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15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale del 19 giugno 2006
I «viaggianti» irlandesi, dopo il campeggio, finiscono in Consiglio

Interrogazione in data 19 gennaio 2006 presentata dal Capogruppo del Gruppo Consiliare Verdi per la Pace Matteo Lodi in merito all’intossicazione dei cittadini per sovradosaggio di PM10, PM1, PM2 e altro smog (Testo dell’interrogazione: Considerato che siamo pesantemente fuori da ogni prescrizione OMS – Europa; che cittadini vengono ricoverati per crisi acute da aria inquinata che senza marciapiedi, ZTL estese, aree pedonali, percorsi ciclabili definiti, parcheggi corona, i cittadini sono costretti ad usare auto private per la sicurezza propria e dei figli e anziani; che le politiche ambientali no procedono con la necessari tempestività; che non è possibile sottrarsi all’intossicazione se non fuggendo dalla città chiedo se si vogliano adottare provvedimenti per la salute pubblica con ordinanza che limiti i processi industriali nei giorni critici, che permetta il transito ciclabile ovunque, anche contromano nei sensi unici, riducendo velocità auto con limiti controllati, che la segnaletica ordini traffico lento con l’urgenza determinata dalla criticità sanitaria).

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Carlo Dal Conte: La media annua di PM 10 del 2005 è stata di 51,17 microgrammi/m3. Si precisa che tale dato è stato calcolato con il nuovo sistema di misurazione introdotta da ARPA e denominato SM 2005. Tale precisazione è dovuta in quanto sino al 31 dicembre 2004 i dati venivano calcolati con il Sistema Classico, che non teneva conto della parte semivolatile della frazione PM 10. Da calcoli effettuati dall’ufficio con il sistema vecchio, al fine di poter confrontare i dati degli anni precedenti, la media 2005 sarebbe stata di 42,3. La media annua del parametro PM 10 è quindi aumentata, seppur di poco, rispetto all’anno precedente infatti nel 2004 è stata di 41,5 microgrammi/metro cubo mentre nel 2003 era stata di 43,5. I giorni di superamento della soglia dei 50 microgrammi/m3 (ovviamente misurati con il nuovo sistema) sono stati ben 147, di cui 50 superiori anche ai 75 microgrammi/metro cubo (soglia di allarme stabilita nel piano anti smog comunale). Vi sono cause di ordine generale che determinano un valore di soglia che è comune a tutta la zona pedemontana; vi sono dei dati locali che influiscono in maniera marginale. L’UE ha indicato di rientrare entro il 2010: le amministrazioni locali possono fare ben poco in questo senso. Il problema lo si può risolvere solo con misure strutturali, per questo abbiamo risposto positivamente alla legge regionale sul contenimento dello smog sul territorio lombardo. Ci siamo fatti carico, con altri Comuni della Regione, di alcuni incontri specifici. La Regione sta portando avanti un disegno di legge, che non conosciamo ancora nei dettagli, anche se non ha fatto proprie alcune indicazioni date: ovvero che tutta la Regione sia considerata area critica. Questo significa non potere godere di determinati sussidi da parte del Sud Lombardia. Occorre inoltre un monitoraggio per stabilire quali siano le fonti che determinano l’inquinamento atmosferico: se non vi sono queste misure strutturali, a livello locale si può fare ben poco. Aspettiamo la definizione di questa legge, in ogni caso attueremo un nostro piano. Per quanto riguarda il problema del riscaldamento, quel che era possibile fare è stato ampiamente fatto attraverso un grosso sforzo, per le attività di tipo industriale, si tratta di attività a ciclo continuo, pertanto è difficile un’interruzione della produzione, anche se si è cercato di diminuire al massimo il traffico che circonda quelle aziende. Ci troviamo di fronte ad un problema che non possiamo risolvere a livello locale, ma solo con una strategia coordinata a livello regionale. L’Amministrazione si prende comunque la responsabilità di diminuire al massimo il livello dell’inquinamento.

Il consigliere Matteo Lodi ha replicato che esistono ancora dei margini a livello locale che si possono sfruttare.

Interrogazione in data 9 maggio 2006 presentata dal Gruppo Consiliare Alleanza Nazionale in merito alla decisione finale del Sindaco relativamente alla dedicazione di una via al baritono Aldo Protti (Testo dell’interrogazione: Considerato che il gruppo consigliare di Alleanza Nazionale in data 24 gennaio 2005 depositò una mozione con la richiesta di intitolazione di una via della città di Cremona al baritono Aldo Protti; considerato che la suddetta mozione, discussa del consiglio comunale del 18 aprile 2005,fu bocciata decidendo, in ogni caso, di rinviare la questione alla commissione toponomastica con l’incarico di svolgere una relazione di approfondimento; considerato che, in data 10 giugno 2005, è stata depositata una petizione che riproponeva 1355 cittadini - 1057 residenti nel Comune di Cremona, 15 operanti nel Comune di Cremona e 283 cittadini italiani e stranieri che hanno voluto esplicitamente sottoscrivere la proposta -; considerato che la Commissione toponomastica, in data 28 giugno 2005, su proposta del Sindaco Gian Carlo Corada e con l’approvazione unanime della Commissione stessa, ha conferito ad uno dei suo componenti, il prof. Giovanni Borsella, l’incarico di redigere una relazione sulla “eventualità di dedicare una via al baritono Aldo Protti” e che alla luce di quanto scritto testualmente nella relazione: “non esiste alcuna testimonianza affidabile ed univoca, nessun documento inequivocabile che Aldo Protti (1920 – 1995) abbia partecipato all’uccisione di partigiani cremonesi in Val di Susa il 2 luglio 1944 in zona Colle Lys Provincia di Torino”; “…il nome Aldo Protetti non compare tra coloro che abbiano partecipato all’uccisione di partigiani o persone ad essi aggregate”, lo stesso on. Enrico Fogliazza – si evince dalla relazione – dice: “Finora non esiste una prova decisiva sulla partecipazione diretta di Aldo Protti agli eccidi nazifascismi in Val di Susa”; considerato anche che lo stesso Prof. Borsella sostiene che “sarebbe un’ingiustizia grave puntare il dito, per decenni, contro una persona sulla base di un sospetto”, che “non sapremo mai cos’è avvenuto nel cuore di Aldo Protti, nel cuore di chi ha vissuto la tragedia della guerra civile da una parte o dall’altra. Nessuno potrà misurare la buona o cattiva coscienza di un’altra persona”; infine, considerando anche, ma non condividendo, che il Prof. Borsella conclude la relazione sostenendo che la lapide a ricordo di Aldo Protti esposta nel foyer del Teatro Ponchielli sia già una forma adeguata di ricordo; si chiede al Sindaco se questa è l’ultima e finale decisione, sua e della sua Giunta - posto che la parola definitiva spetta a tali soggetti ed il parere della Commissione toponomastica non è vincolante - in merito alla questione di intitolare una via o una piazza cittadina al baritono Aldo Protti; al Sindaco, uomo di cultura stimato ed apprezzato anche dai suoi avversari, se intende non voler riconoscere la grandezza di un baritono che portato fama e gloria alla città di Cremona - dal mondo intero conosciuta come città della musica - motivandola sulla base di una cultura del sospetto intrisa di retaggi ideologici ed odi troppo vecchi, pur nel fermo rispetto del dolore delle famiglie coinvolte che, ci si consenta, in una guerra civile è vivo e forte da entrambi i fronti; al Sindaco, se non crede anche lui, che dopo il sessantunesimo “25 aprile” ricco di polemiche e toni sbagliati, Cremona non possa, attraverso un gesto vero e sincero, segno di un reciproco perdono quale unico strumento per una riconciliazione condivisa e priva di odio, rappresentare il superamento della guerra civile, arrivando a riconoscere le grandi doti canore e professionali di un artista che ha reso grande la sua città e che, ancora oggi, a più di dieci anni dalla sua scomparsa, è vivo nel ricordo di tanti estimatori sparsi nel mondo intero).

All’interrogazione ha risposto il Sindaco Gian Carlo Corada: La Giunta non ha più affrontato la questione dopo la relazione del Prof. Giovanni Borsella sottoposta alla Commissione Toponomastica. Questo è avvenuto perché si è deciso di porre mano ad un regolamento della Toponomastica, la cui discussione è già iniziata all’interno della Commissione Affari Istituzionali, dove sono state avanzate le prime proposte. Pertanto l’impostazione è di aspettare l’approvazione del nuovo regolamento e la formazione della nuova commissione cui spetterà esaminare questa proposta ed ulteriori che verranno avanzate.

L’esponente Irene Nicoletta De Bona, preso atto della risposta del Sindaco, si è riservata di ripresentare l’interrogazione dopo che sarà istituita la nuova commissione.

 

Interrogazione a risposta orale in data 15 maggio 2006 presentata da Consiglieri Comunali diversi -primo firmatario Malvezzi - sui costi sostenuti dal Comune per la campagna “Cinque per mille: costruisci il progetto comune” (Testo dell’interrogazione: Premesso che con la legge finanziaria 2006 è stata introdotta la possibilità per ogni cittadino di destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi a favore di associazioni di volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle fondazioni della ricerca scientifica, delle attività sociali svolte dal Comune di residenza; grazie a questo innovativo provvedimento, esemplificativo di una corretta applicazione del principio di sussidiarietà, i cittadini sono liberi di destinare una quota delle proprie imposte ad associazioni, cooperative, fondazioni, che ritengono meritevoli di sostengo, senza intermediazione da parte dello Stato o di altri enti pubblici; moltissime realtà cremonesi che operano nei settori previsti dalla legge, spesso escluse da altre possibilità di ottenere contributi pubblici, sono risultate idonee a ricevere tali fondi e per questo iscritte negli appositi elenchi predisposti dall’Agenzia delle Entrate; il Comune di Cremona ha elaborato, in collaborazione con la Fondazione Città di Cremona e l’Azienda Speciale Cremona Solidale il progetto “5 per mille: costruisci il progetto comune” finalizzato alla realizzazione del “Villaggio Ben-essere” presso il Centro Geriatrico Soldi; per promuovere detta iniziativa il Comune di Cremona ha messo in atto un’eccezionale campagna informativa attraverso la stampa ed il recapito di 31.000 pieghevoli, locandine, manifesti, lettere a tutti i capofamiglia, acquisto di spazi pubblicitari sui giornali locali, acquisto di spot radiofonici e televisivi, elaborazione di pagine informative sul sito del Comune; la campagna informativa condotta dal Comune di Cremona ha certamente richiesto un investimento di risorse pubbliche del tutto sproporzionate rispetto a quelle disponibili dagli altri soggetti riconosciuti dalla legge come possibili destinatari del 5 per mille, stravolgendo nei fatti il vero spirito della legge; il Comune di Cremona, che è destinatario di trasferimenti pubblici nazionali e regionali, dovrebbe essere sussidiario rispetto alle realtà di volontariato, alle fondazioni e le onlus che spesso offrono servizi gratuiti ai cittadini. Si chiede qual è l’ammontare complessivo dei costi sostenuti dal Comune di Cremona, dalla Fondazione Città di Cremona e dall’Azienda Cremona Solidale per la campagna informativa riguardante il progetto “5 per mille: costruisci il progetto comune”? Qual è l’importo che il Comune di Cremona pensa di recuperare da questa iniziativa? Il Comune di Cremona ha valutato che una simile campagna pubblicitaria finanziata con risorse pubbliche comunali, intercetta fondi diversamente destinati a sostenere le attività dei soggetti del privato sociale cremonese che spesso non dispongono di altre forme di finanziamento?)

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Lorenzo Saradini: Le preoccupazione espresse dal consigliere Malvezzi sono state oggetto di attente riflessioni anche da parte dell’Amministrazioni Comunali. Si è poi deciso che per il progetto specifico individuato, peraltro speciale, valesse la pena spendersi, ricordando ai cittadini che il 5 per mille sarebbe comunque destinato dallo Stato in parti uguali a chi ne ha diritto. E’ stato precisato che il 5 per mille poteva essere destinato ad attività di assistenza sociale che si svolgono nell’ambito del territorio comunale. L’azione di comunicazione è costata circa 13.500,00 più IVA. Questo importo si reputa largamente inferiore ai proventi che potrebbero derivare dal 5 per mille, anche se una risposta al riguardo è ora impossibile dare. Questa iniziativa è stata finanziata con fondi destinati alla comunicazione.

Il consigliere Malvezzi ha chiesto un passo in più di sensibilità verso quelle realtà preziosa che non possono competere con l’Amministrazione per fare una campagna di comunicazione. Quindi per il prossimo anno ha chiesto un atto di maggiore attenzione verso questa realtà, magari indicando l’elenco delle realtà associative che possono essere destinatarie.

L’Assessore Lorenzo Saradini ha precisato che i fondi finiranno alla Fondazione Città di Cremona, quindi si tratta di un’operazione neutra. Inoltre, attraverso la campagna attuata, si è fatto in modo di fare conoscere a tutti i cittadini cremonesi che si poteva versare il 5 per mille. Un elenco delle realtà sarebbe fuorviante, perché nell’elenco sono presente enti di tutti i tipi, anche alcune fondazioni bancarie che dovrebbero dare e non ricevere. Il Comune ha preso esempio, come comunicazione, dai migliori, ovvero da quanto sta facendo la Chiesa Cattolica per l’8 per mille.

Interrogazione a risposta orale in data 15 maggio 2006 presentata da Consiglieri Comunali diversi - primo firmatario Alessia Manfredini - in ordine alle emissioni di zolfo di provenienza ignota avvenute il 13 maggio 2006 in via Riglio lungo il fiume Po (Testo dell’interrogazione: Premesso che in data 7 maggio, nei pressi delle società canottieri lunga l’asta del fiume Po, vi è stato uno sversamento anomalo di sostanze inquinanti; in data 13 maggio, in via Riglio lungo il fiume Po, si è propagato nell’aria un picco di emissioni di zolfo di provenienza ignota tale da provocare fastidi e malori (bruciori alla gola, irritazioni agli occhi e sensazione di soffocamento) alle persone presenti presso la società canottieri Flora; Ritenuto che la salute delle persone è di fondamentali importanza, soprattutto in zone ad alta fruibilità come quelle delle società canottieri e del Parco del Po; rilevato che in entrambi i caso sono intervenuti sul posto sia gli agenti della Polizia provinciale e sia i tecnici e addetti dell’Agenzia regionale per l’ambiente (ARPA); Considerato che i tecnici hanno effettuato, nel primo caso, un campionamento delle sostanze che ha generato la striscia nera lungo il fiume e nel secondo, un campionamento dell’aria nella zona sospetta; il Consiglio Comunale interroga il Sindaco e la Giunta se è a conoscenza dei fatti accaduti; quali sono le azioni intraprese dopo l’allarme lanciato dalle persone presenti nella zona; se è a conoscenza dei risultati delle analisi effettuate; se sono state individuate le cause di questi inquinamenti; quali sono le azioni di maggior prevenzione e monitoraggio che intende intraprendere affinché i cittadini cremonesi siano tutelati da fenomeni di inquinamento).

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Carlo Dal Conte: Il Comune è al corrente di quanto avvenuto il 13 maggio scorso: è stato infatti chiesto all’ARPA di spiegare quanto accaduto. L’ARPA è intervenuta su richiesta della Polizia Locale Provinciale. Una squadra dell’ARPA ha eseguito alcuni rilievi strumentali sul posto per verificare la presenza di alcune sostanze legate alla presenza della vicina raffineria. Gli esiti riportati hanno dato valori al di sotto della sensibilità degli strumenti. L’ARPA non è stata pertanto in grado di rilevare se vi è stato un inquinamento, anche se è evidente che qualcosa deve essere avvenuto. Vi è comunque da parte del Comune una sensibilità verso questa problematica, tanto è vero che è sempre stato chiesto alle industrie presenti sul territorio il massimo di attenzione perché non si verifichino incidenti. Di più il Comune non può fare, non essendo di sua competenza forme di intervento.

L’esponente dei DS Alessia Manfredini si è detta abbastanza soddisfatta della risposta ottenuta, sollecitando però di mantenere elevata l’attenzione verso le industrie a rischio rilevante.

Interrogazione in data 5 giugno 2006 presentata dal Capogruppo del Gruppo Consiliare La Margherita Giuseppe Ceraso in ordine a danni ingenti causati alle strutture del camping ed a altri locali della città da persone di origine irlandese (Testo dell’interrogazione: In considerazione del fatto che da alcuni giorni la nostra città è stata interessata da un massiccio arrivo di persone di origine irlandese, circa 150 - paese appartenente alla Comunità Europea - che hanno provocato danni ingenti alle strutture del camping e messo a soqquadro la città ed alcuni pubblici esercizi con atti vandalici, e anche atti di violenza, nei confronti delle forze dell’ordine, compiuti sotto l’effetto dell’alcol. Risulta attraverso le pagine dei giornali che atti analoghi a quelli sopra indicati sarebbero stati compiuti in territorio piacentino con gravi danni provocati ad attività commerciali ivi insediate. La meraviglia è che i cittadini di un paese ritenuto in occidente avanzato e progredito, possano essere capaci di tali violenze. Pertanto si chiede come l’Amministrazione abbia operato in concorso con la Prefettura e le forze di sicurezza per arginare e risolvere il problema; la quantificazione dei danni arrecati a strutture pubbliche ed attività private; come si intende procedere in furto per prevenire simili azioni).

All’interrogazione ha risposto il Sindaco Gian Carlo Corada: C’è discussione tra gli studiosi sulle origini dei cosiddetti “viaggianti” irlandesi e dovrebbe tenersi a breve un simposio mondiale su questo tema. E’ soprattutto la loro lingua – chiamata “cant” oppure “gammon” – ad interessare. C’è una tesi, minoritaria, secondo cui sarebbero un popolo autoctono, con antica discendenza: gli ultimi sopravvissuti dell’Irlanda pre celtica. La dottoressa Alice BinchY, socio linguista irlandese, sostiene ad esempio che almeno la metà del lessico cant/gammon deriva da una lingua di cui non rimane altra testimonianza, parlata in Irlanda prima dell’arrivo dei Celti. La maggior parte degli studiosi contesta questa interpretazione. L’Irlanda pre celtica iniziò a scomparire tremila anni fa. Le prime testimonianze sui viaggianti irlandesi risalgono al XIII e XIV sec. Possibile che non vi sia traccia di millenni di storia? L’origine dei viaggianti sarebbe dunque da ricercarsi nel Medioevo. I loro cognomi suggeriscono inoltre una parentela con i poeti medioevali, i bardi irlandesi. Significativamente, entrambi, i bardi ed i viaggiatori, appartenevano a “caste” separate. Gli uni trasmettevano (e creavano) miti e leggende. Gli altri prevalentemente lavoravano i metalli. E’ probabile che il numero dei viaggianti sia cresciuto tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo, quando le forze d’occupazione inglesi spodestarono l’aristocrazia irlandese. Nel contempo l’accresciuta comunità sembra abbia iniziato allora a sviluppare una forma segreta di comunicazione verbale. Molti studiosi immaginano che le parole fossero alterate, con sillabe invertite e trasposizione di lettere, per rendere impossibile la comprensione al nemico. La maggior parte degli studiosi ritiene dunque che i viaggianti abbiano origine nel Medioevo o comunque prima dell’era dei Tudor. Vi sono altri studiosi che li considerano discendenti dei contadini sradicati dai loro villaggi da quella specie di “pulizia etnica” praticata da Cromwell soprattutto nell’Irlanda del Nord. Altri studiosi ancora li considerano invece “figlia” della grande carestia del 1845-46. Nel passato erano operai del metallo (ramai, stagnai), venditori ambulanti, commercianti in cavalli e merci varie. In genere si inserivano in settori in cui vi erano lacune di mercato. Diversi di loro hanno raggiunto un certo livello di agiatezza. Oggi si calcola vi siano circa ventimila viaggianti con cittadinanza irlandese. Circa la metà perennemente nomadi. Gli altri con un certo grado di sedentarietà. La struttura sociale è quella dei clan, di grandi famiglie patriarcali. I matrimoni avvengono quasi esclusivamente all’interno della comunità. La religione è la cattolica, vissuta a volte assai intensamente. Alcolismo e risse sono una costante del loro modo di essere. Durante il loro soggiorno a Cremona e dintorni e a seguito dei problemi che hanno determinati sono stato in costante contatto con le forze dell’ordine alle quali esprimo un sentito ringraziamento per il compito svolto. L’atteggiamento adottato è stato di tolleranza zero verso chi compie reati, qualsiasi sia la loro etnia, nel contempo di attività di dissuasione. Il comportamento adottato è stato comunque estremamente positivo e le azioni intraprese sono state molte positive. Sulla quantificazione dei danni, il Comune è a conoscenza di alcune migliaia di Euro, in parte si tratta di danni che sono stati rifusi. Prevenire simili azioni è assai difficile.

Il consigliere Giuseppe Ceraso, ringraziando il Sindaco per la risposta, ha lamentato che in questo caso non si sono verificate prese di posizioni, in particolare da parte di esponenti della maggioranza, diversamente da quando i protagonisti sono meridionali o extracomunitari.

Interrogazione presentata dal Capogruppo del Gruppo Consiliare Cremona Futura Maria Rita Balsamo in ordine alle problematiche attinenti i contributi dei Consorzi di Bonifica Dugali e Vacchelli (Testo dell’interrogazione: Premesso che l’Amministrazione Comunale ha più volte sollecitato la Regione Lombardia a dirimere la questione dei contributi di bonifica, su richiesta dei cittadini, con istanze prodotte nel corso dell’anno 2005 e reiterate nei primi mesi del 2006; considerato che i rappresentanti dei Comitati spontanei delle Periferie afferenti ai Consorzi Vacchelli e Dugali hanno promosso incontri pubblici rilevando l’urgenza della definizione di quella che è da loro definita iniquità nei confronti di alcuni cittadini chiamati a versare il contributo annuo; a conoscenza che la Giunta Regionale della Lombardia in data 17 maggio 2006 ha assunto deliberazione in applicazione dell’art. 15 della Legge Regionale n. 7 del 16 giugno 2003 “Norme in materia di bonifica e irrigazione” che dovrebbe così portare ad una definizione delle problematiche denunciate; ritenuto che la richiesta dei cittadini, che lamentano un’ingiustificata inadempienza dei Consorzi nell’applicazione della legge regionale ormai datata (2003), appare ragionevole; si chiede che l’Amministrazione Comunale fornisca chiarimenti ed elementi di conoscenza sull’operato, per quanto di sua competenza, e che risolleciti la Regione Lombardia e/o i Consorzi a dirimere la questione sollevata dai cittadini, fornendo ogni elemento utile a definire ruoli e competenze delle diverse istituzioni, per una definitiva soluzione dell’annosa controversia).

All’interrogazione ha risposto l’Assessore Celestina Villa: La Regione ha emanato i criteri per il piano di classifica e una volta che saranno utilizzati dai Consorzi si chiariranno le cose. L’obbligo di pagare i contributi deriva da una normativa statale che non è mai stata abrogata. Il Comune di Cremona, sollecitato dai cittadini, si è rivolto alla Regione per avere un confronto: un’impresa ardua, ma alla fine ci siamo riusciti. Il 21 giugno ci sarà infatti un incontro pubblico sul tema della legge della Regione Lombardia n. 7 del 16 giugno 2003 “Norme in materia di bonifica ed irrigazione”. L’incontro – al quale parteciperanno dirigenti della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia - verterà principalmente sul tema dei contributi consortili conseguenti all’applicazione della L. R. n. 7 del 16 giugno 2003. Si tratta di un buon risultato nonché l’occasione per comprendere meglio come le normative debbano essere applicate. La delibera sui piani di classifica non dice che i cremonesi non devono più pagare i contributi ma come verranno ridistribuiti. Non vi è stata negligenza da parte dei Consorzi e neppure da parte del Comune: prima o poi arriveremo a pagare tutti o ad avere esenzioni.

Maria Rita Balsamo si è detta soddisfatta della risposta ottenuta.

 

Individuazione, per l’anno 2006, per quanto di competenza del Consiglio Comunale, in applicazione dell’art. 96 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, degli organi collegiali ritenuti indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali del Comune di Cremona.

Già approvata all’unanimità dalla Commissione Affari Istituzionali il 30 maggio scorso, questa proposta di deliberazione prevede, in applicazione di quanto previsto dall’art. 96 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, (“Riduzione degli organismi collegiali” del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 che dispone quanto segue: “1. Al fine di conseguire risparmi di spese e recuperi di efficienza nei tempi dei procedimenti amministrativi i consigli e le giunte, secondo le rispettive competenze, con provvedimento da emanare entro sei mesi dall’inizio di ogni esercizio finanziario, individuano i comitati, le commissioni, i consigli ed ogni altro organo collegiale con funzioni amministrative ritenuti indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali dell’amministrazione o dell’ente interessato. Gli organismi non identificati come indispensabili sono soppressi a decorrere dal mese successivo all’emanazione del provvedimento. Le relative funzioni sono attribuite all’ufficio che riveste preminente competenza in materia.”) di individuare, per l’anno 2006, in applicazione quali organi collegiali indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali del Comune di Cremona, i seguenti organi: Commissione Elettorale Comunale; Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Cremona; Comitato dei Garanti; Commissione Comunale per i Referendum; Ufficio di Presidenza del Consiglio; Commissioni Consiliari Permanenti di cui all’art. 18 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale; Commissioni Consiliari Speciali; Commissione Consiliare di Vigilanza; Commissioni Consiliari Speciali d’Indagine; Commissioni Consiliari di Studio; Comitato di Direzione; Commissione di Vigilanza sui Cimiteri; Commissione per gli interventi relativi ad iniziative, attività e prestazioni nel campo socio-assistenziale ed umanitario; Commissione per gli interventi relativi ad iniziative, attività e prestazioni nei settori della cultura, dell’informazione e dell’istruzione; Commissione per gli interventi relativi ad iniziative, attività e prestazioni nei settori del turismo, dello sport e del tempo libero; Commissione Edilizia; Commissione - Osservatorio Comunale prevista dall’art. 21 della Convenzione Urbanistica stipulata tra il Comune di Cremona e l’Acciaieria Arvedi I.S.P. di Cremona S.p.A.; Commissione preposta all’esame dei ricorsi avverso le decisioni in materia di assistenza economica assunte dall’Assessorato ai Servizi Sociali sulla base dei Criteri Generali previsti dalla deliberazione consiliare n. 489/12620 in data 5 Maggio 1986; Commissione per l’ammissione e la dimissione presso i “Centri di Seconda Accoglienza”; Comitato di Gestione dei Centri Socio – Educativi; Commissione Consultiva per l’applicazione dell’art. 14 del Regolamento Regionale 10 febbraio 2004, n. 1, di cui al Regolamento per l’assegnazione degli alloggi ERP in deroga alla graduatoria generale; Commissione Scientifica del Sistema Museale; Commissione di valutazione delle domande relative a mostre di artisti viventi; Commissioni Giudicatrici delle Borse di Studio: “Alfredo Galletti; “Prof. Franco Dordoni”; “Elsa Pigoli Zucchi”; “Cav. Nino Giuseppe Zana”;“Attilio Bernabe’”; “Coniugi Ottorino e Maria Giannetti”; intitolate agli ex Sindaci “Gino Rossini” e “Ottorino Rizzi”, ai “Martiri di Bagnara” e al “Decennale della Resistenza”; “Arturo Moroni”; “Decennale della Resistenza”; “Giuseppina e Giuseppe Severico”; “Carmen Mainardi”; “Arnaldo Feraboli ed Elide Santi”; “Sergio Maffezzoni”; “Mina ed Emilio Zanoni”; Commissione per l’assegnazione del Premio di Bontà “Lidia Bittanti”; Commissione Giudicatrice del Premio Biennale intitolato alla Signora Enrica Sovena Tansini; Commissione Comunale per la disciplina delle attività di barbiere, parrucchiere e mestieri affini, di cui all’art. 6 del relativo Regolamento Comunale; Commissione Comunale Consultiva per l’attività di estetista, di cui all’art. 9 del relativo Regolamento Comunale; Commissione di cui all’art. 3 del Regolamento Comunale per autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura (Taxi e noleggio con conducente) (operativa fino all’insediamento della Commissione prevista dall’art. 4 del nuovo Regolamento); Commissione di cui all’art. 4 del nuovo Regolamento per la disciplina e la qualificazione degli autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura (taxi e noleggio con conducente) (Regolamento in corso di esecutività); Consulta Permanente per la Raccolta dei Fondi, di cui all’art. 8 del Regolamento per la disciplina delle raccolte di fondi a scopo benefico effettuate attraverso la cessione di beni verso un’offerta di denaro; Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo; Consulta Cittadina per gli esercizi storici cremonesi; Commissione di cui all’art. 13 del nuovo Regolamento per l’utilizzo degli alloggi comunali adibiti a servizi diversi.

Nel dispositivo si da’ atto che la Commissione di cui all’art. 3 del Regolamento Comunale per autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura (Taxi e noleggio con conducente) sarà operativa fino all’insediamento della Commissione prevista dall’art. 4 del nuovo Regolamento per la disciplina e la qualificazione degli autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura (taxi e noleggio con conducente). Viene inoltre confermato, nelle more del perfezionamento della modifica del Regolamento di Polizia Cimiteriale (che sarà effettuata sulla base del Regolamento di Polizia Mortuaria Nazionale, non appena approvato), che le funzioni di competenza della Commissione per la Revisione delle Epigrafi, soppressa con propria deliberazione n. 51/31022 in data 26 giugno 2003, precisata in premessa, sono esercitate dalla Commissione di Vigilanza sui Cimiteri. Viene altresì confermato, in attesa della revisione del Regolamento per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidii (concorsi finanziari) ed ausilii finanziari e per l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere, che la Giunta Comunale, in sede di esame preventivo delle istanze di contributo pervenute, assegnerà ad una delle rimanenti tre Commissioni l’espressione di parere in ordine alle iniziative, attività e prestazioni di importo superiore a € 1549,37 che in precedenza erano sottoposte alla Commissione soppressa il 26 giugno 2003.

La deliberazione è stata approvata all’unanimità.

 

Istituzione di una borsa di studio dedicata a Paola D’Avella.

Questa proposta di delibera prevede l’istituzione della borsa di studio annuale dedicata a Paola D’Avella, da assegnarsi per tre anni a studentesse universitarie dell’area umanistica, residenti a Cremona e Provincia, che si trovino in precarie condizioni economiche, al fine di aiutarle nella prosecuzione degli studi. Il Consiglio Comunale dovrà inoltre approvare le norme regolamentari per l’assegnazione di questo riconoscimento. Questa iniziativa fa seguito alla lettera del 13 aprile 2006 con la quale la signora Marisa Bellini D’Avella comunicava la sua intenzione di istituire una borsa di studio annuale di € 2.500,00 dedicata alla figlia Paola D’Avella, da assegnarsi per tre anni a studentesse universitarie dell’area umanistica, residenti a Cremona e Provincia, che si trovino in precarie condizioni economiche, al fine di aiutarle nella prosecuzione degli studi.

L’oggetto è stato approvato all’unanimità.

 

Approvazione del Bilancio di Esercizio 2005 dell’Azienda Speciale Comunale per i Servizi alla Persona “Cremona Solidale”.

L’oggetto è stato illustrato dal Presidente dell’Azienda Cremona Solidale Franco Verdi: Per quanto riguarda la documentazione si fa riferimento a relazione del Direttore Generale sulla gestione del Bilancio, al fascicolo “Anno 2005”: conto consuntivo, dati gestionali ed economici finanziari, schede monitoraggio dei processi interni già trasmesso agli uffici del controllo di gestione del Comune di Cremona, al dettaglio analitico del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale

Ricavi di esercizio, divisi per categorie:

Area socio sanitario integrata pari a 77,1 %

Area socio assistenziale 20 %

Altri ricavi 2,9 %

Area socio sanitaria

Complessivamente l’area si attesta a più di 14.434.000 con una crescita anno su anno di 355.672 euro quasi per intero determinata dalla variazione positiva dei ricavi del servizio RSA.

Area socio assistenziale

Complessivamente l’area si attesta a più di 3.735.000 euro con una crescita di oltre 554.437 determinata dalla variazioni positiva dei servizi e dai maggiori contributi regionali per CSE e SAD. Lo scostamento positivo da budget è di 2,7 punti percentuali dovuti a risultati superiori alle attese per tutte le unità di offerta, ad eccezione delle Comunità per minori che flettono del 2,8%

Altri ricavi

Si segnala la naturale performance del servizio pasti che cresce sia sul 2004 sia sul budget 2005 in correlazione della crescente richiesta di fornitura al domicilio e per l’internalizzazione di servizi precedentemente appaltati, raggiungendo un fatturato annuo di 213.877 euro.

 

Approfondimenti relativi alle due principali aree di attività aziendale

 

Servizi di RSA

Per le attività di RSA è di particolare interesse il dato assai positivo dell’indice di occupazione dei posti letto che è risultato pari al 99,5% con 118.025 giornate di servizio erogate, la crescita sul 2004 è del 4,7% (+ 393.089 euro). Il valore medio del contributo regionale è in recessione dello 0,8%. L’età media dell’utenza RSA passa da anni 83,77 (2004) ad anni 82,24 (2005). Per quanto riguarda i ricoveri RSA in regime di sollievo socio sanitario si assiste ad una consistente riduzione dei livelli di servizio (da 61 a 29 utenti). Nell’estate 2005 si è sperimento un nuovo modulo di servizio socio assistenziale “sollievo estivo” i cui risultati anche si inferiori all’attesa non paiono del tutto deludenti: n. utenti / 276 giornate di assistenza /13841 di fatturato

Interessante è la valutazione del peso assunto dai contributi comunali al pagamento delle rette di degenza.

Valore totale rette a carico degente 5.186.372,60

Contributo comunale 345,818,94

Peso percentuale 6,7%

I beneficiari sono il 17% degli utenti

 

Servizio di riabilitazione in regime di degenza (IDR)

Sono da segnalare gli accresciuti livelli di saturazione dei posti letto a contratto con l’ASL

La tariffa media che nel 2004 si era attestata su 132,29 euro giornalieri, nel 2005 si è rideterminata in euro 128,63 con una variazione negativa del 2,7% non compensata da maggiori volumi l’attività (+ 1,8%). Ciò a causa della ricomposizione delle categorie di classificazione. I posti letto complessivamente gestiti ammontano a 68,70. Le accettazioni del 2005 sono risultate pari a 632 (16 fuori dall’ASL CR) con un incremento del 20%. La valutazione dei benefici delle cure è riassunta nel seguente riepilogo:

migliorato 88,99%

peggiorato 2,78

trasferito 3,52

stazionario 4,81

L’azienda si appresta nel 2006 ad affrontare il pareggio al nuovo regime di riabilitazione con la fiducia di poter gestire con accuratezza i nuovi servizi che saranno accreditati.

CENTRI DIURNI INTEGRATI

Al momento il sistema CDI conta su 95 posti accreditati e 105 posti autorizzati. Il servizio di compone di

n. 2 esterni

Barbieri 25 posti + 15 richiesti

Ozanam (dal 10.10.05) 20 posti dei quali solo 10 utilizzati e accreditati a fine esercizio 2005

n.2 interni

Alzheimer 20 posti

Soldi 30 posti + 10 richieste

Complessivamente a fronte di una variazione negativa delle presenze del 10%, dovuta in parte alla diminuzione delle giornate di apertura, il fatturato, anno su anno, cresce del 6,3%

 

SERVIZI DI ADI

Nell’anno 2005 sono stati assistiti 183 pazienti - 93% a Cremona, 7% fuori mura.

Nonostante le difficoltà (concorrenza – difficoltà nelle relazioni coi medici di medicina generale) il servizio mantiene rilevanza strategica per la sua collocazione della filiera e per le connessioni con le attività di “ciclo diurno continuo” (dal 2006) e i nuovi servizi ambulatoriali richiesti in accreditamento

 

COMPARTO SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI

Il riparto dei servizi offerti in valore recita:

CSE (n.3) che nel 2006 diverranno Centri Diurni per Disabili 32%

SAD 19%

CAM (n.3 presidi) 18%

CAH (n.1 presidio) dal 2006 Comunità Socio Assistenziale per Disabili 11%

SAP (servizio del personale) 15%

CPA 3%

Osservazioni sulla gestione dei servizi

 

SAD: n. utenti nell’anno 265

accessi al domicilio 45353

ore lavorate 32.539

sono state introdotte nuove tecniche di rilevazione degli accessi e nel 2006 verrà introdotto un nuovo software sul sistema di accettazione e gestione dei dati tecnici

 

 

CSE: prestazioni n. giornate 10.913

media posti 47,58

indice di saturazione 94,90

l’Azienda ha introitato per il 2005 1.178.930 euro

 

CAH: n. giornate (utenti Comune di Cremona) 2618

media posti 7,17

indice di saturazione 89,66

 

SAP: n. ore 2004 32353

n. ore 2005 33045

 

CAM: n. giornate 2005 6393

media posti 17,51

indice di saturazione 92,18

 

CPA: n.18 posti letto

riqualificazione del servizio e nuova gestione

giornate erogate passa 6729 unità

media posti 18,44

indice di saturazione 92,18

 

DATI RELATIVI AL PERSONALE DIPENDENTE

incremento di 16 unità (da 334 a 350)

sono diminuiti di 8 unità i dipendenti a tempo indeterminato

sono aumentati di 24 unità (da 27 a 51) i dipendenti a tempo determinato; rispetto al personale socio sanitario si segnala

a.s.a. + 7

infermieri professionali - 2

fisioterapisti + 2

In RSA le ore effettivamente lavorate dal personale soggetto a standard

2004

280623

2005

296894

Delta

5,8

IDR 67810 68083 0,4

 

INVESTIMENTI ED ATTIVITA’

Nel corso dell’esercizio 2004 erano stati eseguiti investimenti per euro 230.269

Nel corso del 2005 sono stati effettuati investimenti per euro 330.649 con incremento degli impieghi in capitale fisso del 43,6%

 

VALUTAZIONE DEGLI SCOSTAMENTI TRA PREVENTIVO DI GESTIONE 2005

E CONSUNTIVO 2005

Nell’area socio sanitaria il risultato è di segno positivo ( + 30.300 euro) in RSA nonostante la riduzione del sosia medio; di segno negativo ( - 90.000) in IDR per riduzione delle tariffe medie

Nell’area socio assistenziale c’è uno scostamento positivo

in rapporto alle previsioni ( + 98.000 x 2,7%)

Il risultato migliore del settore è dei CSE che sopra varicano le previsioni del 5,3%

Nella voce costi ricavi va segnalato:

premi qualità RSA euro 138.000

la variazione del fatturato dei pasti fuori sede

 

ANALISI DELLA DINAMICA E DEGLI SCOSTAMENTI DEI COSTI DI ESERCIZIO

Struttura dei costi in percentuale per settori

Personale 53,9%

Sett. Socio ass.le 19,3%

Sett. Socio Sanit. 15,9%

Manutenzioni/Amm. 4,2%

Imposte 3,8%

Funzionamento 3%

 

Costi relativi al Settore Socio Sanitario

sono cresciuti per effetto di oneri straordinari ed imprevisti e per interventi manutentivi fuori programmazione per necessità di buona gestione

incremento di oneri assicurativi

il costo del personale varia in segno negativo rispetto alle previsione (76.000 - 0,7%)

gli acquisti di beni e servizi decrescono del 3,8% ( - 80.841) per interventi di razionalizzazione

l’onere complessivo delle utenze cresce (24,5% + 177.000) per accresciuto costo dell’energia e del calore

Costi relativi al Socio Assistenziale

Nel complesso si registra una variazione dei costi (plus) dello 0,9% rispetto al budget (32.300)

Per:

maggiori costi degli acquisti di servizi per la superproduzione di quasi tutte le unità d’offerta del comparto

maggiori costi del personal dipendente e a consulenze

Nel comparto socio assistenziale la struttura dei costi appare stabilizzata e ben connessa alle dinamica dei ricavi.

RISULTATO SINTETICO DI ESERCIZIO

L’esercizio 2005 si chiude a consuntivo con variazioni non molto rilevanti rispetto al preventivo.

In sintesi si annota:

una performance ante imposte a consuntivo migliore del risultato previsto per 82.417

un netto di esercizio di segno negativo ( - 17.352) anche se di importo moderato rispetto al volume amministrato

un netto sul biennio di esercizio (2004/2005) di segno negativo per euro 4.604,75

Terminata la relazione del Presidente Verdi, è intervenuta l’Assessore Maura Ruggeri che ha sottolineato la correttezza e la tempestività delle informazioni fornite da Cremona Solidale e dei buoni e proficui rapporti instaurati tra Comune ed Azienda. Anche se permangono delle criticità, i risultati della gestione dimostrano la lungimiranza del progetto. Nel complesso vi è stata una buona gestione aziendale complessiva. Il consigliere Daniele Burgazzi, La Margherita, intervenendo nel dibattito, ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro intrapreso all’interno dell’Azienda, che sta rispondendo appieno ai bisogni del territorio. Alberto Cappellini, esponente DS, ha dichiarato che è stato svolto un lavoro con grande impegno ed il risultato raggiunto costituisce un motivo di orgoglio per tutta la cittadinanza. Per il consigliere Carlo Malvezzi, sebbene il bilancio si chiuda sostanzialmente in pareggio, il Comune di Cremona ha costituito una filiera di servizi tale da facilitare l’azione di Cremona Solidale, non si è dato spazio al privato sociale in un regime di concorrenza. Leonardo Virgilio, per i DS, ha svolto valutazioni di carattere politico, riferendosi alla creazione di multiutility. Compiacimento per il bilancio presentato è stato espresso da Maria Rita Balsamo, Cremona Futura, per la quale quanto raggiunto deve da sprone per proseguire sulla strada intrapresa. Cinzia Zampini, per Rifondazione Comunista, ha espresso soddisfazione per la ricchezza dei dati offerti che permettono di farsi un’idea sull’andamento dell’Azienda: il Comune di Cremona mette a disposizione dei propri cittadini servizi che rispondono ai loro bisogni. Cinzia Zampini ha sottolineato l’aspetto significativo dei dati riguardanti l’aumento dei pasti a domicilio e l’aumento delle ore di assistenza domiciliare. Matteo Lodi, Verdi del Sole che Ride, ha apprezzato il risparmio attuato in tema di risorse energetiche.

Concluso il dibattito, dopo una breve replica del Presidente dell’Azienda Franco Verdi e dell’Assessore Maura Ruggeri, è stato posto in votazione il Bilancio di Esercizio 2005 dell’Azienda Speciale Comunale per i Servizi alla Persona “Cremona Solidale” che è stato approvato a larga maggioranza. Si sono astenuti tutti i consiglieri di minoranza.

 

Approvazione del Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per l’esercizio finanziario 2005.

Sull’oggetto ha svolto una relazione l’Assessore al Bilancio Celestina Villa che va letta tenendo presente le tabelle allegate al presente resoconto: Il Rendiconto finanziario 2005 evidenzia una avanzo di amministrazione complessivo pari a €345.000 che deriva per €199.000 dalla gestione dei residui 2004 e precedenti; per €146.000 dalla gestione della competenza 2005. Va rilevato che l’avanzo 2005 è certamente il più basso degli ultimi anni:

  Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Avanzo di amministrazione €2.625.951,83 €2.447.612,78 €345.119,00

Questo fatto, se da un lato dà ragione dell’attendibilità delle previsioni di entrata e della capacità di utilizzo delle risorse per la realizzazione dei progetti e l’erogazione dei servizi, dall’altro evidenzia l’impossibilità di disporre, nella costruzione dei prossimi bilanci, di risorse straordinarie provenienti da passate gestioni. Per quanto riguarda il risultato della gestione dei residui (€199.000,00), anche quest’anno si è proceduto al riesame delle situazioni di credito e di debito che influiscono sul risultato complessivo d’amministrazione e si sottolinea che non sono emerse situazioni di criticità per i futuri esercizi.

LA GESTIONE DI COMPETENZA 2005 IN BREVE

La gestione della competenza è riepilogata nella tabella 1 dove, per chiarezza espositiva, non sono considerate le gestioni conto terzi (ex partite di giro) e, per omogeneità di raffronto, l’operazione di rimodulazione del debito svolta a fine anno con la Cassa DDPP che non ha comportato effetti sul risultato d’amministrazione. La tabella evidenzia un avanzo di amministrazione generato dalla sola gestione delle risorse 2005 assai modesto: complessivamente € 146.000,00 contro € 567.000,00 del 2004. Questo fatto deve essere opportunamente considerato, poiché mette bene in evidenza come l’equilibrio complessivo dei conti del bilancio comunale si regga su valori davvero modesti, specialmente se il dato viene rapportato al volume della spesa (0,16% della spesa complessiva) e tenuto conto che la stessa spesa è stata finanziata nel corso del 2005 con l’Avanzo di Amministrazione 2004 per € 2.436.000,00.

Esaminando la tabella 1, per quanto riguarda l’entrata accertata, si evidenzia come le entrate correnti rappresentino il 78,1% delle entrate complessive del Comune, mentre il 21,9% è dato dalle entrate per investimenti, incluse le accensioni di nuovi mutui. Nella spesa impegnata, ben il 76,2% è costituita da spesa corrente per il funzionamento dei servizi, mentre la spesa per investimenti (opere pubbliche e trasferimenti di capitale a terze economie) raggiunge il 21,8%. Il rimborso di prestiti, ovvero la spesa per il pagamento dei debiti contratti in passato (mutui), raggiunge un modesto 2% (in diminuzione rispetto al 2004). Corre l’obbligo segnalare, infine, che la spesa corrente è stata finanziata nel 2005, come del resto anche negli anni precedenti e nei limiti previsti dalle norme, con l’utilizzo di risorse rilevanti derivanti da: oneri di urbanizzazione per €1.525.000 destinati alle manutenzioni ordinarie; entrate straordinarie (compreso l’avanzo 2004 e retro) per € 4.386.000,00 destinate in particolare al finanziamento degli arretrati di spesa per il personale dipendente (€1.000.000,00).

L’ANALISI DELLE ENTRATE CORRENTI 2005

Nella tabella 2 - entrate tributarie - si segnala che per effetto della manovra finanziaria decisa dall’Amministrazione per il 2005 e l’aumentata attività di controllo e accertamento svolta dagli uffici le stesse aumentano in misura significativa, apportando risorse indispensabili al funzionamento dell’intera macchina comunale, che diversamente sarebbero mancate. Da anni infatti i trasferimenti statali e la compartecipazione Irpef sono pressoché invariati, se non diminuiti nell’entità e nel loro valore, obbligando l’Ente Locale a contare sempre di più sulle proprie “forze” se vuole mantenere costante il livello dei servizi offerti ai propri cittadini. Proprio per questo motivo, per la prima volta con il bilancio 2005 il costo di costruzione è stato destinato, come indicato dai recenti “principi contabili”, anziché agli investimenti al finanziamento della spesa corrente. Nelle entrate da trasferimenti il rilevante incremento dei trasferimenti della Regione si giustifica con il contributo erogato per il trasporto pubblico urbano, servizio economicamente molto impegnativo trasferito al Comune dal luglio del 2004, che per l’anno 2005 ha valore per 12 mesi anziché 6.

Per le entrate extratributarie, i principali scostamenti rispetto al 2004 riguardano i proventi da beni dell’ente con +15,3%, in gran parte riconducibile ad un aumento della COSAP, mentre si segnala una significativa diminuzione dei dividendi aziendali che scendono del 54,6%. In calo anche i proventi da servizi pubblici (-7,1%), principalmente a causa di minori proventi cimiteriali per l’assegnazione di nuove costruzioni, e i proventi diversi (-65,4%), in ragione del fatto che il 2004 ha visto la corresponsione al Comune di Cremona di un importante rimborso assicurativo per danni grandine (€2.950.000). In aumento, invece, gli interessi attivi anche grazie alla sperimentazione da parte della Ragioneria comunale, insieme ad altri 18 Comuni italiani, del progetto SIOPE (Sistema Informativo Operazioni Enti Pubblici), che ha consentito il superamento del conto di tesoreria unica preso la Banca d’Italia (scarsamente fruttifero) con un nostro conto/corrente bancario fruttifero presso il Tesoriere.

GLI INDICATORI

Circa gli indicatori si rileva, rispetto al 2004: un positivo incremento dell’autonomia finanziaria ed impositiva del Comune di Cremona, con un corrispondente aumento percentuale del finanziamento “diretto” da parte dei cittadini (tributi+tariffe da servizi); un evidente ruolo giocato dall’ICI la cui incidenza sulle entrate proprie raggiunge il 37,8% (incidenza sulle entrate tributarie del 58,8%); un aumento della pressione tributaria pro capite, mitigato da una diminuzione della pressione extratributaria riferita ai soli servizi erogati dal Comune. Con riferimento al prelievo economico a carico dei cittadini cremonesi si può dire che ogni cittadino sopporta: una pressione tributaria di € 430,57; una pressione extratributaria di € 55,61; totale pressione: 486,18 e il Comune sostiene per ogni cittadino una spesa corrente media di € 980,04, per investimenti di € 280,31, totale spesa: 1260,35, differenza coperta con altre forme di finanziamento € 774,17.

 

LE ENTRATE PER INVESTIMENTI

Per quanto riguarda le entrate destinate al finanziamento degli investimenti, riepilogate nella tabella 3, si evidenziano: il trasferimento di capitale dallo Stato a favore dell’Azienda dei Porti di € 6.000.000,00, transitato per ragioni amministrative dal bilancio comunale; una sensibile contrazione delle entrate da oneri di urbanizzazione giustificabile sia con il trasferimento del costo di costruzione alle entrate tributarie (come afferma più sopra), sia con l’introito nel 2004 delle somme relative alle convezioni “Barilla” ed “ex Feltrinelli” di importo rilevante. Anche i trasferimenti regionali si contraggono in modo significativo nel 2005, poiché nel 2004 è stato finanziato dalla Regione il contratto di quartiere “Borgo Loreto”. Le alienazioni di beni del patrimonio comunale aumentano in quanto nel corso del 2005 si è perfezionata l’operazione di vendita a Cremona Fiere S.p.A. delle aree interessate alla costruzione dei nuovi padiglioni per € 1.800.000 ed è iniziata l’assegnazione delle aree PIP di Ca’ di Berenzani. La contrazione dell’entrata derivante dall’accensione di mutui è principalmente giustificata dall’obbligo per il Comune di Cremona (contratto con il Ministero Economia e Finanze a seguito dell’estinzione anticipata senza penale di mutui al tasso fisso 7,5%) attraverso il rispetto di due piani di riduzione del rapporto deficit/PIL, contenendo il ricorso all’indebitamento nel periodo 1999-2005.

LA SPESA CORRENTE

Le spese correnti dettagliate nella tabella 4 evidenziano, nel considerare ogni singola macro-attività del Comune, un aumento, rispetto agli anni precedenti, dell’8,2%, con la prevalenza della funzione di amministrazione, gestione e controllo (relativa al funzionamento degli organi istituzionali, dei servizi ragioneria, tributi, segreteria, ufficio tecnico, gestione del patrimonio, servizi informatici e servizi demografici), seguita dal settore sociale (comprensivo degli asili nido) ed in sequenza: territorio e ambiente, istruzione pubblica, cultura e turismo. In termini di raffronto percentuale con l’anno 2004, la spesa aumenta in modo particolare nel settore sociale +17,5%, nel settore della viabilità e trasporti +27,5% (gestione per 12 mesi del servizio di trasporto urbano attraverso contratto di servizio) e per il servizio di polizia locale +10,1%. Circa la natura della spesa corrente premesso che la spesa per il personale (esclusa l’IRAP) ammonta a circa il 33%, e quella per i trasferimenti a famiglie, imprese, enti, fondazioni e associazioni, al 10%, una quota pari al 47% è impiegata per l’acquisto di beni, ma soprattutto di quei servizi che consentono al Comune di amministrare e soddisfare i bisogni che la sua comunità esprime.

LA SPESA IN CONTO CAPITALE

La spesa per investimenti denota una modesta diminuzione in termini assoluti, mentre, in relazione alla percentuale di impegno rispetto allo stanziamento, passa dal 47,7% del 2004 al 71,5% del 2005, evidenziando una maggiore capacità di programmazione degli interventi. Gli interventi più significativi si segnalano nell’ambito delle seguenti funzioni: viabilità e trasporti, territorio e ambiente, amministrazione, gestione e controllo.

LA SPESA E IL PROGRAMMA DI MANDATO DEL SINDACO

La tabella 9 illustra la spesa, sia di parte corrente che per investimenti, in relazione al programma di mandato del Sindaco, trasferito nelle linee programmatiche deliberate dal Consiglio Comunale e che si realizza mediante i progetti che annualmente vengono approvati con il bilancio di previsione. Per il 2005 i dati ci mostrano al primo ed al secondo posto le linee “Cultura- educazione-giovani” e “Sicurezza”. E’ interessante notare che la seconda assorbe il 54% del totale della spesa per investimenti. Questo conto consuntivo è coerente con il suo bilancio di previsione e, come ho già avuto modo di dire, rivolto a migliorare il quotidiano dei cittadini cremonesi, pur nella consapevolezza che si può e si deve fare di meglio e di più. E’ quello per cui stiamo lavorando, perché niente deve essere mai dato per scontato o per acquisito.

La dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto, che comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio. Il conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione autorizzatoria contenuta nel bilancio annuale rispetto alle previsioni e si conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dell’attività dell’ente secondo criteri di competenza economica. Il conto del patrimonio rileva i risultati della gestione patrimoniale e la consistenza degli elementi patrimoniali, attivi e passivi, al termine dell’esercizio ponendo in evidenza le variazioni intervenute nell’anno per effetto della gestione del bilancio o per altra causa, rispetto alla consistenza iniziale. La finalità del rendiconto è quella di fornire informazioni in merito al grado di attuazione dei programmi, alla situazione patrimoniale-finanziaria, all’andamento economico ed ai cambiamenti della situazione patrimoniale-finanziaria dell’ente locale a beneficio di un’ampia serie di utilizzatori del rendiconto nel loro processo di decisione politica, sociale ed economica. Il Rendiconto, in aggiunta, deve evidenziare anche i risultati socialmente rilevanti prodotti dall’Amministrazione. Il Conto del Bilancio si conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il Rendiconto, approvato dal Consiglio Comunale, resta depositato per trenta giorni a disposizione dei cittadini che vogliano esaminarlo presso il Servizio Finanziario.

Dopo la relazione dell’Assessore si è aperto il dibattito. A nome di tutta la minoranza è intervenuta Irene Nicoletta De Bona. Successivamente ha preso la parola il consigliere Sergio Giazzi, Presidente della Commissione Bilancio. Hanno preso quindi la parola i consiglieri Matteo Lodi, Carlo Malvezzi, Cinzia Zampini e Daniele Burgazzi. Ha fatto quindi una breve replica l’Assessore Celestina Villa che ha fornito chiarimenti ad alcuni quesiti sollevati da parte della minoranza. E’ stato quindi posto in votazione il Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per l’esercizio finanziario 2005 che è stato approvato a larga maggioranza. Hanno espresso voto contrario tutti gli esponenti della minoranza.

 


       



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