15 Settembre, 2002
La Piazza di Atene condanna il Lodo Alfano-Berlusconi
Il lodo Alfano - Berlusconi non è stato messo sotto accusa da piazza Navona, ma dall'antica piazza di Atene, ben più temibile, perché lì il giudizio della storia è già stato pronunciato.
"Il lodo Alfano-Berlusconi non è stato messo sotto accusa da piazza Navona, ma dall'antica piazza di Atene, ben più temibile, perché lì il giudizio della storia è già stato pronunciato. Nell'Atene di Pericle non sarebbe accaduto ciò che sta accadendo nella democrazia del nostro Paese".
Caro Direttore, ho letto questa frase in questi giorni sui giornali, e la condivido in pieno.
Il principio di uguaglianza, oggi così come ai tempi di Pericle, non scaturisce da null'altro che da un'idea di comunità: siamo insieme, diversi nella vita, uguali di fronte alla legge. Che cos'è l'immunità, se non il contrario della comunità? Come può un Presidente del Consiglio sottrarsi alla legge senza sottrarsi per ciò stesso alla comunità che la legge (la Costituzione) 'costituisce', appunto? Come può separarsi da essa, mettersi al riparo senza sentirsi ed essere percepito come un estraneo? Segno drammatico della separazione della classe politica dal popolo, che del resto la stessa legge elettorale, voluta da questa medesima maggioranza, ha codificato. Così muore la democrazia, trionfa l'oligarchia, i cittadini non sono più uguali, non sono più sovrani.
In Berlusconi permane un'insicurezza, una debolezza di fondo: la paura di fronte alla legge e ai magistrati che debbono rispettarla e farla rispettare in nome del popolo italiano. E perciò, di fretta, come un ladro di notte, egli mette al riparo se stesso non servendo le istituzioni ma servendosi di esse, dopo aver anche tentato di gettare nel caos migliaia di processi nel Paese, usando la sua maggioranza e facendosi scudo di essa. Che si tramuta, come vide bene Toqueville 200 anni fa, in 'tirannia della maggioranza', strumento nelle mani di Berlusconi per fare tutto ciò che vuole, piegare la giustizia, svuotare il Parlamento.
Così si compie un disegno più vasto, non nuovo, iniziato con la P2. Questo, purtroppo, è lo stato delle cose in Italia, oggi.
Saranno contenti, ora, quei numerosi elettori moderati che, ancora una volta, ci sono cascati ed hanno dato fiducia a chi fiducia non può più meritare!
Dario Antoniazzi
 
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