15 Settembre, 2002
Formazione, informazione e telecomunicazioni le leve del cambiamento
Un *meta* progetto regionale per i giovani - Creare una *rete* per lo scambio delle buone prassi.
In Lombardia, i giovani tra i 14 e i 30 anni sono 1.658.923 e rappresentano circa il 17% della popolazione residente, che costituisce la popolazione più numerosa in termini di concentrazione territoriale tra tutte le regioni italiane. Se da una parte la Lombardia rappresenta la regione che vanta la leadership economica del paese, dall’altro lato concentra in sé anche le contraddizioni di un territorio sviluppato.
La Lombardia è anche la Regione dove si concentra la maggior presenza di popolazione immigrata che, se da una parte costituisce una grande risorsa economica e sociale, dall’altra presenta delle particolarità che richiedono capacità delle istituzioni di rispondere a bisogni inediti determinati da un assetto sociale profondamente mutato.
I bisogni che complessivamente riguardano le giovani generazioni, anche se con caratteristiche diversificate a seconda dei territori, riguardano in particolare il tema della valorizzazione delle loro risorse e rafforzamento delle competenze per favorire l’accesso al mondo dell’istruzione, formazione, informazione e al mondo del lavoro, con particolare attenzione alle pari opportunità e al contrasto alla marginalità.
La Provincia di Cremona si è mossa in tale contesto per promuovere politiche attive per i giovani.
Denis Spingardi (nella foto), assessore provinciale alle politiche giovanili con il Vice presidente Agostino Alloni ed il presidente del Consiglio Provinciale Roberto Mariani, hanno, quindi, partecipato alla illustrazione del progetto che le 11 Province lombarde hanno voluto fortemente e che sarà presentato dall’UPL in qualità di capofila al bando per i finanziamenti ministeriali.
La presentazione, con approvazione unanime, è avvenuta nel corso della riunione del direttivo UPL al “Pirellone”.
Un modello, quello predisposto secondo le linee guida redatte dalla Provincia di Cremona, impegnata in prima fila per il raggiungimento di questo accordo, che prevede azioni di sistema rivolte alla creazione di reti operative e di scambio fra le province lombarde, nonché alla condivisione di obiettivi che nascono dalla convergente volontà di portare le politiche giovanili al centro dell’attenzione della società civile, motivo per il quale si è deciso di costituire all’interno dell’UPL il tavolo delle politiche giovanili che rappresenta un’esperienza inedita in tale contesto.
“Siamo riusciti, per la prima volta, a mettere a frutto gli sforzi progettuali di ogni territorio – ha precisato l’assessore Denis Spingardi - Il progetto si presenta come un meta-progetto basato su alcuni filoni di intervento, differenziati per aree territoriali, che si interfacciano attraverso lo strumento della rete, punto di convergenza delle azioni per la circolazione delle buone prassi configurati come servizi a disposizione del territorio in un’ottica di mutuo scambio, capace di coinvolgere nel “sistema” il reticolo istituzionale, privato e del mondo dell’imprenditoria”.
Prosegue l’assessore: “tra le attività principali figurano interventi mirati a favorire l’accesso dei giovani al mondo del lavoro in piena autonomia e consapevolezza delle scelte, la promozione del protagonismo dei giovani attraverso processi mirati allo sviluppo della partecipazione democratica, alla conoscenza e interazione delle istituzioni con particolare attenzione a percorsi di integrazione tra le giovani generazioni favorendo lo sviluppo delle opportunità di espressione delle diversità culturali e di genere per il pieno accesso alla cittadinanza, implementando occasioni atte a promuovere organismi di protagonismo nell’ambito dei quali creare spazi e percorsi sociali, culturali, artisici e creativi che contribuiscano a diffondere benessere, nell’ottica di una maggiore consapevolezza della legalità, in contrasto con le tendenze che generano comportamenti devianti.
Viene dato spazio, inoltre, a quegli aspetti connessi all’uso delle nuove tecnologie che tanto hanno mutato le modalità comunicative dei giovani modificando i sistemi di relazione. Tali pratiche intervengono nei processi di costruzione d’identità delle nuove generazioni, pertanto è opportuno non sottovalutare i rischi di devianza che ne possono conseguire, ma nello stesso tempo essere consapevoli che siamo di fronte a possibilità del tutto inedite nella ricerca del dialogo, della comunicazione e informazione, con strumenti che si presentano come “riduttori della disomogeneità culturale” e rendono possibile l’estendersi delle relazioni nello spazio.
Per concludere, l’Assessore segnala l’importanza di una modalità di progettazione che metterà a disposizione di tutto il territorio il bagaglio di conoscenze e opportunità che ora restano confinati nei limiti delle singole realtà e che consentirà altresì di generare economie di scala a beneficio dell’intero territorio regionale.
Provincia di Cremona
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