso al TAR da parte dell’amministratore
deposto potrebbe sortire effetti a lui favorevoli.
E così si darebbe inizio ad una guerra psicologica
e legale dove non ci saranno vincitori ma
solo perdenti : la gente di Cremona.
Infine bisogna tener conto anche dei fatti
pregressi e di cauzioni o caparre versate
e di lettere di intenti sul cui valore giuridico
si apriranno possibili campi di battaglia
: a spese sempre della gente di Cremona.
Tutto lo scenario è squallido e triste :
l’ultima considerazione è che certe cose
succedono quando non c’è la piena consapevolezza
di amministrare la cosa pubblica.
Attenersi alle disposizioni statutarie è
cosa buona e giusta ma non sufficiente: così
la pensa il popolo che ogni tanto si ribella
e non tace.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA
 
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