15 Settembre, 2002
Provincia: Ufficio di Presidenza su Fondazione Sospiro
Stanno cominciando a delinearsi le premesse perché la Fondazione Sospiro possa affrontare con maggiore serenità e con lo sguardo rivolto al futuro i problemi che la attanagliano
Stanno cominciando a delinearsi le premesse perché la Fondazione Sospiro possa affrontare con maggiore serenità e con lo sguardo rivolto al futuro i problemi che la attanagliano.
Questo, in sostanza, il messaggio che il presidente della Provincia Giuseppe Torchio ha voluto lanciare all’Ufficio di presidenza del consiglio provinciale, convocato dal presidente Roberto Mariani.
Della Fondazione, dei suoi problemi e del suo futuro si parlerà in una prossima seduta consiliare, grazie a due documenti presentati l’uno da Andrea Ladina (Verdi) e Giampaolo Dusi (Prc) e l’altro dai gruppi di minoranza. L’Ufficio di presidenza ha però voluto conoscere lo stato dell’arte, invitando, oltre al presidente Torchio, il direttore generale della Fondazione Massimo Placchi.
Il presidente Torchio ha detto di non voler eccedere nell’ottimismo, ma il lavoro che non si è interrotto neanche durante il mese di agosto lascia intravedere alcune luci: il bilancio semestrale che viaggia verso un attivo contabile, ma soprattutto la costituzione di un gruppo di lavoro che entro poche settimane presenterà un piano industriale che potrebbe essere alternativo a quello presentato da Segesta. Il Cda della Fondazione, il 18 agosto, ha varato un primo step del piano finanziario approvando un investimento di 6 milioni per la ristrutturazione del reparto S. Teresina, coperto per un milione da risorse dell’ente e per 6 milioni con garanzie.
La Provincia, dal canto suo, nel pieno rispetto dell’autonomia della Fondazione, proprio perché ente fondatore, si sta facendo carico della ricerca di soluzione di alcuni problemi. In primo luogo il personale, per il quale dovrà essere predisposto un piano di formazione e riqualificazione. Per questo sono già stati presi contatti con l’azienda speciale Cr-forma. Riguardo al tema finanziario, le banche contattate nelle scorse settimane hanno dato una disponibilità, anche se a livello ancora informale, per circa 10 milioni di euro. Nei prossimi giorni, inoltre, verranno ripresi i contatti con il sindaco di Toscolano Maderno per predisporr un progetto di valorizzazione dell’immobile, sul quale vi sarebbero già numerose manifestazioni di interesse.
Rispondendo a una domanda del consigliere Giuseppe Fontanella (FI), Torchio ha detto che la Provincia agisce in questa fase su richiesta degli altri enti fondatori (Comune di Sospiro e Diocesi di Cremona) che le hanno chiesto di svolgere un ruolo di coordinamento.
Il direttore della Fondazione Placchi ha affermato che se il bilancio contabile, grazie al controllo spasmodico di costi, all’attenzione a ogni risparmio, potrebbe arrivare all’attivo, resta il problema della cassa, così come quello delle risorse finanziarie necessarie per gli investimenti.
Riguardo all’istituto, la criticità maggiore, ha detto, oggi è nell’area disabili. I nuovi ingressi sono tutti classificati come gravi e provengono tutti da altre province. Ci stiamo specializzando, ha continuato Placchi, sulla disabilità psichica grave e sulla disabilità infantile. Poi ha affrontato il tema della cosiddetta “delocalizzazione”. Il problema, ha detto, è che Sospiro resta una struttura “pesante”, alla quale pazienti con patologie meno critiche non si rivolgono. Probabilmente, è l’opinione di Placchi, se realizzassimo altrove una struttura più “leggera” potremmo rispondere a un bisogno che esiste anche nel nostro territorio e intercettare utenza che oggi non intercettiamo. Noi pensiamo che l’Ios possa diventare un centro di eccellenza, ma è assolutamente necessario riqualificare le palazzine per offrire una risposta efficiente sia clinica che ambientale, con camere singole, climatizzazione, spazi di socializzazione più ampi eccetera. Sotto l’aspetto clinico Sospiro è già un’eccellenza, se è vero come è vero che al convegno internazionale in corso in Sudafrica su 700 relazioni solo 9 sono italiane e ben 3 di esse sono tenute dall’Ios.
Il tema della Fondazione Sospiro verrà, come detto, affrontato dal consigli provinciale quando si avranno elementi più certi in merito al piano industriale elaborato dal gruppo di lavoro ma anche alla proposta Segesta e di eventuali altri privati interessati.
 
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