15 Settembre, 2002
Discorso di Piero Calamandrei sulla scuola pubblica
Tratto dall'intervento effettuato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950.
Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al
potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole
rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non
vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento
per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata
dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per
trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che
le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una
certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il
fascismo c'è stata.
Allora, il partito dominante segue un'altra
strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a
trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle.
Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private.
Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel
partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste
scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a
consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo
sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei
premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei
cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che
alle scuole pubbliche alle scuole private.
A "quelle" scuole
private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce
meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il
partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di
Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per
dare la prevalenza alle sue scuole private.
Attenzione, amici, in
questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione,
questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa
cucina.
L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare
le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro
bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il
controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà.
Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi
per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle
scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole
private denaro pubblico.
Piero Calamandrei (nella foto) - discorso pronunciato al III Congresso in difesa
della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950.
 
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