15 Settembre, 2002
Sconcerto e amarezza di Gian Carlo Corada
Il Sindaco Corada "Il Governo ha deciso di esentare il Comune di Roma
Il Sindaco Corada "Il Governo ha deciso
di esentare il Comune di Roma
dai vincoli del patto di stabilità: una cosa
inaccettabile"
"Sconcerto e amarezza. Il via libera
all'emendamento al decreto della
legge anticrisi che esclude Roma dal patto
di stabilità per gli
investimenti in infrastrutture per i prossimi
due anni, approvato dalla
maggioranza della Commissioni Bilancio e
Finanze della Camera, davvero è
inaccettabile, soprattutto se confrontato
con le regole capestro cui
tutti gli altri Comuni sono assoggettati.
Si usano due pesi e due
misure, e questo non va, istituzionalmente
prima ancora che
politicamente". Con queste parole Gian
Carlo Corada, Sindaco di Cremona,
commenta la decisione che di fatto per la
prima volta attua norme
diverse tra Comuni.
"Sono sconcertato -- sottolinea Corada
-- anche perché già erano stati
dati ingenti fondi per sanare quelli che
erano stati mediaticamente
definiti i "buchi" di Roma e di
Catania. Ora si continua su questa
linea. Mentre il Governo ha detto "no"
alla richiesta dell'ANCI di
sbloccare gli avanzi di amministrazione --
che sono pari a 3.2 miliardi
di euro a livello nazionale -- e alla possibilità
di riutilizzare almeno
una parte dei residui passivi, che sono stati
stimati in circa 15
miliardi di euro. Tutto questo avrebbe certamente
contribuito al
rilancio dell'economia nella situazione di
grave crisi che il Paese sta
attraversando. I Comuni insomma hanno i soldi
necessari per dare il via
ai lavori di molte opere pubbliche importanti,
ma norme assurde
impediscono di utilizzarli appieno. Anche
noi, a Cremona, siamo stati
costretti a rinviare dal 2008 a gennaio 2009
pagamenti per diversi
milioni di euro.
Ora per Roma, come per Catania, si risolvono
i problemi. Bene. Purché,
seppure non con tanta abbondanza, si risolvano
i problemi di tutti.
Gian Carlo Corada, sindaco di Cremona
 
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