15 Settembre, 2002
La Regione vuole chiedere agli utenti dei servizi una maggiore partecipazione ai costi.
L'iniziativa per discutere dei " buoni e dei vaucher" ha visto una ampia partecipazione degli operatori ed ammiistratori intreressati.
Nota stampa sull'iniziativa della Commissione Welafre-Sanità dell'Ulivo
Cremonese " Buoni e vaucher: problemi ed opportunità" tenutasi lo scorso
martedì 18 marzo.
La Regione vuole chiedere agli utenti dei servizi una maggiore
partecipazione alla spesa.
L'iniziativa per discutere dei " Buoni e dei Vaucher", organizzata
dall'Ulivo Cremonese, in preparazione degli " Stati Generali del Welfare" ha
visto una ampia partecipazione di amministratori, operatori del settore ,
rappresentanti del sindacato e delle forze sociali.
Barbara Da Roit, ricercatrice presso l'Università di Milano Bicocca-Irs ha
analizzato nei dettagli le nuove opportunità individuandone sia i punti
positivi che quelli negativi.
I " buoni" sono in effetti una mera erogazione di danaro alle famiglie, che
se aituano ad affrontarte situazioni di crisi, la gestione degli anziani non
autosufficienti in famiglia, creano anche problemi seri.
Non sempre il personale impegnato in queste attività di assistenza è
qualificato . Spesso è assunto dalle famiglie in " nero" senza un
particolare contratto di lavoro ecc. Certo il " buono" da solievo alle
famiglie meno abbienti ma appunto non garantisce nè al qualità
dell'assistenza nè tutela, appunto per l'esiguità dello stesso, la persona
addetta al non autosufficiente.
Il vaucher invece si presenta con una "pacchetto" da spendere in servizi .
Ad un utente gli viene assegnato un vaucher, di un certo valore, finalizzato
ad essere speso in determinati servizi. L'utente stesso ricerca, con il
criterio della " libera scelta" la struttura accreditata che gli offre il
servizio. Spesso le strutture accreditate sono fra loro in concorrenza e
quindi per " accativarsi" il mercato e gli utenti offrono servizi che piu
che alla qualità si rivolgono all'apparenza della prestazione. La qualità
non è certa, si crea una situazione di mercato che mette l'utente al centro
di offerte fra di loro contradditorie che non sempre corrispondono alla
qualità dei servizi erogati.
Detto questo, in europa , si stanno sperimentando soluzione nelle due
direzioni. Gli enti locali, i distretti in particolare dovranno quindo
compiere delle scelte oculate che appunto permettano di erogare da un lato
servizi, anche tramite vaucher, e buoni in danaro alle famiglie. Scelte
coraggiose vanno fatte perchè appunto è necessario ampliare l'area e la
sfera della tutela delle persone non autosufficienti in particolare.
Nel dibattito è intervenuta fra l'altro Daniela Polenghi, assessore
provinciale ai servizi sociali, che ha evidenziatoi che la scelta della
regione lombardia di "vaucerizzare" l'ADI, da parte dell'Asl sia una scelta
che implica molte negatività e che rischia di non garantire i livelli
essenziali di assistenza.
La riunione si è conclusa con l'impegno, da parte della commissione
welfare-sanità dell'Ulivo Cremonese di approfondire ulteriormente il tema,
chiedendo alle strutture degli enti locali di lavorare affinchè le risorse
diposnibili nei piani di zona siano spese a favore delle persone non
autosufficienti.
 
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