Cari amici di Welfare Cremona,
nel romanzo di Umberto Eco Nel nome della rosa (Ed. Bompiani) si legge che
"vi sono libri che parlano di altri libri e così è come se i libri si parlassero
tra di loro". Mi sono ricordato di questo passaggio vedendo il film Good night,
and good luck di e con George Clooney. Una bella pagina di giornalismo (in
bianco e nero) all'epoca del maccartismo.
La prima reazione, infatti, è stata quella di associare detto film a un altro
film storico sul quarto potere, L' ultima minaccia (titolo originale Deadline,
Usa 1952), del regista Richard Brooks e, in particolare, alla celebre battuta di
Humphréy Bogart "questa è la stampa, bellezza!" che ha meritato, nel tempo, il
valore di paradigma della libertà di informazione quale fondamento di ogni sano
consorzio civile.
George Clooney, in una nota di regia del 2005, scrive: "Mio padre è stato un
giornalista per 30 anni e sono cresciuto credendo nell' importanza dei cronisti
di informare il pubblico e ritenere i potenti responsabili. Mio padre ha basato
la sua carriera su questo valore, che è l' elemento più importante del
giornalismo televisivo. Mi auguro, con questo film, di aver trattato i
giornalisti coraggiosi come meritano. Erano veri patrioti e pertanto dovrebbero
essere ricordati come tali". Un omaggio, dunque, dell' attore-regista al padre e
alla vicenda professionale di un giornalista che, in Italia, definiremmo "con la
schiena dritta".
La trama del film ricostruisce la storia vera del giornalista Edward R.
Murrow che, nel 1953, viene a conoscenza di una lista di proscrizione redatta
dal Senatore repubblicano Joseph McCarthy, presidente del Comitato delle
attività anti-americane, nella quale vengono inseriti i nominativi di tutti
coloro che sono sospettati di avere simpatie filocomuniste. Il giornalista, con
l'appoggio del suo editore, diffonde la notizia in televisione e dedica alcune
puntate del programma Person to Person a smantellare le menzogne e i pregiudizi
della Commissione guidata da McCarthy. Il Senatore, al termine di una lunga
contesa, fu costretto alla resa e deposto dalla sua carica. Tenuto conto che
eravamo in piena guerra fredda, la strenua opposizione alla caccia alle streghe
e l'opera di persuasione dell' opinione pubblica su una battaglia di libertà
penso illustrino come il sistema sia riuscito ad attivare meccanismi di
correzione dei propri errori. Dopotutto, ritengo sia stata una buona prova della
democrazia americana.
Mi pare, infine, degno di menzione il fatto che il titolo del film richiama
il saluto col quale Edward R. Murrow concludeva il suo notiziario sulla CBS.
Per l'aggancio ideale concludo la recensione con good night, and good luck
(buona notte, e buona fortuna).
Massimo Negri - Casalmaggiore (CR)