15 Settembre, 2002
Un altro duro colpo ai diritti dei lavoratori (sen. Cinzia Fontana)
L'ennesimo decreto in Aula senza alcuno spazio di discussione .... Ma anche, l'ennesimo emendamento del Governo inserito all'ultimo momento, di straforo
L'ennesimo decreto in Aula senza alcuno spazio di discussione, prassi - quella dell'uso della decretazione d'urgenza - che sta assumendo in modo sempre più consolidato e preoccupante la caratteristica di normalità e ordinarietà di questi primi mesi di legislatura.
Ma anche, l'ennesimo emendamento del Governo inserito all'ultimo momento, di straforo, che
niente ha a che fare con la finalità del
provvedimento e che invece introduce
elementi di assoluta gravità.
Oggi eravamo chiamati in Aula per
la conversione del decreto-legge "in
materia di adeguamento dei prezzi di
materiali da costruzione, di sostegno
ai settori dell'autotrasporto, dell'agricoltura
e della pesca professionale,
nonché di finanziamento delle opere
per il G8 e definizione degli adempimenti
tributari per le regioni Marche
ed Umbria, colpite dagli eventi sismici
del 1997".
Il relatore, su mandato del Governo,
ha presentato un emendamento
che infligge un colpo pesante al mondo
del lavoro, emendamento volto ad
eliminare le garanzie previste per i lavoratori
in base all'art. 2112 del Codice
civile in caso di cessione di azienda
o di ramo d'azienda nel contesto delle
procedure concorsuali riferito alle
grandi imprese in stato di insolvenza.
E l'emendamento è stato approvato
da tutta la maggioranza!
La normativa vigente prevede che,
nel caso in cui si proceda alla cessione
dell'azienda o del ramo di azienda di
una grande impresa in crisi, i rapporti
di lavoro relativi a quella porzione di
azienda si trasmettono automaticamente
alla cessionaria dell'azienda
stessa e che i lavoratori mantengono
tutti i diritti pregressi oltre ad assicurarsi
una solidarietà con riferimento
ai rapporti creditori dei lavoratori nei
confronti dell'azienda cedente e tra la
suddetta e la cessionaria. Nel caso in
cui si proceda alla cessione dell'azienda
i lavoratori risultano pienamente
tutelati. L'approvazione di questa norma
spazza via un diritto che nel nostro
Paese riguarda centinaia di migliaia
di lavoratori.
L'ennesimo regalo a CAI ma, soprattutto,
d'ora in avanti in tutte le
aziende in crisi i lavoratori dovranno
recarsi con il cappello in mano presso
l'azienda cessionaria per ottenere il ripristino
del rapporto di lavoro che, altrimenti,
non è in alcun modo tutelato.
In una situazione, oltretutto, paradossale:
il decreto-legge è al Senato in
prima lettura, poi dovrà passare all'esame
della Camera, mentre è previsto
che la cessione del ramo d'azienda di
Alitalia a CAI dovrebbe concludersi
nelle prossime ore, per cui la modifica
approvata dalla maggioranza rischia
di essere inapplicabile proprio al caso
che si vuole disciplinare, mentre invece
sarà applicabile, in modo inaccettabile,
a tutti gli altri lavoratori di tutte
le altre aziende in crisi.
È un fatto molto grave, come hanno
sottolineato i senatori del Partito
Democratico, anche perché questa disposizione,
applicata nel futuro, determinerà
appunto le condizioni per
un'elusione dei diritti dei lavoratori,
così come determinerà una condizione
d'inaccettabilità nella gestione delle
trattative finalizzate alla gestione
delle aziende.
In un momento in cui ci troviamo
di fronte a licenziamenti, a chiusure, a
cessioni di rami d'azienda in molti
settori produttivi di questo Paese, rischiamo
di colpire centinaia di migliaia
di lavoratori, i loro diritti e le loro
condizioni economiche.
Sen. Cinzia Fontana
 
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