15 Settembre, 2002
Quale rete dei servizi socio-assistenziali sul territorio ?
Resoconto Convegno presso la Fondazione di Sospiro.
Quale rete dei servizi socio-assistenziali
sul territorio ?
Resoconto Convegno presso la Fondazione di
Sospiro.
Di grande attualità e concretezza l’incontro
che si è tenuto il 18 maggio presso la Fondazione IOS di Sospiro (CR) sul tema “sviluppo della
rete territoriale e domiciliare dei servizi
di cura alla persona e ruolo delle RSA”.
Al completo la sala, con rappresentanti delle
RSA, dei Comuni e loro Distretti, dell’ ASL
e del mondo della cooperazione sociale, sindacati,
volontariato.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Lega
delle Autonomie e dalla Associazione delle
Residenze sociosanitarie di Cremona (ARSAC).
Dall’elenco dei relatori e degli intervenuti
nel dibattito emerge la ricchezza e l’interesse
dell’iniziativa .
Il Presidente dell’ARSAC, Riccardo Piccioni
ha affrontato il tema del rapporto tra RSA
e rete dei servizi socio-assistenziali sul
territorio, con alcune esperienze concrete
in materia, tema ripreso dal Presidente della
Fondazione Sospiro che ha parlato dell’accordo
sottoscritto tra il suo Istituto e sette
Comuni del territorio circostante.
Il Direttore sociale dell’ASL, Giuseppe Corsini,
è intervenuto illustrando gli orientamenti
della stessa ASL, assolutamente favorevoli
a questa prospettiva, mentre Maura Ruggeri,
Assessore del Comune capoluogo e delegata
al coordinamento dell’Ambito distrettuale
ha parlato del rapporto tra Comuni, Piani
di zona e RSA.
Per la Provincia hanno parlato l’Assessore Anna Rozza e Luigi
Mauri, titolare del progetto “Anziani e domiciliarità”.
Per i Distretti di Crema e di Casalmaggiore
sono intervenuti i Responsabili dei rispettivi
Uffici di Piano, Angelo Stanghellini e Katia Avanzini.
Sono seguiti poi gli interventi del Direttore
della Fondazione “Germani” di Cingia de’
Botti, Marina Generali, che ha illustrato
le importanti iniziative attivate rispetto
al territorio, del responsabile della cooperazione
di servizi della Legga delle cooperative,
G.Franco Piseri, e il rappresentante dei
sindacati pensionati, Giuseppe Mametti.
Sono emersi innanzitutto i primi risultati
dello sforzo per rafforzare il servizio domiciliare
anziani, che in provincia di Cremona dal
2004 è aumentato del 17%, e l’ADI (aumentato
del 41%) con particolare sviluppo nella zona
cremasca.
A questo sviluppo partecipano alcune strutture
di RSA, ed a questo proposito si è evidenziata
l’importanza della continuità che esse sono
in grado di assicurare nel caso una persona
alterni periodi di ricovero ad altri di assistenza
presso il proprio domicilio.
Tema che è divenuto di prima grandezza è
quello del rapporto con le assistenti familiari
(così dette “badanti”): si è parlato della
loro formazione e della opportunità di verifica
sulla qualità del servizio.
Altra questione trattata: gli anziani bisognevoli
di particolare assistenza a ridosso di dimissioni
dalle strutture ospedaliere.
Sono state messe in evidenza le criticità
relative ai costi di questo tipo di servizi
e quindi dei rapporti tra RSA, ASL, Comuni
anche per le modalità di erogazione dei voucher sociali regionali e di scelta dei
soggetti fornitori di servizi sociali (con
criteri che non possono privilegiare solo
l’aspetto del minimo costo).
Altre questioni discusse: la diminuzione
delle pesanti “liste di attesa” per ricoveri
in RSA, abbattute del 50% in conseguenza
di un apprezzato accordo di modifica nelle
modalità di accesso tra ASL, RSA ed Enti
locali; il ruolo essenziale degli assistenti
sociali comunali e dei medici di famiglia;
la creazione – come nel caso di Cingia de’Botti
– di mini alloggi con servizi (dai pasti,
alla lavanderia, all’ambulatorio, al centro
diurno) forniti dalla RSA; l’informazione
ai cittadini sulle novità relative alla rete
dei servizi; il rapporto con soggetti quali
la cooperazione sociale, i sindacati, il
volontariato.
Conclusione condivisa da tutti i soggetti
presenti: l’importanza di sviluppare una
rete di welfare che veda gli Enti locali,
ed i loro Uffici di piano, come protagonisti
accanto alle famiglie. Quindi che valorizzi,
in una corretta applicazione del principio
della sussidiarietà, tutti i soggetti che
possono fornire questo tipo di servizi, avendo
ben presenti le preziose risorse di cui dispongono
le RSA come unità di offerta di servizi alla
persona non solo limitati al ricovero. Queste
sono apparse sempre più convinte di aprirsi
sul territorio, naturalmente esse debbono
essere messe in condizione di farlo anche dal punto
di vista economico.
Lega delle Autonomie Locali.
26100 CREMONA, via Speciano, 2
tel. e fax 0372.35903 – orario ufficio: ore
9 - 12
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