15 Settembre, 2002
ANPi Cremona, a difesa della Costituzione italiana
1 gennaio 1948, promulgazione della Costituzione: ricordare questa data con la solennità che merita
Intensa discussione nel direttivo provinciale dell’ANPI di sabato scorso in previsione del 60° anniversario della Costituzione repubblicana approvata il 27 dicembre 1947 e promulgata il 1 gennaio 1948.
Si è chiuso, anche sul piano formale, il periodo storico della monarchia, dello statuto albertino, del fascismo, della dittatura e delle guerre per aprirne uno nuovo con la Repubblica, la Costituzione, la libertà e la democrazia, la Pace Non più sudditi ma liberi cittadini in una società libera e democratica. Questa data è lo spartiacque tra due epoche che per chi le ha vissute, ne trova le profonde diversità.
Questa data deve essere ricordata con la solennità che essa merita per sottolinearne i valori acquisiti, conquistati con tanto sangue e tante lotte sui disvalori imposti e vissuti nella rassegnazione, nell’ignoranza, nella prepotenza.
Questa à la proposta avanzata dal presidente dell’ANPI, Kiro Fogliazza nell’aprire la seduta rivolgendosi alle Istituzioni e alle forze politiche e sociali .
Occorre far emergere la consapevolezza del ruolo di “spartiacque” che caratterizza la Costituzione italiana e della drammatica diversità tra il “prima” ed il “dopo”.
Prima Italia ed Europa hanno dovuto subire anni di lutti e di guerre (la guerra di Libia, la prima guerra mondiale con i suoi 600 mila morti, la guerriglia per il potere fascista, la guerra di Abissinia del 1935, la guerra di Spagna del 1936, di Grecia, l’Albania, la seconda guerra mondiale dal 1940 al 1945, con 54 milioni di morti nel mondo).
Dopo, grazie alla lotta di Resistenza dei popoli ed alla vittoria degli Alleati su nazismo e fascismo, abbiamo ottenuto 64 anni di pace sostanziale, pur tra difficoltà e perenni rischi ri ritorno all'indietro.
Andare quindi alle Memoria storica per far conoscere il “costo“ di questa importante, sostanziale diversità è un dovere. Festeggiare ed essere consapevoli del nuovo che deve completarsi, è un diritto anche per dimostrare che cambiare le cose, la Società, è possibile, ma lo si può ottenere solo con la conoscenza e con la lotta, non dipende dal fato.
Il ricco dibattito nel direttivo dell’ANPI si é sviluppato attraverso gli interventi di Evelino Abeni, Giuseppe Azzoni, Franco Dolci, Mariella Laudadio, Gino Carnesella, Mario Coppetti, Pierantonio Bonetti, Giampietro Carotti. Al termine il Direttivo ha rivolto un particolare invito ai giovani a farsi carico dei gravi problemi ancora aperti, contro i pericoli sempre presenti di una rivincita della destra parafascista e nazista.
 
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