La Facoltà di Musicologia e la Consulta Universitaria Cremonese sono liete di
invitarvi
martedì 26 giugno, h. 21.00
Teatro Monteverdi, via Dante 149/a
Enrico Brizzi e i Numero6
in
Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro
Reading in concerto
La serata prevede la lettura di episodi, tratti dall'omonimo romanzo - edito
da Mondadori - dello scrittore bolognese Enrico Brizzi, accompagnati dalla
musica della Band genovese Numero6.
L’evento è patrocinato dal Comune di Cremona.
*
I “lungimiranti” studenti di Musicologia organizzano a Cremona il Reading
in Concerto di Enrico Brizzi e i Numero6.
Perché hai scelto di raccontare la storia di quattro amici che compiono
questo viaggio sulle orme dei pellegrini del Medioevo?
Tutto muove da un’esperienza reale che poi è stata quella del viaggio tra
Canterbury e Roma nell’estate del 2006. Il 27 aprile sono partito da Canterbury,
con un amico fotografo, con la missione di realizzare un reportage in più
puntate per la rivista l’Espresso. Siamo arrivati a Roma il 5 agosto, dopo aver
tanto camminato e con un paio di trasferimenti in bicicletta. In Svizzera
abbiamo avuto un incontro simile a quello che racconto nel libro e, una volta
finito di scrivere questo reportage corredato dalle foto di Valerio Gnesini,
scritto con la grammatica del giornalismo oggettivo, mi è rimasta la voglia e
l’urgenza di dare voce anche ad una storia di fantasia su cosa possa succedere
quando si incrociano le vite di quattro ragazzi del XXI secolo e un personaggio
uscito forse da un’altra epoca.
Ci siamo chiesti infatti da dove ti fosse venuta l’idea di un personaggio
come quello di Bern, se fosse il frutto della fantasia o se invece tu avessi
tratto spunto da un personaggio reale incontrato durante il vostro viaggio..
Sì c’è stato un incontro che ha ispirato la fisicità del personaggio di Bern
e poi gli eventi, come sempre succede, sono eventi che vengono da due o tre
situazioni reali, diverse poi addensate insieme.
Tu hai fatto realmente questo viaggio, quanto c’è nel romanzo del viaggio che
hai materialmente intrapreso, quali emozioni e quanto, invece, questo viaggio si
potrebbe paragonare alla vita di Enrico Brizzi scrittore, da Jack Frusciante al
Pellegrino dalle braccia d’inchiostro?
(Brizzi ride). È impegnativa come domanda! Dunque io vedo questa esperienza
come qualcosa , come già ti dicevo, legato alla vita reale, alle occasioni
concrete dell’esistenza più che al viaggio che vuole essere una metafora, un
simbolo o qualcos’altro del genere. È un viaggio reale soprattutto quando
racconta le situazioni nell’albergo, nella stazione in cui sei tu, il tuo zaino,
sotto il sole, nel vento…… laddove ogni incontro prende un rilievo fortissimo,
molto diverso da quello che potrebbe avere se avvenisse nella nostra vita
routinaria, nella nostra città. Poi, è vero, in ogni viaggio c’è anche la
rappresentazione di quello che è il nostro viaggio con la V maiuscola, la Vita,
no?
Che musica ascolti quando scrivi i tuoi libri?
Beh, sai, dato che ci metto tra i nove mesi e i tre anni e mezzo a scrivere
ogni mio libro, faccio in tempo ad ascoltarne tanta di musica!! (ride).
Essenzialmente ascolto rock di vari decenni diversi, in ogni caso tutto ciò che
ascolto è tenuto insieme dal fatto di non essere mai musica cantata in italiano;
mi piacciono molto anche i gruppi e i cantanti italiani, ma non li ascolto
mentre scrivo perché altrimenti mi confondo tra le parole alle quali penso e le
parole che ascolto. Ascoltando musica, per lo più in inglese, invece ….o a volte
anche in altre lingue…o comunque non la nostra madre lingua….. mi aiuto con il
ritmo, credo, e non rischio di confondermi sul piano delle parole.
Com’è nata la collaborazione con i Numero6?
Mi è arrivata una lettera di Michele, il cantante dei Numero6, che , come
capita spesso, mi ha scritto una lettera del tipo: “Sono Michele Bitossi, ho
trent’anni, sono cantante e chitarrista di un gruppo di Genova….mi farebbe
piacere che tu ascoltassi le nostre cose…” e mi ha fatto avere il cd. A me è
piaciuto moltissimo da subito, insomma, mi capita di sentire roba in giro e
questa era veramente buona soprattutto per la cura nei testi, nelle liriche,
oltre che musicalmente. Ci siamo poi incontrati alla prima occasione……..in
realtà prima è nata una canzone che ho scritto per loro che si chiama Navi
stanche di burrasca che sarà nel loro prossimo album, finora l’ho sentita
solo dal vivo.
Quando poi mi sono messo a scrivere questa storia, che è nel romanzo, è stato
abbastanza naturale, come era già accaduto per il romanzo precedente (Nessuno
lo saprà 2005) che ho portato in giro con una band bolognese che si chiama
Frida X, decidere di provare a costruire uno spettacolo con la storia del
pellegrino, un personaggio scenografico, per molti versi.
Concretamente sono dieci pezzi, come se fossero canzoni vere e proprie in cui
solitamente c’è la strofa, che, anziché essere cantata, è recitata da me come se
fosse tratta da luoghi specifici del libro e il ritornello è cantato dai ragazzi
della band Numero6. C’è una mescolanza tra parola e musica, tra narrazione,
parola cantata e musica, molto stretta, nel senso che ognuna delle tracce
comprende tutti e tre gli elementi.
Un’ultima domanda…cosa ne pensi del fatto che per la tappa a Cremona del tuo
Tour siano gli studenti della Facoltà di Musicologia ad organizzare e promuovere
l’evento?
Non lo sapevo!! Mi sembra tendenzialmente una cosa interessante, penso che
gli studenti di Musicologia siano molto più lungimiranti degli sponsor
istituzionali!!!
Grazie, Enrico Brizzi!