15 Settembre, 2002
Tamoil: aggiornamento in commissione Ambiente
Un dato almeno in parte confortante, fornito da Paolo Beati direttore ARPA
Due campagne suppletive di rilevamenti della qualità dell’aria nella zona delle Canottieri, effettuate a cavallo fra luglio e agosto e all’inizio di settembre, su richiesta delle Canottieri stesse e del Comune, hanno confermato i dati della precedente campagna: una presenza di benzene compresa fra 0,8 e 1 microgrammo per metro cubo, analoga a quella del resto della città e comunque molto inferiore ai limiti di legge, attualmente fissati a 7 microgrammi per metro cubo che diventeranno 5 nel 2010. Solo in alcuni luoghi chiusi il valore è salito a 4-5 microgrammi, ma nei luoghi chiusi i limiti sono innalzati di mille volte.
Il dato, almeno in parte confortante, è stato fornito dal direttore dell’Arpa Cremona, Paolo Beati, alla Commissione Ambiente della Provincia.
Una terza campagna di rilevamento, sempre con l’utilizzo dei “radielli”, cioè rilevatori “passivi” che non aspirano l’aria ma assorbono, nell’arco di una settimana, le sostanze attraverso l’esposizione, verrà effettuata in condizioni più critiche, quando cioè, con la stagione autunnale e invernale, si alzerà il livello del Po e quindi quello della falda.
Nel frattempo si sta mettendo a punto un sistema di monitoraggio in continuo dei gas interstiziali, quelli che la scorsa estate avevano fatto scattare l’allarme esplosione. “Se riusciremo a capire come si muove il gas – ha spiegato Beati – potremmo chiedere alla Procura della Repubblica di autorizzare lo spegnimento della macchina di aspirazione che oggi funziona in continuo, e che costa molto, per installare un sistema che la faccia partire automaticamente nel momento in cui il livello del gas superasse la soglia di sicurezza”.
Dalla Tamoil, intanto, si è in attesa del cronoprogramma del piano di caratterizzazione approvato dalla conferenza dei servizi del 16 luglio. La Tamoil ha già riferito che intende completare il piano, che prevede 900 punti di prelievo interni ed esterni all’area della raffineria, entro la fine dell’anno. E sarà una bella sfida, vista la sua imponenza, anche per l’Arpa che è chiamata a seguire passo passo l’attività.
Il consigliere Giampaolo Dusi ha chiesto come si potrà, e si dovrà, passare, dopo il monitoraggio, alla fase di riqualificazione dell’area.
Il direttore dell’Arpa ha risposto che i passaggi sono stabiliti dalla legge: ora si è nella fase di individuazione dell’estensione dell’inquinamento e della comprensione della sua derivazione. La seconda fase, quella della caratterizzazione, delimiterà la zona inquinata e i dati rilevati, elaborati attraverso algoritmi anch’essi stabiliti dalla legge, diranno se la situazione è tale da richiedere un intervento totale, oppure se permetteranno di affrontare un’analisi del rischio sanitario che stabilirà se sia possibile, dopo interventi di messa in sicurezza permanente, convivere con la situazione. Infine si potrà stabilire, sempre attraverso l’elaborazione dei dati, se l’intera area sia omogenea e necessiti di un intervento unico oppure se siano necessari e possibili interventi diversificati a seconda delle diverse zone e delle diverse entità dell’inquinamento presenti.
Tutto questo si potrà sapere presumibilmente, ha detto Beati, nei primi mesi del prossimo anno.
Il consigliere Sandro Gugliermetto ha chiesto di definire strumenti adeguati per la migliore comunicazione e pubblicizzazione possibile del lavoro dell’Osservatorio sulla Tamoil.
 
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