15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale del 19 giugno 2006
I «viaggianti» irlandesi, dopo il campeggio, finiscono in Consiglio
Interrogazione in data 19 gennaio 2006 presentata dal Capogruppo del Gruppo
Consiliare Verdi per la Pace Matteo Lodi in merito all’intossicazione dei
cittadini per sovradosaggio di PM10, PM1, PM2 e altro smog (Testo
dell’interrogazione: Considerato che siamo pesantemente fuori da ogni
prescrizione OMS – Europa; che cittadini vengono ricoverati per crisi acute da
aria inquinata che senza marciapiedi, ZTL estese, aree pedonali, percorsi
ciclabili definiti, parcheggi corona, i cittadini sono costretti ad usare auto
private per la sicurezza propria e dei figli e anziani; che le politiche
ambientali no procedono con la necessari tempestività; che non è possibile
sottrarsi all’intossicazione se non fuggendo dalla città chiedo se si vogliano
adottare provvedimenti per la salute pubblica con ordinanza che limiti i
processi industriali nei giorni critici, che permetta il transito ciclabile
ovunque, anche contromano nei sensi unici, riducendo velocità auto con limiti
controllati, che la segnaletica ordini traffico lento con l’urgenza determinata
dalla criticità sanitaria).
All’interrogazione ha risposto l’Assessore Carlo Dal Conte: La media annua di
PM 10 del 2005 è stata di 51,17 microgrammi/m3. Si precisa che tale dato è stato
calcolato con il nuovo sistema di misurazione introdotta da ARPA e denominato SM
2005. Tale precisazione è dovuta in quanto sino al 31 dicembre 2004 i dati
venivano calcolati con il Sistema Classico, che non teneva conto della parte
semivolatile della frazione PM 10. Da calcoli effettuati dall’ufficio con il
sistema vecchio, al fine di poter confrontare i dati degli anni precedenti, la
media 2005 sarebbe stata di 42,3. La media annua del parametro PM 10 è quindi
aumentata, seppur di poco, rispetto all’anno precedente infatti nel 2004 è stata
di 41,5 microgrammi/metro cubo mentre nel 2003 era stata di 43,5. I giorni di
superamento della soglia dei 50 microgrammi/m3 (ovviamente misurati con il nuovo
sistema) sono stati ben 147, di cui 50 superiori anche ai 75 microgrammi/metro
cubo (soglia di allarme stabilita nel piano anti smog comunale). Vi sono cause
di ordine generale che determinano un valore di soglia che è comune a tutta la
zona pedemontana; vi sono dei dati locali che influiscono in maniera marginale.
L’UE ha indicato di rientrare entro il 2010: le amministrazioni locali possono
fare ben poco in questo senso. Il problema lo si può risolvere solo con misure
strutturali, per questo abbiamo risposto positivamente alla legge regionale sul
contenimento dello smog sul territorio lombardo. Ci siamo fatti carico, con
altri Comuni della Regione, di alcuni incontri specifici. La Regione sta
portando avanti un disegno di legge, che non conosciamo ancora nei dettagli,
anche se non ha fatto proprie alcune indicazioni date: ovvero che tutta la
Regione sia considerata area critica. Questo significa non potere godere di
determinati sussidi da parte del Sud Lombardia. Occorre inoltre un monitoraggio
per stabilire quali siano le fonti che determinano l’inquinamento atmosferico:
se non vi sono queste misure strutturali, a livello locale si può fare ben poco.
Aspettiamo la definizione di questa legge, in ogni caso attueremo un nostro
piano. Per quanto riguarda il problema del riscaldamento, quel che era possibile
fare è stato ampiamente fatto attraverso un grosso sforzo, per le attività di
tipo industriale, si tratta di attività a ciclo continuo, pertanto è difficile
un’interruzione della produzione, anche se si è cercato di diminuire al massimo
il traffico che circonda quelle aziende. Ci troviamo di fronte ad un problema
che non possiamo risolvere a livello locale, ma solo con una strategia
coordinata a livello regionale. L’Amministrazione si prende comunque la
responsabilità di diminuire al massimo il livello dell’inquinamento.
Il consigliere Matteo Lodi ha replicato che esistono ancora dei margini a
livello locale che si possono sfruttare.
Interrogazione in data 9 maggio 2006 presentata dal Gruppo Consiliare
Alleanza Nazionale in merito alla decisione finale del Sindaco relativamente
alla dedicazione di una via al baritono Aldo Protti (Testo
dell’interrogazione: Considerato che il gruppo consigliare di Alleanza
Nazionale in data 24 gennaio 2005 depositò una mozione con la richiesta di
intitolazione di una via della città di Cremona al baritono Aldo Protti;
considerato che la suddetta mozione, discussa del consiglio comunale del 18
aprile 2005,fu bocciata decidendo, in ogni caso, di rinviare la questione alla
commissione toponomastica con l’incarico di svolgere una relazione di
approfondimento; considerato che, in data 10 giugno 2005, è stata depositata una
petizione che riproponeva 1355 cittadini - 1057 residenti nel Comune di Cremona,
15 operanti nel Comune di Cremona e 283 cittadini italiani e stranieri che hanno
voluto esplicitamente sottoscrivere la proposta -; considerato che la
Commissione toponomastica, in data 28 giugno 2005, su proposta del Sindaco Gian
Carlo Corada e con l’approvazione unanime della Commissione stessa, ha conferito
ad uno dei suo componenti, il prof. Giovanni Borsella, l’incarico di redigere
una relazione sulla “eventualità di dedicare una via al baritono Aldo Protti” e
che alla luce di quanto scritto testualmente nella relazione: “non esiste alcuna
testimonianza affidabile ed univoca, nessun documento inequivocabile che Aldo
Protti (1920 – 1995) abbia partecipato all’uccisione di partigiani cremonesi in
Val di Susa il 2 luglio 1944 in zona Colle Lys Provincia di Torino”; “…il nome
Aldo Protetti non compare tra coloro che abbiano partecipato all’uccisione di
partigiani o persone ad essi aggregate”, lo stesso on. Enrico Fogliazza – si
evince dalla relazione – dice: “Finora non esiste una prova decisiva sulla
partecipazione diretta di Aldo Protti agli eccidi nazifascismi in Val di Susa”;
considerato anche che lo stesso Prof. Borsella sostiene che “sarebbe
un’ingiustizia grave puntare il dito, per decenni, contro una persona sulla base
di un sospetto”, che “non sapremo mai cos’è avvenuto nel cuore di Aldo Protti,
nel cuore di chi ha vissuto la tragedia della guerra civile da una parte o
dall’altra. Nessuno potrà misurare la buona o cattiva coscienza di un’altra
persona”; infine, considerando anche, ma non condividendo, che il Prof. Borsella
conclude la relazione sostenendo che la lapide a ricordo di Aldo Protti esposta
nel foyer del Teatro Ponchielli sia già una forma adeguata di ricordo; si chiede
al Sindaco se questa è l’ultima e finale decisione, sua e della sua Giunta -
posto che la parola definitiva spetta a tali soggetti ed il parere della
Commissione toponomastica non è vincolante - in merito alla questione di
intitolare una via o una piazza cittadina al baritono Aldo Protti; al Sindaco,
uomo di cultura stimato ed apprezzato anche dai suoi avversari, se intende non
voler riconoscere la grandezza di un baritono che portato fama e gloria alla
città di Cremona - dal mondo intero conosciuta come città della musica -
motivandola sulla base di una cultura del sospetto intrisa di retaggi ideologici
ed odi troppo vecchi, pur nel fermo rispetto del dolore delle famiglie coinvolte
che, ci si consenta, in una guerra civile è vivo e forte da entrambi i fronti;
al Sindaco, se non crede anche lui, che dopo il sessantunesimo “25 aprile” ricco
di polemiche e toni sbagliati, Cremona non possa, attraverso un gesto vero e
sincero, segno di un reciproco perdono quale unico strumento per una
riconciliazione condivisa e priva di odio, rappresentare il superamento della
guerra civile, arrivando a riconoscere le grandi doti canore e professionali di
un artista che ha reso grande la sua città e che, ancora oggi, a più di dieci
anni dalla sua scomparsa, è vivo nel ricordo di tanti estimatori sparsi nel
mondo intero).
All’interrogazione ha risposto il Sindaco Gian Carlo Corada: La Giunta non ha
più affrontato la questione dopo la relazione del Prof. Giovanni Borsella
sottoposta alla Commissione Toponomastica. Questo è avvenuto perché si è deciso
di porre mano ad un regolamento della Toponomastica, la cui discussione è già
iniziata all’interno della Commissione Affari Istituzionali, dove sono state
avanzate le prime proposte. Pertanto l’impostazione è di aspettare
l’approvazione del nuovo regolamento e la formazione della nuova commissione cui
spetterà esaminare questa proposta ed ulteriori che verranno avanzate.
L’esponente Irene Nicoletta De Bona, preso atto della risposta del Sindaco,
si è riservata di ripresentare l’interrogazione dopo che sarà istituita la nuova
commissione.
Interrogazione a risposta orale in data 15 maggio 2006 presentata da
Consiglieri Comunali diversi -primo firmatario Malvezzi - sui costi sostenuti
dal Comune per la campagna “Cinque per mille: costruisci il progetto comune” (Testo
dell’interrogazione: Premesso che con la legge finanziaria 2006 è stata
introdotta la possibilità per ogni cittadino di destinare il 5 per mille della
dichiarazione dei redditi a favore di associazioni di volontariato, delle
organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di
promozione sociale, delle fondazioni della ricerca scientifica, delle attività
sociali svolte dal Comune di residenza; grazie a questo innovativo
provvedimento, esemplificativo di una corretta applicazione del principio di
sussidiarietà, i cittadini sono liberi di destinare una quota delle proprie
imposte ad associazioni, cooperative, fondazioni, che ritengono meritevoli di
sostengo, senza intermediazione da parte dello Stato o di altri enti pubblici;
moltissime realtà cremonesi che operano nei settori previsti dalla legge, spesso
escluse da altre possibilità di ottenere contributi pubblici, sono risultate
idonee a ricevere tali fondi e per questo iscritte negli appositi elenchi
predisposti dall’Agenzia delle Entrate; il Comune di Cremona ha elaborato, in
collaborazione con la Fondazione Città di Cremona e l’Azienda Speciale Cremona
Solidale il progetto “5 per mille: costruisci il progetto comune” finalizzato
alla realizzazione del “Villaggio Ben-essere” presso il Centro Geriatrico Soldi;
per promuovere detta iniziativa il Comune di Cremona ha messo in atto
un’eccezionale campagna informativa attraverso la stampa ed il recapito di
31.000 pieghevoli, locandine, manifesti, lettere a tutti i capofamiglia,
acquisto di spazi pubblicitari sui giornali locali, acquisto di spot radiofonici
e televisivi, elaborazione di pagine informative sul sito del Comune; la
campagna informativa condotta dal Comune di Cremona ha certamente richiesto un
investimento di risorse pubbliche del tutto sproporzionate rispetto a quelle
disponibili dagli altri soggetti riconosciuti dalla legge come possibili
destinatari del 5 per mille, stravolgendo nei fatti il vero spirito della legge;
il Comune di Cremona, che è destinatario di trasferimenti pubblici nazionali e
regionali, dovrebbe essere sussidiario rispetto alle realtà di volontariato,
alle fondazioni e le onlus che spesso offrono servizi gratuiti ai cittadini. Si
chiede qual è l’ammontare complessivo dei costi sostenuti dal Comune di Cremona,
dalla Fondazione Città di Cremona e dall’Azienda Cremona Solidale per la
campagna informativa riguardante il progetto “5 per mille: costruisci il
progetto comune”? Qual è l’importo che il Comune di Cremona pensa di recuperare
da questa iniziativa? Il Comune di Cremona ha valutato che una simile campagna
pubblicitaria finanziata con risorse pubbliche comunali, intercetta fondi
diversamente destinati a sostenere le attività dei soggetti del privato sociale
cremonese che spesso non dispongono di altre forme di finanziamento?)
All’interrogazione ha risposto l’Assessore Lorenzo Saradini: Le
preoccupazione espresse dal consigliere Malvezzi sono state oggetto di attente
riflessioni anche da parte dell’Amministrazioni Comunali. Si è poi deciso che
per il progetto specifico individuato, peraltro speciale, valesse la pena
spendersi, ricordando ai cittadini che il 5 per mille sarebbe comunque destinato
dallo Stato in parti uguali a chi ne ha diritto. E’ stato precisato che il 5 per
mille poteva essere destinato ad attività di assistenza sociale che si svolgono
nell’ambito del territorio comunale. L’azione di comunicazione è costata circa
13.500,00 più IVA. Questo importo si reputa largamente inferiore ai proventi che
potrebbero derivare dal 5 per mille, anche se una risposta al riguardo è ora
impossibile dare. Questa iniziativa è stata finanziata con fondi destinati alla
comunicazione.
Il consigliere Malvezzi ha chiesto un passo in più di sensibilità verso
quelle realtà preziosa che non possono competere con l’Amministrazione per fare
una campagna di comunicazione. Quindi per il prossimo anno ha chiesto un atto di
maggiore attenzione verso questa realtà, magari indicando l’elenco delle realtà
associative che possono essere destinatarie.
L’Assessore Lorenzo Saradini ha precisato che i fondi finiranno alla
Fondazione Città di Cremona, quindi si tratta di un’operazione neutra. Inoltre,
attraverso la campagna attuata, si è fatto in modo di fare conoscere a tutti i
cittadini cremonesi che si poteva versare il 5 per mille. Un elenco delle realtà
sarebbe fuorviante, perché nell’elenco sono presente enti di tutti i tipi, anche
alcune fondazioni bancarie che dovrebbero dare e non ricevere. Il Comune ha
preso esempio, come comunicazione, dai migliori, ovvero da quanto sta facendo la
Chiesa Cattolica per l’8 per mille.
Interrogazione a risposta orale in data 15 maggio 2006 presentata da
Consiglieri Comunali diversi - primo firmatario Alessia Manfredini - in ordine
alle emissioni di zolfo di provenienza ignota avvenute il 13 maggio 2006 in via
Riglio lungo il fiume Po (Testo dell’interrogazione: Premesso che in
data 7 maggio, nei pressi delle società canottieri lunga l’asta del fiume Po, vi
è stato uno sversamento anomalo di sostanze inquinanti; in data 13 maggio, in
via Riglio lungo il fiume Po, si è propagato nell’aria un picco di emissioni di
zolfo di provenienza ignota tale da provocare fastidi e malori (bruciori alla
gola, irritazioni agli occhi e sensazione di soffocamento) alle persone presenti
presso la società canottieri Flora; Ritenuto che la salute delle persone è di
fondamentali importanza, soprattutto in zone ad alta fruibilità come quelle
delle società canottieri e del Parco del Po; rilevato che in entrambi i caso
sono intervenuti sul posto sia gli agenti della Polizia provinciale e sia i
tecnici e addetti dell’Agenzia regionale per l’ambiente (ARPA); Considerato che
i tecnici hanno effettuato, nel primo caso, un campionamento delle sostanze che
ha generato la striscia nera lungo il fiume e nel secondo, un campionamento
dell’aria nella zona sospetta; il Consiglio Comunale interroga il Sindaco e la
Giunta se è a conoscenza dei fatti accaduti; quali sono le azioni intraprese
dopo l’allarme lanciato dalle persone presenti nella zona; se è a conoscenza dei
risultati delle analisi effettuate; se sono state individuate le cause di questi
inquinamenti; quali sono le azioni di maggior prevenzione e monitoraggio che
intende intraprendere affinché i cittadini cremonesi siano tutelati da fenomeni
di inquinamento).
All’interrogazione ha risposto l’Assessore Carlo Dal Conte: Il Comune è al
corrente di quanto avvenuto il 13 maggio scorso: è stato infatti chiesto
all’ARPA di spiegare quanto accaduto. L’ARPA è intervenuta su richiesta della
Polizia Locale Provinciale. Una squadra dell’ARPA ha eseguito alcuni rilievi
strumentali sul posto per verificare la presenza di alcune sostanze legate alla
presenza della vicina raffineria. Gli esiti riportati hanno dato valori al di
sotto della sensibilità degli strumenti. L’ARPA non è stata pertanto in grado di
rilevare se vi è stato un inquinamento, anche se è evidente che qualcosa deve
essere avvenuto. Vi è comunque da parte del Comune una sensibilità verso questa
problematica, tanto è vero che è sempre stato chiesto alle industrie presenti
sul territorio il massimo di attenzione perché non si verifichino incidenti. Di
più il Comune non può fare, non essendo di sua competenza forme di intervento.
L’esponente dei DS Alessia Manfredini si è detta abbastanza soddisfatta della
risposta ottenuta, sollecitando però di mantenere elevata l’attenzione verso le
industrie a rischio rilevante.
Interrogazione in data 5 giugno 2006 presentata dal Capogruppo del Gruppo
Consiliare La Margherita Giuseppe Ceraso in ordine a danni ingenti causati alle
strutture del camping ed a altri locali della città da persone di origine
irlandese (Testo dell’interrogazione: In considerazione del fatto che
da alcuni giorni la nostra città è stata interessata da un massiccio arrivo di
persone di origine irlandese, circa 150 - paese appartenente alla Comunità
Europea - che hanno provocato danni ingenti alle strutture del camping e messo a
soqquadro la città ed alcuni pubblici esercizi con atti vandalici, e anche atti
di violenza, nei confronti delle forze dell’ordine, compiuti sotto l’effetto
dell’alcol. Risulta attraverso le pagine dei giornali che atti analoghi a quelli
sopra indicati sarebbero stati compiuti in territorio piacentino con gravi danni
provocati ad attività commerciali ivi insediate. La meraviglia è che i cittadini
di un paese ritenuto in occidente avanzato e progredito, possano essere capaci
di tali violenze. Pertanto si chiede come l’Amministrazione abbia operato in
concorso con la Prefettura e le forze di sicurezza per arginare e risolvere il
problema; la quantificazione dei danni arrecati a strutture pubbliche ed
attività private; come si intende procedere in furto per prevenire simili azioni).
All’interrogazione ha risposto il Sindaco Gian Carlo Corada: C’è discussione
tra gli studiosi sulle origini dei cosiddetti “viaggianti” irlandesi e dovrebbe
tenersi a breve un simposio mondiale su questo tema. E’ soprattutto la loro
lingua – chiamata “cant” oppure “gammon” – ad interessare. C’è una tesi,
minoritaria, secondo cui sarebbero un popolo autoctono, con antica discendenza:
gli ultimi sopravvissuti dell’Irlanda pre celtica. La dottoressa Alice BinchY,
socio linguista irlandese, sostiene ad esempio che almeno la metà del lessico
cant/gammon deriva da una lingua di cui non rimane altra testimonianza, parlata
in Irlanda prima dell’arrivo dei Celti. La maggior parte degli studiosi contesta
questa interpretazione. L’Irlanda pre celtica iniziò a scomparire tremila anni
fa. Le prime testimonianze sui viaggianti irlandesi risalgono al XIII e XIV sec.
Possibile che non vi sia traccia di millenni di storia? L’origine dei viaggianti
sarebbe dunque da ricercarsi nel Medioevo. I loro cognomi suggeriscono inoltre
una parentela con i poeti medioevali, i bardi irlandesi. Significativamente,
entrambi, i bardi ed i viaggiatori, appartenevano a “caste” separate. Gli uni
trasmettevano (e creavano) miti e leggende. Gli altri prevalentemente lavoravano
i metalli. E’ probabile che il numero dei viaggianti sia cresciuto tra la fine
del XVI e la prima metà del XVII secolo, quando le forze d’occupazione inglesi
spodestarono l’aristocrazia irlandese. Nel contempo l’accresciuta comunità
sembra abbia iniziato allora a sviluppare una forma segreta di comunicazione
verbale. Molti studiosi immaginano che le parole fossero alterate, con sillabe
invertite e trasposizione di lettere, per rendere impossibile la comprensione al
nemico. La maggior parte degli studiosi ritiene dunque che i viaggianti abbiano
origine nel Medioevo o comunque prima dell’era dei Tudor. Vi sono altri studiosi
che li considerano discendenti dei contadini sradicati dai loro villaggi da
quella specie di “pulizia etnica” praticata da Cromwell soprattutto nell’Irlanda
del Nord. Altri studiosi ancora li considerano invece “figlia” della grande
carestia del 1845-46. Nel passato erano operai del metallo (ramai, stagnai),
venditori ambulanti, commercianti in cavalli e merci varie. In genere si
inserivano in settori in cui vi erano lacune di mercato. Diversi di loro hanno
raggiunto un certo livello di agiatezza. Oggi si calcola vi siano circa
ventimila viaggianti con cittadinanza irlandese. Circa la metà perennemente
nomadi. Gli altri con un certo grado di sedentarietà. La struttura sociale è
quella dei clan, di grandi famiglie patriarcali. I matrimoni avvengono quasi
esclusivamente all’interno della comunità. La religione è la cattolica, vissuta
a volte assai intensamente. Alcolismo e risse sono una costante del loro modo di
essere. Durante il loro soggiorno a Cremona e dintorni e a seguito dei problemi
che hanno determinati sono stato in costante contatto con le forze dell’ordine
alle quali esprimo un sentito ringraziamento per il compito svolto.
L’atteggiamento adottato è stato di tolleranza zero verso chi compie reati,
qualsiasi sia la loro etnia, nel contempo di attività di dissuasione. Il
comportamento adottato è stato comunque estremamente positivo e le azioni
intraprese sono state molte positive. Sulla quantificazione dei danni, il Comune
è a conoscenza di alcune migliaia di Euro, in parte si tratta di danni che sono
stati rifusi. Prevenire simili azioni è assai difficile.
Il consigliere Giuseppe Ceraso, ringraziando il Sindaco per la risposta, ha
lamentato che in questo caso non si sono verificate prese di posizioni, in
particolare da parte di esponenti della maggioranza, diversamente da quando i
protagonisti sono meridionali o extracomunitari.
Interrogazione presentata dal Capogruppo del Gruppo Consiliare Cremona Futura
Maria Rita Balsamo in ordine alle problematiche attinenti i contributi dei
Consorzi di Bonifica Dugali e Vacchelli (Testo dell’interrogazione:
Premesso che l’Amministrazione Comunale ha più volte sollecitato la Regione
Lombardia a dirimere la questione dei contributi di bonifica, su richiesta dei
cittadini, con istanze prodotte nel corso dell’anno 2005 e reiterate nei primi
mesi del 2006; considerato che i rappresentanti dei Comitati spontanei delle
Periferie afferenti ai Consorzi Vacchelli e Dugali hanno promosso incontri
pubblici rilevando l’urgenza della definizione di quella che è da loro definita
iniquità nei confronti di alcuni cittadini chiamati a versare il contributo
annuo; a conoscenza che la Giunta Regionale della Lombardia in data 17 maggio
2006 ha assunto deliberazione in applicazione dell’art. 15 della Legge Regionale
n. 7 del 16 giugno 2003 “Norme in materia di bonifica e irrigazione” che
dovrebbe così portare ad una definizione delle problematiche denunciate;
ritenuto che la richiesta dei cittadini, che lamentano un’ingiustificata
inadempienza dei Consorzi nell’applicazione della legge regionale ormai datata
(2003), appare ragionevole; si chiede che l’Amministrazione Comunale fornisca
chiarimenti ed elementi di conoscenza sull’operato, per quanto di sua
competenza, e che risolleciti la Regione Lombardia e/o i Consorzi a dirimere la
questione sollevata dai cittadini, fornendo ogni elemento utile a definire ruoli
e competenze delle diverse istituzioni, per una definitiva soluzione dell’annosa
controversia).
All’interrogazione ha risposto l’Assessore Celestina Villa: La Regione ha
emanato i criteri per il piano di classifica e una volta che saranno utilizzati
dai Consorzi si chiariranno le cose. L’obbligo di pagare i contributi deriva da
una normativa statale che non è mai stata abrogata. Il Comune di Cremona,
sollecitato dai cittadini, si è rivolto alla Regione per avere un confronto:
un’impresa ardua, ma alla fine ci siamo riusciti. Il 21 giugno ci sarà infatti
un incontro pubblico sul tema della legge della Regione Lombardia n. 7 del 16
giugno 2003 “Norme in materia di bonifica ed irrigazione”. L’incontro – al quale
parteciperanno dirigenti della Direzione Generale Agricoltura della Regione
Lombardia - verterà principalmente sul tema dei contributi consortili
conseguenti all’applicazione della L. R. n. 7 del 16 giugno 2003. Si tratta di
un buon risultato nonché l’occasione per comprendere meglio come le normative
debbano essere applicate. La delibera sui piani di classifica non dice che i
cremonesi non devono più pagare i contributi ma come verranno ridistribuiti. Non
vi è stata negligenza da parte dei Consorzi e neppure da parte del Comune: prima
o poi arriveremo a pagare tutti o ad avere esenzioni.
Maria Rita Balsamo si è detta soddisfatta della risposta ottenuta.
Individuazione, per l’anno 2006, per quanto di competenza del Consiglio
Comunale, in applicazione dell’art. 96 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, degli
organi collegiali ritenuti indispensabili per la realizzazione dei fini
istituzionali del Comune di Cremona.
Già approvata all’unanimità dalla Commissione Affari Istituzionali il 30
maggio scorso, questa proposta di deliberazione prevede, in applicazione di
quanto previsto dall’art. 96 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, (“Riduzione
degli organismi collegiali” del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 che dispone quanto
segue: “1. Al fine di conseguire risparmi di spese e recuperi di efficienza nei
tempi dei procedimenti amministrativi i consigli e le giunte, secondo le
rispettive competenze, con provvedimento da emanare entro sei mesi dall’inizio
di ogni esercizio finanziario, individuano i comitati, le commissioni, i
consigli ed ogni altro organo collegiale con funzioni amministrative ritenuti
indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali dell’amministrazione
o dell’ente interessato. Gli organismi non identificati come indispensabili sono
soppressi a decorrere dal mese successivo all’emanazione del provvedimento. Le
relative funzioni sono attribuite all’ufficio che riveste preminente competenza
in materia.”) di individuare, per l’anno 2006, in applicazione quali organi
collegiali indispensabili per la realizzazione dei fini istituzionali del Comune
di Cremona, i seguenti organi: Commissione Elettorale Comunale; Collegio dei
Revisori dei Conti del Comune di Cremona; Comitato dei Garanti; Commissione
Comunale per i Referendum; Ufficio di Presidenza del Consiglio; Commissioni
Consiliari Permanenti di cui all’art. 18 del Regolamento sul funzionamento del
Consiglio Comunale; Commissioni Consiliari Speciali; Commissione Consiliare di
Vigilanza; Commissioni Consiliari Speciali d’Indagine; Commissioni Consiliari di
Studio; Comitato di Direzione; Commissione di Vigilanza sui Cimiteri;
Commissione per gli interventi relativi ad iniziative, attività e prestazioni
nel campo socio-assistenziale ed umanitario; Commissione per gli interventi
relativi ad iniziative, attività e prestazioni nei settori della cultura,
dell’informazione e dell’istruzione; Commissione per gli interventi relativi ad
iniziative, attività e prestazioni nei settori del turismo, dello sport e del
tempo libero; Commissione Edilizia; Commissione - Osservatorio Comunale prevista
dall’art. 21 della Convenzione Urbanistica stipulata tra il Comune di Cremona e
l’Acciaieria Arvedi I.S.P. di Cremona S.p.A.; Commissione preposta all’esame dei
ricorsi avverso le decisioni in materia di assistenza economica assunte
dall’Assessorato ai Servizi Sociali sulla base dei Criteri Generali previsti
dalla deliberazione consiliare n. 489/12620 in data 5 Maggio 1986; Commissione
per l’ammissione e la dimissione presso i “Centri di Seconda Accoglienza”;
Comitato di Gestione dei Centri Socio – Educativi; Commissione Consultiva per
l’applicazione dell’art. 14 del Regolamento Regionale 10 febbraio 2004, n. 1, di
cui al Regolamento per l’assegnazione degli alloggi ERP in deroga alla
graduatoria generale; Commissione Scientifica del Sistema Museale; Commissione
di valutazione delle domande relative a mostre di artisti viventi; Commissioni
Giudicatrici delle Borse di Studio: “Alfredo Galletti; “Prof. Franco Dordoni”;
“Elsa Pigoli Zucchi”; “Cav. Nino Giuseppe Zana”;“Attilio Bernabe’”; “Coniugi
Ottorino e Maria Giannetti”; intitolate agli ex Sindaci “Gino Rossini” e
“Ottorino Rizzi”, ai “Martiri di Bagnara” e al “Decennale della Resistenza”;
“Arturo Moroni”; “Decennale della Resistenza”; “Giuseppina e Giuseppe Severico”;
“Carmen Mainardi”; “Arnaldo Feraboli ed Elide Santi”; “Sergio Maffezzoni”; “Mina
ed Emilio Zanoni”; Commissione per l’assegnazione del Premio di Bontà “Lidia
Bittanti”; Commissione Giudicatrice del Premio Biennale intitolato alla Signora
Enrica Sovena Tansini; Commissione Comunale per la disciplina delle attività di
barbiere, parrucchiere e mestieri affini, di cui all’art. 6 del relativo
Regolamento Comunale; Commissione Comunale Consultiva per l’attività di
estetista, di cui all’art. 9 del relativo Regolamento Comunale; Commissione di
cui all’art. 3 del Regolamento Comunale per autoservizi pubblici non di linea a
mezzo autovettura (Taxi e noleggio con conducente) (operativa fino
all’insediamento della Commissione prevista dall’art. 4 del nuovo Regolamento);
Commissione di cui all’art. 4 del nuovo Regolamento per la disciplina e la
qualificazione degli autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura (taxi
e noleggio con conducente) (Regolamento in corso di esecutività); Consulta
Permanente per la Raccolta dei Fondi, di cui all’art. 8 del Regolamento per la
disciplina delle raccolte di fondi a scopo benefico effettuate attraverso la
cessione di beni verso un’offerta di denaro; Commissione Comunale di Vigilanza
sui Locali di Pubblico Spettacolo; Consulta Cittadina per gli esercizi storici
cremonesi; Commissione di cui all’art. 13 del nuovo Regolamento per l’utilizzo
degli alloggi comunali adibiti a servizi diversi.
Nel dispositivo si da’ atto che la Commissione di cui all’art. 3 del
Regolamento Comunale per autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura
(Taxi e noleggio con conducente) sarà operativa fino all’insediamento della
Commissione prevista dall’art. 4 del nuovo Regolamento per la disciplina e la
qualificazione degli autoservizi pubblici non di linea a mezzo autovettura (taxi
e noleggio con conducente). Viene inoltre confermato, nelle more del
perfezionamento della modifica del Regolamento di Polizia Cimiteriale (che sarà
effettuata sulla base del Regolamento di Polizia Mortuaria Nazionale, non appena
approvato), che le funzioni di competenza della Commissione per la Revisione
delle Epigrafi, soppressa con propria deliberazione n. 51/31022 in data 26
giugno 2003, precisata in premessa, sono esercitate dalla Commissione di
Vigilanza sui Cimiteri. Viene altresì confermato, in attesa della revisione del
Regolamento per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidii (concorsi
finanziari) ed ausilii finanziari e per l’attribuzione di vantaggi economici di
qualunque genere, che la Giunta Comunale, in sede di esame preventivo delle
istanze di contributo pervenute, assegnerà ad una delle rimanenti tre
Commissioni l’espressione di parere in ordine alle iniziative, attività e
prestazioni di importo superiore a € 1549,37 che in precedenza erano sottoposte
alla Commissione soppressa il 26 giugno 2003.
La deliberazione è stata approvata all’unanimità.
Istituzione di una borsa di studio dedicata a Paola D’Avella.
Questa proposta di delibera prevede l’istituzione della borsa di studio
annuale dedicata a Paola D’Avella, da assegnarsi per tre anni a studentesse
universitarie dell’area umanistica, residenti a Cremona e Provincia, che si
trovino in precarie condizioni economiche, al fine di aiutarle nella
prosecuzione degli studi. Il Consiglio Comunale dovrà inoltre approvare le norme
regolamentari per l’assegnazione di questo riconoscimento. Questa iniziativa fa
seguito alla lettera del 13 aprile 2006 con la quale la signora Marisa Bellini
D’Avella comunicava la sua intenzione di istituire una borsa di studio annuale
di € 2.500,00 dedicata alla figlia Paola D’Avella, da assegnarsi per tre anni a
studentesse universitarie dell’area umanistica, residenti a Cremona e Provincia,
che si trovino in precarie condizioni economiche, al fine di aiutarle nella
prosecuzione degli studi.
L’oggetto è stato approvato all’unanimità.
Approvazione del Bilancio di Esercizio 2005 dell’Azienda Speciale Comunale
per i Servizi alla Persona “Cremona Solidale”.
L’oggetto è stato illustrato dal Presidente dell’Azienda Cremona Solidale
Franco Verdi: Per quanto riguarda la documentazione si fa riferimento a
relazione del Direttore Generale sulla gestione del Bilancio, al fascicolo “Anno
2005”: conto consuntivo, dati gestionali ed economici finanziari, schede
monitoraggio dei processi interni già trasmesso agli uffici del controllo di
gestione del Comune di Cremona, al dettaglio analitico del Conto Economico e
dello Stato Patrimoniale
Ricavi di esercizio, divisi per categorie:
Area socio sanitario integrata pari a 77,1 %
Area socio assistenziale 20 %
Altri ricavi 2,9 %
Area socio sanitaria
Complessivamente l’area si attesta a più di 14.434.000 con una crescita anno
su anno di 355.672 euro quasi per intero determinata dalla variazione positiva
dei ricavi del servizio RSA.
Area socio assistenziale
Complessivamente l’area si attesta a più di 3.735.000 euro con una crescita
di oltre 554.437 determinata dalla variazioni positiva dei servizi e dai
maggiori contributi regionali per CSE e SAD. Lo scostamento positivo da budget è
di 2,7 punti percentuali dovuti a risultati superiori alle attese per tutte le
unità di offerta, ad eccezione delle Comunità per minori che flettono del 2,8%
Altri ricavi
Si segnala la naturale performance del servizio pasti che cresce sia sul 2004
sia sul budget 2005 in correlazione della crescente richiesta di fornitura al
domicilio e per l’internalizzazione di servizi precedentemente appaltati,
raggiungendo un fatturato annuo di 213.877 euro.
Approfondimenti relativi alle due principali aree di attività aziendale
Servizi di RSA
Per le attività di RSA è di particolare interesse il dato assai positivo
dell’indice di occupazione dei posti letto che è risultato pari al 99,5% con
118.025 giornate di servizio erogate, la crescita sul 2004 è del 4,7% (+ 393.089
euro). Il valore medio del contributo regionale è in recessione dello 0,8%.
L’età media dell’utenza RSA passa da anni 83,77 (2004) ad anni 82,24 (2005). Per
quanto riguarda i ricoveri RSA in regime di sollievo socio sanitario si assiste
ad una consistente riduzione dei livelli di servizio (da 61 a 29 utenti).
Nell’estate 2005 si è sperimento un nuovo modulo di servizio socio assistenziale
“sollievo estivo” i cui risultati anche si inferiori all’attesa non paiono del
tutto deludenti: n. utenti / 276 giornate di assistenza /13841 di fatturato
Interessante è la valutazione del peso assunto dai contributi comunali al
pagamento delle rette di degenza.
Valore totale rette a carico degente 5.186.372,60
Contributo comunale 345,818,94
Peso percentuale 6,7%
I beneficiari sono il 17% degli utenti
Servizio di riabilitazione in regime di degenza (IDR)
Sono da segnalare gli accresciuti livelli di saturazione dei posti letto a
contratto con l’ASL
La tariffa media che nel 2004 si era attestata su 132,29 euro giornalieri,
nel 2005 si è rideterminata in euro 128,63 con una variazione negativa del 2,7%
non compensata da maggiori volumi l’attività (+ 1,8%). Ciò a causa della
ricomposizione delle categorie di classificazione. I posti letto
complessivamente gestiti ammontano a 68,70. Le accettazioni del 2005 sono
risultate pari a 632 (16 fuori dall’ASL CR) con un incremento del 20%. La
valutazione dei benefici delle cure è riassunta nel seguente riepilogo:
migliorato 88,99%
peggiorato 2,78
trasferito 3,52
stazionario 4,81
L’azienda si appresta nel 2006 ad affrontare il pareggio al nuovo regime di
riabilitazione con la fiducia di poter gestire con accuratezza i nuovi servizi
che saranno accreditati.
CENTRI DIURNI INTEGRATI
Al momento il sistema CDI conta su 95 posti accreditati e 105 posti
autorizzati. Il servizio di compone di
n. 2 esterni
Barbieri 25 posti + 15 richiesti
Ozanam (dal 10.10.05) 20 posti dei quali solo 10 utilizzati e accreditati a
fine esercizio 2005
n.2 interni
Alzheimer 20 posti
Soldi 30 posti + 10 richieste
Complessivamente a fronte di una variazione negativa delle presenze del 10%,
dovuta in parte alla diminuzione delle giornate di apertura, il fatturato, anno
su anno, cresce del 6,3%
SERVIZI DI ADI
Nell’anno 2005 sono stati assistiti 183 pazienti - 93% a Cremona, 7% fuori
mura.
Nonostante le difficoltà (concorrenza – difficoltà nelle relazioni coi medici
di medicina generale) il servizio mantiene rilevanza strategica per la sua
collocazione della filiera e per le connessioni con le attività di “ciclo diurno
continuo” (dal 2006) e i nuovi servizi ambulatoriali richiesti in accreditamento
COMPARTO SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI
Il riparto dei servizi offerti in valore recita:
CSE (n.3) che nel 2006 diverranno Centri Diurni per Disabili 32%
SAD 19%
CAM (n.3 presidi) 18%
CAH (n.1 presidio) dal 2006 Comunità Socio Assistenziale per Disabili 11%
SAP (servizio del personale) 15%
CPA 3%
Osservazioni sulla gestione dei servizi
SAD: |
n. utenti nell’anno 265 accessi al
domicilio 45353
ore lavorate 32.539
sono state introdotte nuove tecniche di rilevazione degli accessi e nel
2006 verrà introdotto un nuovo software sul sistema di accettazione e
gestione dei dati tecnici |
CSE: |
prestazioni n. giornate 10.913 media posti
47,58
indice di saturazione 94,90
l’Azienda ha introitato per il 2005 1.178.930 euro |
CAH: |
n. giornate (utenti Comune di Cremona) 2618
media posti 7,17
indice di saturazione 89,66 |
SAP: |
n. ore 2004 32353 n. ore 2005 33045 |
CAM: |
n. giornate 2005 6393 media posti 17,51
indice di saturazione 92,18 |
CPA: |
n.18 posti letto riqualificazione del
servizio e nuova gestione
giornate erogate passa 6729 unità
media posti 18,44
indice di saturazione 92,18 |
DATI RELATIVI AL PERSONALE DIPENDENTE
incremento di 16 unità (da 334 a 350)
sono diminuiti di 8 unità i dipendenti a tempo indeterminato
sono aumentati di 24 unità (da 27 a 51) i dipendenti a tempo determinato;
rispetto al personale socio sanitario si segnala
a.s.a. + 7
infermieri professionali - 2
fisioterapisti + 2
In RSA le ore effettivamente lavorate dal personale soggetto a standard
2004 280623 |
2005 296894 |
Delta 5,8 |
IDR 67810 68083 0,4
INVESTIMENTI ED ATTIVITA’
Nel corso dell’esercizio 2004 erano stati eseguiti investimenti per euro
230.269
Nel corso del 2005 sono stati effettuati investimenti per euro 330.649 con
incremento degli impieghi in capitale fisso del 43,6%
VALUTAZIONE DEGLI SCOSTAMENTI TRA PREVENTIVO DI GESTIONE 2005
E CONSUNTIVO 2005
Nell’area socio sanitaria il risultato è di segno positivo ( + 30.300
euro) in RSA nonostante la riduzione del sosia medio; di segno negativo ( -
90.000) in IDR per riduzione delle tariffe medie
Nell’area socio assistenziale c’è uno scostamento positivo
in rapporto alle previsioni ( + 98.000 x 2,7%)
Il risultato migliore del settore è dei CSE che sopra varicano le previsioni
del 5,3%
Nella voce costi ricavi va segnalato:
premi qualità RSA euro 138.000
la variazione del fatturato dei pasti fuori sede
ANALISI DELLA DINAMICA E DEGLI SCOSTAMENTI DEI COSTI DI ESERCIZIO
Struttura dei costi in percentuale per settori
Personale 53,9%
Sett. Socio ass.le 19,3%
Sett. Socio Sanit. 15,9%
Manutenzioni/Amm. 4,2%
Imposte 3,8%
Funzionamento 3%
Costi relativi al Settore Socio Sanitario
sono cresciuti per effetto di oneri straordinari ed imprevisti e per
interventi manutentivi fuori programmazione per necessità di buona gestione
incremento di oneri assicurativi
il costo del personale varia in segno negativo rispetto alle previsione
(76.000 - 0,7%)
gli acquisti di beni e servizi decrescono del 3,8% ( - 80.841) per interventi
di razionalizzazione
l’onere complessivo delle utenze cresce (24,5% + 177.000) per accresciuto
costo dell’energia e del calore
Costi relativi al Socio Assistenziale
Nel complesso si registra una variazione dei costi (plus) dello 0,9% rispetto
al budget (32.300)
Per:
maggiori costi degli acquisti di servizi per la superproduzione di quasi
tutte le unità d’offerta del comparto
maggiori costi del personal dipendente e a consulenze
Nel comparto socio assistenziale la struttura dei costi appare stabilizzata e
ben connessa alle dinamica dei ricavi.
RISULTATO SINTETICO DI ESERCIZIO
L’esercizio 2005 si chiude a consuntivo con variazioni non molto rilevanti
rispetto al preventivo.
In sintesi si annota:
una performance ante imposte a consuntivo migliore del risultato previsto per
82.417
un netto di esercizio di segno negativo ( - 17.352) anche se di importo
moderato rispetto al volume amministrato
un netto sul biennio di esercizio (2004/2005) di segno negativo per euro
4.604,75
Terminata la relazione del Presidente Verdi, è intervenuta l’Assessore Maura
Ruggeri che ha sottolineato la correttezza e la tempestività delle informazioni
fornite da Cremona Solidale e dei buoni e proficui rapporti instaurati tra
Comune ed Azienda. Anche se permangono delle criticità, i risultati della
gestione dimostrano la lungimiranza del progetto. Nel complesso vi è stata una
buona gestione aziendale complessiva. Il consigliere Daniele Burgazzi, La
Margherita, intervenendo nel dibattito, ha espresso il suo apprezzamento per il
lavoro intrapreso all’interno dell’Azienda, che sta rispondendo appieno ai
bisogni del territorio. Alberto Cappellini, esponente DS, ha dichiarato che è
stato svolto un lavoro con grande impegno ed il risultato raggiunto costituisce
un motivo di orgoglio per tutta la cittadinanza. Per il consigliere Carlo
Malvezzi, sebbene il bilancio si chiuda sostanzialmente in pareggio, il Comune
di Cremona ha costituito una filiera di servizi tale da facilitare l’azione di
Cremona Solidale, non si è dato spazio al privato sociale in un regime di
concorrenza. Leonardo Virgilio, per i DS, ha svolto valutazioni di carattere
politico, riferendosi alla creazione di multiutility. Compiacimento per il
bilancio presentato è stato espresso da Maria Rita Balsamo, Cremona Futura, per
la quale quanto raggiunto deve da sprone per proseguire sulla strada intrapresa.
Cinzia Zampini, per Rifondazione Comunista, ha espresso soddisfazione per la
ricchezza dei dati offerti che permettono di farsi un’idea sull’andamento
dell’Azienda: il Comune di Cremona mette a disposizione dei propri cittadini
servizi che rispondono ai loro bisogni. Cinzia Zampini ha sottolineato l’aspetto
significativo dei dati riguardanti l’aumento dei pasti a domicilio e l’aumento
delle ore di assistenza domiciliare. Matteo Lodi, Verdi del Sole che Ride, ha
apprezzato il risparmio attuato in tema di risorse energetiche.
Concluso il dibattito, dopo una breve replica del Presidente dell’Azienda
Franco Verdi e dell’Assessore Maura Ruggeri, è stato posto in votazione il
Bilancio di Esercizio 2005 dell’Azienda Speciale Comunale per i Servizi alla
Persona “Cremona Solidale” che è stato approvato a larga maggioranza. Si sono
astenuti tutti i consiglieri di minoranza.
Approvazione del Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per
l’esercizio finanziario 2005.
Sull’oggetto ha svolto una relazione l’Assessore al Bilancio Celestina Villa
che va letta tenendo presente le tabelle allegate al presente resoconto: Il
Rendiconto finanziario 2005 evidenzia una avanzo di amministrazione complessivo
pari a €345.000 che deriva per €199.000 dalla gestione dei residui 2004 e
precedenti; per €146.000 dalla gestione della competenza 2005. Va rilevato che
l’avanzo 2005 è certamente il più basso degli ultimi anni:
|
Anno 2003 |
Anno 2004 |
Anno 2005 |
Avanzo di amministrazione |
€2.625.951,83 |
€2.447.612,78 |
€345.119,00 |
Questo fatto, se da un lato dà ragione dell’attendibilità delle previsioni di
entrata e della capacità di utilizzo delle risorse per la realizzazione dei
progetti e l’erogazione dei servizi, dall’altro evidenzia l’impossibilità di
disporre, nella costruzione dei prossimi bilanci, di risorse straordinarie
provenienti da passate gestioni. Per quanto riguarda il risultato della gestione
dei residui (€199.000,00), anche quest’anno si è proceduto al riesame delle
situazioni di credito e di debito che influiscono sul risultato complessivo
d’amministrazione e si sottolinea che non sono emerse situazioni di criticità
per i futuri esercizi.
LA GESTIONE DI COMPETENZA 2005 IN BREVE
La gestione della competenza è riepilogata nella tabella 1 dove, per
chiarezza espositiva, non sono considerate le gestioni conto terzi (ex partite
di giro) e, per omogeneità di raffronto, l’operazione di rimodulazione del
debito svolta a fine anno con la Cassa DDPP che non ha comportato effetti sul
risultato d’amministrazione. La tabella evidenzia un avanzo di amministrazione
generato dalla sola gestione delle risorse 2005 assai modesto: complessivamente
€ 146.000,00 contro € 567.000,00 del 2004. Questo fatto deve essere
opportunamente considerato, poiché mette bene in evidenza come l’equilibrio
complessivo dei conti del bilancio comunale si regga su valori davvero modesti,
specialmente se il dato viene rapportato al volume della spesa (0,16% della
spesa complessiva) e tenuto conto che la stessa spesa è stata finanziata nel
corso del 2005 con l’Avanzo di Amministrazione 2004 per € 2.436.000,00.
Esaminando la tabella 1, per quanto riguarda l’entrata accertata, si
evidenzia come le entrate correnti rappresentino il 78,1% delle entrate
complessive del Comune, mentre il 21,9% è dato dalle entrate per investimenti,
incluse le accensioni di nuovi mutui. Nella spesa impegnata, ben il 76,2% è
costituita da spesa corrente per il funzionamento dei servizi, mentre la spesa
per investimenti (opere pubbliche e trasferimenti di capitale a terze economie)
raggiunge il 21,8%. Il rimborso di prestiti, ovvero la spesa per il pagamento
dei debiti contratti in passato (mutui), raggiunge un modesto 2% (in diminuzione
rispetto al 2004). Corre l’obbligo segnalare, infine, che la spesa corrente è
stata finanziata nel 2005, come del resto anche negli anni precedenti e nei
limiti previsti dalle norme, con l’utilizzo di risorse rilevanti derivanti da:
oneri di urbanizzazione per €1.525.000 destinati alle manutenzioni ordinarie;
entrate straordinarie (compreso l’avanzo 2004 e retro) per € 4.386.000,00
destinate in particolare al finanziamento degli arretrati di spesa per il
personale dipendente (€1.000.000,00).
L’ANALISI DELLE ENTRATE CORRENTI 2005
Nella tabella 2 - entrate tributarie - si segnala che per effetto della
manovra finanziaria decisa dall’Amministrazione per il 2005 e l’aumentata
attività di controllo e accertamento svolta dagli uffici le stesse aumentano in
misura significativa, apportando risorse indispensabili al funzionamento
dell’intera macchina comunale, che diversamente sarebbero mancate. Da anni
infatti i trasferimenti statali e la compartecipazione Irpef sono pressoché
invariati, se non diminuiti nell’entità e nel loro valore, obbligando l’Ente
Locale a contare sempre di più sulle proprie “forze” se vuole mantenere costante
il livello dei servizi offerti ai propri cittadini. Proprio per questo motivo,
per la prima volta con il bilancio 2005 il costo di costruzione è stato
destinato, come indicato dai recenti “principi contabili”, anziché agli
investimenti al finanziamento della spesa corrente. Nelle entrate da
trasferimenti il rilevante incremento dei trasferimenti della Regione si
giustifica con il contributo erogato per il trasporto pubblico urbano, servizio
economicamente molto impegnativo trasferito al Comune dal luglio del 2004, che
per l’anno 2005 ha valore per 12 mesi anziché 6.
Per le entrate extratributarie, i principali scostamenti rispetto al 2004
riguardano i proventi da beni dell’ente con +15,3%, in gran parte riconducibile
ad un aumento della COSAP, mentre si segnala una significativa diminuzione dei
dividendi aziendali che scendono del 54,6%. In calo anche i proventi da servizi
pubblici (-7,1%), principalmente a causa di minori proventi cimiteriali per
l’assegnazione di nuove costruzioni, e i proventi diversi (-65,4%), in ragione
del fatto che il 2004 ha visto la corresponsione al Comune di Cremona di un
importante rimborso assicurativo per danni grandine (€2.950.000). In aumento,
invece, gli interessi attivi anche grazie alla sperimentazione da parte della
Ragioneria comunale, insieme ad altri 18 Comuni italiani, del progetto SIOPE
(Sistema Informativo Operazioni Enti Pubblici), che ha consentito il superamento
del conto di tesoreria unica preso la Banca d’Italia (scarsamente fruttifero)
con un nostro conto/corrente bancario fruttifero presso il Tesoriere.
GLI INDICATORI
Circa gli indicatori si rileva, rispetto al 2004: un positivo incremento
dell’autonomia finanziaria ed impositiva del Comune di Cremona, con un
corrispondente aumento percentuale del finanziamento “diretto” da parte dei
cittadini (tributi+tariffe da servizi); un evidente ruolo giocato dall’ICI la
cui incidenza sulle entrate proprie raggiunge il 37,8% (incidenza sulle entrate
tributarie del 58,8%); un aumento della pressione tributaria pro capite,
mitigato da una diminuzione della pressione extratributaria riferita ai soli
servizi erogati dal Comune. Con riferimento al prelievo economico a carico dei
cittadini cremonesi si può dire che ogni cittadino sopporta: una pressione
tributaria di € 430,57; una pressione extratributaria di € 55,61; totale
pressione: 486,18 e il Comune sostiene per ogni cittadino una spesa corrente
media di € 980,04, per investimenti di € 280,31, totale spesa: 1260,35,
differenza coperta con altre forme di finanziamento € 774,17.
LE ENTRATE PER INVESTIMENTI
Per quanto riguarda le entrate destinate al finanziamento degli investimenti,
riepilogate nella tabella 3, si evidenziano: il trasferimento di capitale dallo
Stato a favore dell’Azienda dei Porti di € 6.000.000,00, transitato per ragioni
amministrative dal bilancio comunale; una sensibile contrazione delle entrate da
oneri di urbanizzazione giustificabile sia con il trasferimento del costo di
costruzione alle entrate tributarie (come afferma più sopra), sia con l’introito
nel 2004 delle somme relative alle convezioni “Barilla” ed “ex Feltrinelli” di
importo rilevante. Anche i trasferimenti regionali si contraggono in modo
significativo nel 2005, poiché nel 2004 è stato finanziato dalla Regione il
contratto di quartiere “Borgo Loreto”. Le alienazioni di beni del patrimonio
comunale aumentano in quanto nel corso del 2005 si è perfezionata l’operazione
di vendita a Cremona Fiere S.p.A. delle aree interessate alla costruzione dei
nuovi padiglioni per € 1.800.000 ed è iniziata l’assegnazione delle aree PIP di
Ca’ di Berenzani. La contrazione dell’entrata derivante dall’accensione di mutui
è principalmente giustificata dall’obbligo per il Comune di Cremona (contratto
con il Ministero Economia e Finanze a seguito dell’estinzione anticipata senza
penale di mutui al tasso fisso 7,5%) attraverso il rispetto di due piani di
riduzione del rapporto deficit/PIL, contenendo il ricorso all’indebitamento nel
periodo 1999-2005.
LA SPESA CORRENTE
Le spese correnti dettagliate nella tabella 4 evidenziano, nel considerare
ogni singola macro-attività del Comune, un aumento, rispetto agli anni
precedenti, dell’8,2%, con la prevalenza della funzione di amministrazione,
gestione e controllo (relativa al funzionamento degli organi istituzionali, dei
servizi ragioneria, tributi, segreteria, ufficio tecnico, gestione del
patrimonio, servizi informatici e servizi demografici), seguita dal settore
sociale (comprensivo degli asili nido) ed in sequenza: territorio e ambiente,
istruzione pubblica, cultura e turismo. In termini di raffronto percentuale con
l’anno 2004, la spesa aumenta in modo particolare nel settore sociale +17,5%,
nel settore della viabilità e trasporti +27,5% (gestione per 12 mesi del
servizio di trasporto urbano attraverso contratto di servizio) e per il servizio
di polizia locale +10,1%. Circa la natura della spesa corrente premesso che la
spesa per il personale (esclusa l’IRAP) ammonta a circa il 33%, e quella per i
trasferimenti a famiglie, imprese, enti, fondazioni e associazioni, al 10%, una
quota pari al 47% è impiegata per l’acquisto di beni, ma soprattutto di quei
servizi che consentono al Comune di amministrare e soddisfare i bisogni che la
sua comunità esprime.
LA SPESA IN CONTO CAPITALE
La spesa per investimenti denota una modesta diminuzione in termini assoluti,
mentre, in relazione alla percentuale di impegno rispetto allo stanziamento,
passa dal 47,7% del 2004 al 71,5% del 2005, evidenziando una maggiore capacità
di programmazione degli interventi. Gli interventi più significativi si
segnalano nell’ambito delle seguenti funzioni: viabilità e trasporti, territorio
e ambiente, amministrazione, gestione e controllo.
LA SPESA E IL PROGRAMMA DI MANDATO DEL SINDACO
La tabella 9 illustra la spesa, sia di parte corrente che per investimenti,
in relazione al programma di mandato del Sindaco, trasferito nelle linee
programmatiche deliberate dal Consiglio Comunale e che si realizza mediante i
progetti che annualmente vengono approvati con il bilancio di previsione. Per il
2005 i dati ci mostrano al primo ed al secondo posto le linee “Cultura-
educazione-giovani” e “Sicurezza”. E’ interessante notare che la seconda assorbe
il 54% del totale della spesa per investimenti. Questo conto consuntivo è
coerente con il suo bilancio di previsione e, come ho già avuto modo di dire,
rivolto a migliorare il quotidiano dei cittadini cremonesi, pur nella
consapevolezza che si può e si deve fare di meglio e di più. E’ quello per cui
stiamo lavorando, perché niente deve essere mai dato per scontato o per
acquisito.
La dimostrazione dei risultati di gestione avviene mediante il rendiconto,
che comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del
patrimonio. Il conto del bilancio dimostra i risultati finali della gestione
autorizzatoria contenuta nel bilancio annuale rispetto alle previsioni e si
conclude con la dimostrazione del risultato contabile di gestione e con quello
contabile di amministrazione, in termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il
conto economico evidenzia i componenti positivi e negativi dell’attività
dell’ente secondo criteri di competenza economica. Il conto del patrimonio
rileva i risultati della gestione patrimoniale e la consistenza degli elementi
patrimoniali, attivi e passivi, al termine dell’esercizio ponendo in evidenza le
variazioni intervenute nell’anno per effetto della gestione del bilancio o per
altra causa, rispetto alla consistenza iniziale. La finalità del rendiconto è
quella di fornire informazioni in merito al grado di attuazione dei programmi,
alla situazione patrimoniale-finanziaria, all’andamento economico ed ai
cambiamenti della situazione patrimoniale-finanziaria dell’ente locale a
beneficio di un’ampia serie di utilizzatori del rendiconto nel loro processo di
decisione politica, sociale ed economica. Il Rendiconto, in aggiunta, deve
evidenziare anche i risultati socialmente rilevanti prodotti
dall’Amministrazione. Il Conto del Bilancio si conclude con la dimostrazione del
risultato contabile di gestione e con quello contabile di amministrazione, in
termini di avanzo, pareggio o disavanzo. Il Rendiconto, approvato dal Consiglio
Comunale, resta depositato per trenta giorni a disposizione dei cittadini che
vogliano esaminarlo presso il Servizio Finanziario.
Dopo la relazione dell’Assessore si è aperto il dibattito. A nome di tutta la
minoranza è intervenuta Irene Nicoletta De Bona. Successivamente ha preso la
parola il consigliere Sergio Giazzi, Presidente della Commissione Bilancio.
Hanno preso quindi la parola i consiglieri Matteo Lodi, Carlo Malvezzi, Cinzia
Zampini e Daniele Burgazzi. Ha fatto quindi una breve replica l’Assessore
Celestina Villa che ha fornito chiarimenti ad alcuni quesiti sollevati da parte
della minoranza. E’ stato quindi posto in votazione il Rendiconto della Gestione
del Comune di Cremona per l’esercizio finanziario 2005 che è stato approvato a
larga maggioranza. Hanno espresso voto contrario tutti gli esponenti della
minoranza.
 
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