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15 Settembre, 2002
Scambiamoci ogni mattina “ buon lavoro”. di Gian Carlo Storti
Si è svolto nei giorni scorsi un importante e significativo convegno organizzato dalla Funzione Pubblica Cgil di Cremona dal tema assai significativo “ La contrattazione come progetto di benessere”.

Scambiamoci  ogni mattina “ buon  lavoro”. di Gian Carlo Storti
Si è svolto nei giorni scorsi un importante e significativo convegno organizzato dalla Funzione Pubblica Cgil di Cremona  dal tema assai significativo “ La contrattazione come progetto di benessere”.La relatrice Donata Bertoletti, segretario generale della FP-Cgil di Cremona, nella sua introduzione  ha posto l’accento  su alcuni temi che vorrei richiamare per svolgere poi alcune veloci considerazioni.
Ecco alcuni filoni di riflessione posti dal sindacato:
- “ll lavoro rappresenta tra le maggiori fonti di malessere e di insoddisfazione anche per chi ama il proprio lavoro .
- L’erogazione di tutti i servizi preposti al benessere delle persone, pubblici e privati, per la loro inevitabile caratterizzazione, viene effettuata da persone .
- La scelta delle esternalizzazioni e delle privatizzazioni dei servizi a favore del privato, come unica soluzione alle cosiddette rigidità del sistema pubblico, ( favorendo la nascita e la straordinaria moltiplicazione di Società che hanno scopi ben diversi da quelli dell’interesse pubblico salvo averne scoperto il businnes).
-Il benessere lavorativo, che di per sé non è naturale, ma di cui vanno costruite le condizioni, ponendo al centro dell’azione sindacale, la stabilità e la formazione degli operatori, la buona organizzazione del lavoro e lo sviluppo delle relazioni sociali dentro e fuori i luoghi di lavoro”.
Come amministratore pubblico , non neutrale rispetto alla politica, ma solidamente collocato nello schieramento di centro-sinistra sono molto ma molto interessato a queste riflessioni.
Ne traggo subito una considerazione di carattere generale, che vale sia per il sistema pubblico, ma anche per il sistema privato.
Una azienda , di servizi alla persona,  in particolare non può essere diretta con l’opposizione dei lavoratori .I progetti di riforma che hanno lo scopo di migliorare la erogazione dei servizi all’utenza, per  rendere il welfare ancor piu’ vicino  ai soggetti beneficiari, che in genere sono deboli, non possono essere  “ calati dall’alto” , o peggio “ imposti”. Una azienda, e questo lo fanno notare i piu’ attenti studiosi delle relazioni aziendali di parte padronale, non può raggiungere i sui obiettivi, realizzare la sua mission, perseguire i sui profitti, se la parte fondamentale della azienda stessa “ le risorse umane”  sono contro il progetto, sono contro  la direzione aziendale. Da qui una nuova frontiera, quella del coinvolgimento   e della partecipazione  dei lavoratori alle scelte strategiche.
Nel nostro paese è il tavolo della contrattazione sindacale è lo strumento tramite il quale perseguire tale fine.
Concordo quindi pienamente con gli obiettivi che il sindacato assume condividendone l’asse strategico che si potrebbe riassumere  in uno slogan “ il benessere degli utenti è strettamente legato al benessere, al grado di soddisfazione, di chi lavora in quella struttura”. Questa affermazione, in sé banale, apre scenari relazionali impegnativi.
Azienda Cremona Solidale è coinvolta  in un grande processo di riorganizzazione che ha l’obiettivo di migliorare fortemente i servizi erogati  oggi all’utenza ed alla intera comunità cremonese.
Superata la fase della riorganizzazione funzionale al raggiungimento del pareggio di bilancio ( anche con la esternalizzazione di alcuni servizi “ no core” come la lavanderia  )  si tratta ora di porre mano alle modalità con le quali si erogano i servizi.
E’ aperto un tavolo di trattativa complesso che ha visto una prima intesa metodologica  che prelude ad intese di merito sulla “ mobilità”, sul “ part-time”, sulla “ riorganizzazione” e sulla “ produttività”.
Il progetto presentato ha ricevuto i primi assensi e le prime critiche ( come era ovvio). Il tavolo della trattativa aperto scioglierà ,spero , gli ultimi  nodi  nella consapevolezza  che  ACS è fortemente impegnata , come Azienda Pubblica, a contribuire a realizzare un sistema di welfare locale che sia migliorativo rispetto all’attuale non solo rispetto ai servizi resi all’utenza ma  anche rispetto alle condizioni di attività dei lavoratori interessati  affinché sia possibile, come si auspicava al convegno della Cgil scambiarsi ogni mattina “Buon lavoro pensando di cooperare in armonia e di poter tornare a casa la sera soddisfatti”
Gian Carlo Storti
Vice Presidente di Azienda Cremona Solidale
delegato alle relazioni sindacali
Cremona 24 ottobre 2006.

 


       



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