15 Settembre, 2002
Cremona.POLITICHE SOCIALI E PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA
POSITIVA INTESA TRA AMMINISTRAZIONE E SINDACATI SUL PERCORSO INTRAPRESO E SUL CONFRONTO FUTURO
POLITICHE SOCIALI E PROGRAMMAZIONE ECONOMICO
FINANZIARIA
POSITIVA INTESA TRA AMMINISTRAZIONE E SINDACATI
SUL PERCORSO INTRAPRESO E SUL CONFRONTO FUTURO
Positiva intesa tra l'Amministrazione comunale
e le organizzazioni
sindacali confederali CGIL, CISL e UIL sulla
necessità di un confronto
preventivo sulle linee di indirizzo che l'Amministrazione
adotterà nella
stesura della programmazione economico finanziaria,
nonché sulla
necessità di non diminuire l'erogazione dei
servizi alla persona e a
domanda individuale rivolti ai cittadini
e alle famiglie attualmente in
essere.
Questi i punti salienti sanciti attraverso
appositi accordi sottoscritti
dal sindaco Oreste Perri, dall'assessore
al Bilancio Roberto Nolli e
dall'assessore alle Politiche Sociali Luigi
Amore per quanto riguarda la
parte pubblica, da Donata Bertoletti (CGIL),
da Jindra Rubasova (CISL) e
da Mario Penci (UIL) per la parte sindacale.
Le due rappresentanze hanno condiviso la
messa in evidenza di nuove aree
di fragilità sociale che pongono in notevole
difficoltà tutti i livelli
istituzionali del territorio e, in modo particolare,
il Comune come Ente
di primo livello nel ruolo di interfaccia
con la popolazione e con la
risoluzione delle varie problematiche sociali.
A questo proposito è stato condiviso il pensiero
che non possa
continuare una politica di "restrizioni"
nei confronti degli Enti Locali
che insista su tagli alle risorse economiche
ed esprima in continuazione
nuovi vincoli di spesa, questo soprattutto
alla luce delle necessità di
mantenere gli standard dei servizi primari
alla popolazione e di
realizzate nuovi investimenti strutturali
e non, resi necessari dai
nuovi fenomeni sociali.
Nell'attuale contesto di grave crisi economica,
il coinvolgimento delle
parti sociali diventa fondamentale. La contrattazione
territoriale in
particolare può diventare un motore importante
per la riqualificazione
del welfare locale, per la promozione di
politiche attive per il lavoro
e a tutela dell'occupazione; per la riorganizzazione
della spesa
pubblica e per rispondere alle domande sempre
più articolare delle persone.
Le due rappresentanze hanno ritenuto fondamentale
la costituzione di un
tavolo aperto sulle politiche sociali dell'Ente
e delle istituzioni del
territorio per affrontare un percorso condiviso
in tale ambito.
Le segreterie hanno chiarito che sono consapevoli
delle difficoltà del
Comune, ma non condivideranno alcuna azione
di taglio alla qualità e
quantità di servizi oggi erogati ai cittadini.
Nel ribadire quindi le priorità di intervento
rispetto a vecchie e nuove
tipologie di fragilità, oltre alla centralità
delle persone e delle
famiglie di cui farsi carico socialmente,
le segreterie hanno
sottolineato la necessità di proseguire il
confronto sui nuovi
regolamenti di accesso ai servizi rispettando
le priorità individuate;
di aprire da subito il confronto sul bilancio
2011; di assumere come
priorità la difesa dei servizi pubblici territoriali,
del valore dei
piani di zona, del welfare locale e delle
prospettive di sviluppo
economico e occupazionale; di promuovere
azioni positive in materia di
contrasto all'evasione fiscale.
Le segreterie hanno ribadito che potranno
condividere misure di
compartecipazione da parte dei cittadini
alla spesa sociale solo se
verranno promosse iniziative finalizzate
al recupero dell'evasione
fiscale. Il contrasto all'evasione non si
muove solo sul terreno del
reperimento equo delle risorse, ma incrocia
anche il bisogno di legalità
e può favorire una crescita civile nell'amministrazione
pubblica
contribuendo a riannodare i fili di un patto
di cittadinanza.
Da parte sua l'Amministrazione comunale,
chiarito che è nella fase di
studio della propria manovra finanziaria,
ha sottolineato di credere
nella necessità di un confronto con le parti
sociali. E' stata quindi
manifestato la piena disponibilità a fornire
informazioni preventive
utili a meglio comprendere le azioni che
saranno intraprese su questo
versante, esprimendo una sostanziale condivisione
verso l'impostazione
delineata dalle organizzazioni sindacali.
A seguito del percorso di condivisione avviato
dall'Assessorato per le
Politiche Sociali per quanto riguarda l'approvazione
del Regolamento
unitario per l'accesso ai servizi, i rappresentanti
sindacali hanno
evidenziato alcuni ambiti di impegno e di
approfondimento per una
possibile intesa, tra questi la centralità
delle persone e del loro
vissuto.
L'investimento sulle reti sociali del territorio,
tra pubblico e
privato, sulla qualità della convivenza quotidiana
può infatti
rappresentare una risorsa efficace che consente
alle istituzioni
pubbliche del territorio e alle forze sociali
di collaborare e cooperare
nel rispondere ai problemi sociali.
I sindacati confederali provinciali chiedono
che sia mantenuta l'attuale
quantità dei servizi erogati ai cittadini
e che non vengano attuate
azioni che intacchino il livello di qualità
raggiunto. Piena
condivisione dunque verso l'ottimizzazione
delle risorse, sia economiche
che professionali, ma seguendo questa linea:
nel caso si verificassero
risparmi di gestione, che questi vengano
reinvestiti per migliorare la
qualità e la quantità dei servizi sociali
offerti alla cittadinanza.
All'Amministrazione comunale è stato chiesto
di porre particolare
attenzione anche a nuove tipologie di fragilità
che la crisi economica
ha messo inesorabilmente in evidenza. Per
i sindacati va inoltre
rinnovata l'attenzione alla situazione femminile
che, come la categoria
dei giovani, è a grande rischio occupazionale
e di disagio economico e
sociale.
L'Amministrazione comunale e le organizzazioni
sindacali confederali,
nel rispetto delle competenze e delle prerogative
delle istituzioni
interessate, hanno pertanto convenuto che
sia necessario rinnovare
l'attenzione sull'occupazione femminile,
che segnala una marcata
riduzione della presenza delle donne nel
mercato del lavoro; che vengano
stanziate risorse finalizzate ad implementare
servizi, anche attraverso
sinergie e reti territoriali, pubbliche e
private, che accompagnino la
donna in percorsi di fuoruscita dalle difficoltà;
che siano attuate
politiche di conciliazione tali da consentire
alle donne di coniugare il
lavoro con la famiglia.
D'altro canto i sindacati confederali hanno
preso atto che lo strumento
dell'ISEE non è sufficiente per stabilire
le reali capacità di spesa
delle famiglie. Non esprimono dunque contrarietà
alla possibilità di
individuare modalità complementari di valutazione
sulle condizioni
economiche, purché abbiano la caratteristica
della sperimentazione, del
costante monitoraggio e della puntuale verifica
sugli indicatori
individuati.
E' condivisa l'introduzione della compartecipazione
del cittadino al
costo dei servizi, purché vengano salvaguardati
i livelli di esenzione
per le famiglie e le persone in situazione
di disagio economico; si
applichino i criteri della progressività
e della proporzionalità sulla
base del reddito di ciascuna persona o famiglia;
si proceda alla
definizione di un Patto per la qualità in
grado di garantire (anche ai
cittadini) le infrastrutture per valutare
in quale misura, i servizi
erogati, siano realmente utili ed utilizzati
e se tutti gli aventi
diritto sono trattati con pari dignità. Il
patto per la qualità potrebbe
diventare un vincolo da inserire in un regolamento
di norme a cui
sottoporre le politiche, i servizi e gli
appalti.
Cremona, 26 novembre 2010
--
Comune di Cremona
Ufficio Stampa
piazza del Comune, 8
26100 Cremona
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