15 Settembre, 2002
Torchio e Corada ricordano Martino Manfredi
Con la triste scomparsa del dr. Martino Manfredi Cremona perde una figura importante della propria storia. Amministratore locale di lungo corso, Manfredi fu Presidente della Provincia di Cremona dal 1970 al 1975 e capogruppo della Democrazia Cristiana in Consiglio Comunale dal 1985 al 1990.
Medico legale dell'INAIL di Cremona, seppe trasfondere la ricca esperienza professionale negli incarichi amministrativi e politici che andava via via ricoprendo.
Galantuomo e uomo di fede sentita, militò nella Democrazia Cristiana sempre sul versante basista, molto vicino all'esperienza politica di Vincenzo Vernaschi.
Negli anni le nostre attività amministrative si sono incrociate direttamente, per un breve periodo, in Consiglio Provinciale. Siamo rimasti in contatto anche dopo. Per questo, ho avuto modo di approfondirne la conoscenza umana e personale. Mantengo un ricordo vivo delle occasioni di incontro, di persona cordiale, disponibile, aperta. Mi ha fatto, quando mi sono sposato, un regalo di matrimonio, che ancora conservo fra i più cari.
I cremonesi lo ricorderanno come capace amministratore pubblico, attento alle esigenze concrete del territorio.
Alla moglie ed alle figlie giungano i sentimenti della mia più sincera partecipazione, anche a nome dell'intera città.
Gian Carlo Corada, Sindaco di Cremona
***
Mi è caro ricordare Martino Manfredi: ha
accompagnato i miei primi passi nella Democrazia
Cristiana. L'ho ritrovato, come capogruppo, quando
sono entrato in Provincia. Ha sempre seguito,
con discrezione, da padre attento, il mio mandato
in Parlamento. E, fino agli ultimi tempi è stato, per
me un riferimento prezioso. Il grande dono che ho
ricevuto da lui è stato quello di un'amicizia schietta,
calda, sincera. Per questo oggi mi stringo al dolore
dei familiari e ne piango la perdita.
Sono certo
che, chiunque ha avuto la fortuna di conoscerlo
può testimoniare di quanto Martino fosse un uomo
sensibile ed aperto, leale e con lui era difficile
arrivare allo scontro. Aveva amici ed estimatori in
tutto l'arco politico: nel centro destra e nel centro
sinistra.
Di lui non possiamo dimenticare la sua
coerenza nel vivere e nell'operare, ispirato da una
robusta dirittura del pensiero. Il suo impegno è
sempre stato all'interno della Democrazia Cristiana,
fin dalle origini, dal dopoguerra, sui banchi
della minoranza a Persico Dosimo. Basista di ferro
era vicino a Vernaschi. E analogamente a quanto
avveniva in Comune, anche in Provincia seppe
creare le condizioni per una apertura ai socialisti.
Una stagione lunga e prodiga di risultati. Con lo
stesso impegno affrontò i momenti difficili, quelli
in cui l'alleanza tra socialisti e comunisti lo portò
alla guida della minoranza. Martino Manfredi,
dunque seppe affrontare momenti politici, sociali e
storici differenti, esprimendo idee, pareri, sempre
misurati e permeati, e senza mai discostarsi da una
carica di umanità, carità e impegno sociale difficile
da ritrovare in un'unica personalità.
Ha saputo
fondere inoltre, in un'attività politica sempre di
notevole rilevanza, la sua profonda fede cattolica,
vero pilastro e punto di partenza di ogni sua decisione,
la sua intelligenza e cultura, ausili fondamentali
durante tutto il suo operato.
Era medico
all'Inail e, allora, la sanità non era ancora in capo
alle regioni ma era delegata alle province. Lui seppe
portare la sua esperienza e la sua sensibilità ed
affrontare questioni centrali per la vita della comunità,
con tanti progetti legati alla promozione sociale.
Ricordo, solo per citare l'esempio più significativo,
il tanto lavoro per Villa Salus.
Risultati resi
possibile dal suo essere sopra le fazioni, legato all'amministrare,
al fare, al trovare risorse per le situazioni
più complesse.
A noi, oggi, spetta di raccoglierne
l'eredità spirituale, che si traduce nell'impegnativo
compito di continuare un'attività di servizio.
Solo così le idee e gli insegnamenti di Manfredi,
ancora oggi, possono camminare.
Giuseppe Torchio, Presidente della Provincia di Cremona
 
|