15 Settembre, 2002
Aperture domenicali e zone turistiche
«La riforma che aspira a mettere d’accordo il mondo del commercio è ormai più vicina»
La riforma che aspira a mettere d’accordo il mondo del commercio è ormai più
vicina. L’assessore al commercio della regione Lombardia, Franco Nicoli
Cristiani, sta lavorando a un compromesso che prevede una moratoria per i nuovi
centri commerciali ma anche più domeniche aperte per shopping (si passerebbe
dalle attuali 8 alle 16, più dicembre). La contropartita, per i piccoli negozi
di vicinato, sarebbe il taglio netto, grazie ad una legge più severa, delle
località che, in quanto turistiche, non hanno limite alle aperture domenicali (e
quindi una drastica conseguente riduzione delle aperture domenicali
indiscriminate dei centri commerciali ubicati in quelle stesse località) e la
facoltà di tenere aperto tutti i giorni dell’anno. Contro questa ipotesi la
nostra Ascom si è schierata nettamente dicendo un no fermo a nuovi centri
commerciali, all’aumento delle aperture domenicali, alla facoltà, per i negozi
di vicinato, di tenere aperto tutto l’anno senza prevedere il riposo
settimanale. Non solo. Abbiamo chiesto che la nuova legge regionale tuteli,
salvaguardi, aiuti, in modo particolare, i negozi di vicinato presenti nelle
periferie, nei piccoli paesi, nelle frazioni dove l’esercizio commerciale è
soprattutto servizio alla popolazione e presidio di legalità e di vivere civile.
Ma abbiamo chiesto anche una maggiore tutela e salvaguardia dei centri
commerciali naturali presenti nei centri storici delle nostre città, troppo
penalizzati e indeboliti dalla mancanza, al contrario dei centri della grande
distribuzione, di infrastrutture. Solo con una adeguata dotazione di parcheggi,
una buona viabilità, un equilibrato arredo urbano, una giusta tutela delle isole
pedonali (il tutto regolamentato magari per legge e non più lasciato al libero
arbitrio delle amministrazioni locali) i nostri centri commerciali naturali, di
gran lunga più attraenti sia per il contesto architettonico che per qualità e
numero di negozi, potranno sopportare la concorrenza della grande distribuzione.
Altre regioni hanno legiferato in tal senso, anche la Lombardia potrebbe anzi
dovrebbe farlo. Queste considerazioni sono state fatte proprie dall’Unione
Regionale Lombarda del Commercio che le ha trasmesse, con nostra soddisfazione,
direttamente al Presidente Roberto Formigoni. In attesa della legge ad hoc, la
giunta regionale ha approvato una delibera che blocca il riconoscimento di nuovi
comuni turistici ad esclusione dei comuni sedi di aeroporti internazionali (Malpensa,
Linate, Orio al Serio, Montichiari) limitatamente ad un raggio di 500 metri in
linea d’aria a partire dagli accessi agli scali. In una prima formulazione la
delibera comprendeva anche i comuni sedi di quartieri fieristici internazionali.
E quindi anche Cremona… Grazie all’intervento della nostra Associazione e alla
forte presa di posizione del Presidente Renato Borghi dell’Unione Regionale del
Commercio questa ipotesi è stata accantonata.
Claudio Pugnoli
 
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