15 Settembre, 2002
Letta "faccio il tifo per modello Cremona"
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta incontra la comunità cremonese: "Il patto per lo sviluppo è un modello vincente"
"Sono un tifoso del modello Cremona". Enrico Letta inizia con entusiasmo il proprio intervento, dopo la presentazione del Patto dello Sviluppo ed apprezza fortemente quanto Enti Locali, forze economiche e sociali sono riusciti a fare in questi mesi.
Quello applicato dalla vostra comunità è un "nuovo modo di intendere la politica - afferma il Sottosegretario - che dà risposte univoche e concrete alle richieste della gente. E a trarne vantaggio è la comunità ma anche ogni singolo soggetto interessato". Per argomentare questa affermazione Letta paragona il sistema ad un mosaico in cui ogni tessera, concorrendo all'effetto finale è "valorizzata meglio di quanto non sarebbe se restasse isolata".
"Dare una visione d'insieme - prosegue - è il compito che i cittadini chiedono alla politica". "Si deve proseguire con lo stesso pragmatismo che ha portato alla stesura del Patto. Le Istituzioni, per contrastare la cultura dell'antipolitica, sono chiamate a passare dalla logica dell'annuncio a quella della verifica, a mantenere fede agli impegni assunti con la comunità".
Letta affronta quindi una questione molto pressante, la questione settentrionale, un problema complesso perché - afferma il Sottosegretario "non esiste un solo nord ma tanti modo di declinare questo concetto. Cremona ne è esempio evidentissimo. Tante sfaccettature che qui a Cremona convivono senza prevaricazioni e, per questo, la vostra città è, quasi, il baricentro del nord".
Letta ha poi dichiarato la propria soddisfazione rispetto al progetto agroenergetico. "È un tema che guarda, più di altri, al futuro. Entro il 2020 l'Unione Europea ha chiesto ai Paesi membri di produrre il 20% dell'energia da fonti rinnovabili. Ora siamo al 7% e, dunque, capite quali prospettive si possano aprire. Per soddisfare quest'impegno il sistema pubblico è chiamato ad intervenire nel settore. Significa creare ricchezza per i territori, favorire l'occupazione, abbassare, complessivamente i costi dell'energia". "L'Italia produce meno energia rinnovabile che altre realtà europee. Penso all'energia solare. Una parte del paese è sotto il meridiano di Tunisi e abbiamo ottima tecnologia, come dimostra l'aver vinto l'appalto per gli impianti del villaggio olimpico di Pechino 2008. Si tratta di divenire consapevoli delle nostre capacità". Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri parla quindi dei temi dell'agenda del Governo. "Ci aspetta un 2008 in cui coglieremo i frutti dell'accordo su grandi temi che spazia da Confindustria fino ai Sindacati ed è la base per una riforma del welfare, del mercato del lavoro e delle pensioni. Un documento che, pur mantenendo la propria individualità, è stato sottoscritto da tutti e, questo è un risultato storico, base per buone riforme". "Insieme alla riforma del sistema pensionistico degli italiani anche i parlamentari devono fare la riforma delle loro pensioni se vogliono essere credibili e coerenti. È necessario che la politica recuperi credibilità dimostrando di sapere mettere in gioco anche i suoi privilegi".
Poi, in breve, la presentazione della nuova Finanziaria: "Sarà un piano "tranquillo", di pace fiscale. "Dobbiamo andare verso una Finanziaria di tregua fiscale - spiega -. Per la gente il terremoto continuo in materia di tasse è la cosa peggiore. Per il prossimo autunno la parola giusta è "tregua"; grazie alla lotta all'evasione ed all'elusione fiscale si potrà gradualmente diminuire la pressione fiscale". "Il Governo continua deve fare uno sforzo ancora maggiore per aiutare le energie positive, dal punto di vista produttivo dei territori, con norme fiscali che siano vantaggiose tanto per i lavoratori quanto per le imprese. Penso alla detassazione degli straordinari, per la quale mi sono battuto recentemente: uno stimolo a rilanciare la produzione contrastando, contemporaneamente, anche il fenomeno del lavoro nero".
 
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