15 Settembre, 2002
Costituenti cremonesi 1946: Dante Bernamonti
Inserito il 04 gennaio 2008
COSTITUENTI ELETTI IN PROVINCIA DI CREMONA
Bernamonti Dante
La Costituente operò dal 2 giugno 1946 al 31 gennaio 1948.
Nato a Cremona il 10-3-1898, deceduto il 17 gennaio 1953.
Insegnante. Dal 1914 aderente alla Federazione Giovanile Socialista di Cremona, ne fu poi eletto segretario. Il 14 agosto 1917 fu condannato insieme a 5 altri cremonesi (Sidoli, Morandi, Ferrari, Pederneschi, Chiari) a 5 anni di reclusione dal Tribunale Militare di Pradamano(*), per aver svolto propaganda contro la guerra.
Fu uno dei fondatori con Tarquinio Pozzoli, Ferruccio Ghinaglia, Cabrini, Rosolino Ferragni, il dottor Maffezzoni, Andrea Zeni, Marabotti, Piero Biselli, Rino Agosti ed altri del P.C.d’I. a Cremona.
Per la sua attività antifascista venne ferocemente aggredito dai fascisti il 5 dicembre 1923. In seguito fu costretto a lasciare Cremona e a vivere nella clandestinità a Milano.
Scoperto nel 1933 dalla polizia, venne arrestato e poi condannato nel 1934 a 5 anni di confino a Ventotene. Insieme a Bernamonti venne arrestato e condannato al confino Giuseppe Marabotti. Nel 1943 riprese i contatti con la Resistenza cremonese tramite il compagno Libero Scala. Fu eletto dopo la Liberazione segretario della Camera del Lavoro di Cremona e poi deputato alla Costituente.
Al momento della sua improvvisa scomparsa il 17 gennaio 1953 dirigeva il movimento cooperativo cremonese.
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(*) Comune in provincia di Udine. Durante la guerra 1915-’18 nella villa Giacomelli di Pradamano si installò il comando operativo Nord-Est delle truppe italiane. Dopo la ritirata di Caporetto qui entrò in funzione un Tribunale Militare che divenne tristemente famoso per la sua ferocia repressiva. Vennero condannati a morte e fucilati con il metodo della decimazione centinaia di soldati italiani accusati di diserzione. Altre centinaia di italiani vennero condannati a lunghe pene detentive con l’accusa di aver diffuso idee pacifìste contro la guerra in corso.
fonte: www.anpi.cremona.it
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Bernamonti Dante
È nato il 10 marzo 1898 a Cremona dove ha vissuto. Insegnante elementare, contabile.
Nel 1914 entrò nel movimento della gioventù socialista, fu segretario di federazione giovanile socialista e come tale arrestato e condannato nel 1917 a 5 anni di reclusione di cui 2 scontati. Alla scissione del socialismo si iscrisse dalla fondazione al Partito comunista. Nel 1933 fu arrestato e condannato. Nel periodo clandestino è stato organizzatore sindacale. Ha ricoperto le cariche di segretario della Federazione provinciale del partito a Cremona, di segretario della Camera del lavoro e di assessore del comune. È stato eletto deputato nel VII collegio elettorale di Mantova con 11.902 voti preferenziali. È morto il 17 gennaio 1953
(Da La Consulta nazionale - I deputati alla Costituente, ed. La navicella, 1987).
L’attività politica di Dante Bernamonti dal 1921 al 1922 .
1921
Il numero 1 dell’Eco dei Comunisti esce il 5 febbraio 1921. Il 21 gennaio era stato fondato a Livorno il Partito Comunista d’Italia.
Bernamonti , in un articolo intitolato “ Perché uscimmo” fra l’altro scrive: “ Non è necessario fare la cronistoria degli avvenimenti che precedettero lo storico Congresso di Livorno…. V’era chi riteneva che il Partito ( socialista) dovesse compiere un giro adestra, altri che credevano possibile la continuazione dell’equivoco del riformismo esistente……altri ancora che ritenevano indispensabile la costituzione di una massa omogenea nel Partito, decisamente orientata verso i metodi di lotta e il programma della III° Internazionale, con l’esclusione della destra del Partito…….La nostra opera è tracciata dal programma della Terza Internazionale votato a Livorno”.
Nel numero 4 , del 26 febbraio, firma un articolo di commento del congresso della Camera del Lavoro Locale. Il titolo dell’articolo è eloquente “ A destra! “. Il testo chiude così “ La svolta a destra per reazione contro il nuovo Partito…..è……il segno evidente della nuova strada che ha preso, che doveva fatalmente prendere quel Partito che conserva nel suo seno tutta una potente e attiva corrente riformista.”
Nell’edizione del 30 aprile , il numero 13, si evidenzia il contrassegno elettorale del Partito Comunista ( corona di alloro con all’interno la falce ed il martello incrociati) con stampata la lista dei candidati in ordine alfabetico. Dante Bernamonti è al numero uno della lista. Al termine della stessa lista sono indicate le preferenze da esprimere a Franceschini e Grandi. Evidentemente Bernamonti non era stato indicato fra gli eleggibili. Nella stessa pagina spicca un articolo, non firmato, intitolato “ Contro l’astensione” al voto.
Nei numeri seguenti il simbolo del partito con la lista viene ripubblicato sotto la scritta “ Tutti alle urne: per il Comunismo, per la Rivoluzione !!”.
Nel numero 16 , del 21 maggio, vengono pubblicati i voti del Partito nella provincia di Cremona che risultano essere pari 8.117. Il titolo di prima pagina è eloquente del risultato e della insoddisfazione “ Le elezioni di terrore e di sangue hanno trovato il proletariato fermo al suo posto. Lavoratori avanti !. “
1922
La sigla d.b. riappare nell’edizione del 18 marzo del ’22 e firma due articoli. Il primo dal titolo “ I fascisti sequestrano e la questura fa il resto” dove ormai è chiaro ed evidente il connubio fra gli organi statali e le organizzazioni fasciste.
Il secondo articolo è sulla Camera del lavoro e si intitola “ Salviamo l’organizzazione”. L’apertura del ragionamento è singolare “ La nostra serena polemica sulla situazione della Camera del Lavoro e sulle responsabilità ad esse inerenti ha gettato l’allarme tra i dirigenti socialisti che hanno capito la giustezza delle nostre critiche”. L’articolo chiosa un articolo della presidenza della Camera del Lavoro che accuserebbe i comunisti di essere dei “ ragazzetti” ecc. “
Dall’articolo si apprende che d.b. sarebbe stato , per qualche tempo, impiegato della Cavalli & Poli.
L’ultimo numero consultabile dell’Eco dei Comunisti, divenuto nel frattempo, Organo del Partito Comunista d’Italia di Cremona,Brescia e Mantova è quello del 9 dicembre 1922. Della firma Dante Bernamonti o d.b nessuna traccia. I compagni che lo hanno conosciuto però dicono che la parte del giornale sulla C.d.L. ( Camera del Lavoro) era frutto della sua penna e del suo impegno. Infatti in quegli anni il P.C. d’Italia cercava di conquistare i quadri sindacali delusi, come si diceva allora “ dalla politica riformista dei socialisti”.
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·note ed appunti organizzati da Gian Carlo Storti - cremona febbraio 2006
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BERNAMONTI Dante
CREMONA, 10 marzo 1898 - 17 gennaio 1953
Diploma magistrale; maestro elementare, sindacalista
Eletto nel collegio VII (MANTOVA)
Lista di elezione: Partito Comunista Italiano
Proclamato il 6 giugno 1946
Elezione convalidata il 18 luglio 1946
Iscritto al gruppo parlamentare: COMUNISTA dal 28 giugno 1946 al 31 gennaio 1948
Componente di organi parlamentari: GIUNTA PER IL REGOLAMENTO INTERNO dal 26 giugno 1946 al 31 gennaio 1948
d.f.
 
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