Poco più di un mese fa WelfareCremona ha riferito di un “evento culturale
cremonese” e le virgolette si impongono quanto alla “cremonesità”
dell’evento. L’ultimo disco del cantautore Fabio Turchetti “Da Los
Arcos a Compostela - Diario di un pellegrino”, pubblicato da World Music
Magazine, era (ed è ancora) nelle edicole di tutta Italia. Di questo si è
parlato di più forse a Parigi o a Catania che a Cremona. Forse va bene così.
WelfareCremona “in trasferta”: abbiamo seguito Turchetti e la sua “band”
- Aldo Pini, chitarra flamenca - Alberto Venturini, sax e percussioni - a
Torino; alla Fnac - dopo una breve presentazione da parte di Daniele Bergesio,
redattore di WMM, presente il direttore della rivista Pietro Carfì - finalmente
abbiamo sentito dal vivo alcuni brani, scelti purtroppo in funzione di una “mancanza”,
ovvero in assenza di un pianoforte in sala. Per sentire i magnifici pezzi
eseguiti “in originale” da Roberto Cipelli dobbiamo attendere l’occasione
propizia.
Confesso, non avevo grandi aspettative: un enorme “supermercato del
virtuale” si prospetta come ambiente con troppe distrazioni per ascoltare una
musica poco commerciale. Un papà con la sua bambina, per un quarto d’ora in
paziente attesa dell’inizio, mi ha fatto scommettere tra me e me su quando
avrebbero scoperto di aver sbagliato giorno, ora, sala… che so. Beh, da lì
nessuno si è schiodato e man mano che le note si diffondevano il pubblico
aumentava. Alla fine fila indiana a comprare World Music Magazine con cd
allegato. Intervista telefonica in diretta di una radio di Torino.
Serata al Ghilgamesh: locale storico di Torino per ascoltare buona musica dal
vivo. Aldo Pini “ispirato” trasforma la sua chitarra flamenca in una scatola
magica, Alberto Venturini si diverte come un ragazzino e fa scintille (ma quanto
sono fortunati gli studenti del Liceo Anguissola ad avere questi professori…).
Turchetti canta finalmente rilassato e trasmette tanto amore per una musica
senza orpelli che chi gli resiste… in coro dietro a lui a cantare “Adios
companeros”. E poi “La raccolta delle orchidee”, e ancora “La
regina della notte” - con un dolce-triste pensiero grato per Chicco
Santini.
Mi perdoni, direttore Carfì: sembrava quasi sorpreso a sentire quei tre “indiavolati”
che Lei stesso ha pubblicato… Il disco avrà dalla sua parte la perfezione
tecnica. Ma vibrazioni che si colgono solo dal vivo ci hanno “trasportati”
su sentieri musicali dove abitualmente e di nostra “razionale” scelta forse
non ci saremmo addentrati.
Ora possiamo brindare - facendo anche gli auguri di buon compleanno al nostro
“Turco”. Ha un bel sorriso. Semplice e pulito. Come la sua musica. Buon vino
amabile.
M.T.