News e informazioni da Cremona e dalla Lombardia
Home page Scrivi  
 
  Benvenuto nel circuito WELFARE NETWORK
Europa, notizie e attualità sul welfare News di politica e attualità dall'Italia News dalla Lombardia Notizie sul Welfare, Diritti e Sociale
 
Chi siamo Forum Fotogallery Link Contatti Collabora con noi

... Welfare canali
Agenda
Angolo del dialetto
Arte
Associazioni
Attualità
Buone Notizie
Comune di Cremona
Costume
Cronaca
Cultura
Dai Partiti
Dal Mondo
Economia
Eventi
Giovani
In Breve
Lavoro
Lettere a Welfare
Mediateca
News dai partiti
Petizioni attive
Politica
Provincia di Cremona
Racconti
Società
Storia Cremonese
Ultimissime
Varie
Volontariato
ARCHIVIO WELFARE
 ... In Breve
... e inoltre
Banca della Solidarietà
I sondaggi
Fotogallery
Banner kit






















 Società

15 Settembre, 2002
Una lingua non si insegna (di Maurizio Tiriticco)
Che i politici facciano i politici e non si sostituiscano agli esperti! Compito dei politici eletti a ruoli di responsabilità è quello di fare le leggi, ma le leggi.....

Che i politici facciano i politici e non si sostituiscano agli esperti! Compito dei politici eletti a ruoli di responsabilità è quello di fare le leggi, ma le leggi, soprattutto in una società cosi complessa e… complicata come quella attuale, non possono redigersi solo sulla base di quello che un politico pensa e non anche su ciò che l’esperto è in grado di suggerire!

Tutto ciò per dire che l’onorevole Cota l'altra sera ad “Otto e mezzo” non ha fatto una bella figura a fronte di Nicoletta Maraschio, neopresidente della Crusca, e di Simonetta Salacone, dirigente scolastica di lunga esperienza.

Cota insisteva sulla necessità di attivare percorsi separati, lunghi o brevi che siano, destinati a bambini che non sanno parlare italiano perché, se immessi in percorsi regolari con bambini italiani, rischierebbero di ritardare i processi di apprendimento degli uni e degli altri!

Ma Cota non sa – e gli esperti con molto garbo hanno cercato di spiegarglielo – che una lingua non si insegna, ma si apprende! Non è un gioco di parole! Il fatto è che nella nostra tradizione scolastica abbiamo sempre considerato l’italiano come una materia di insegnamento alla pari di tante altre! Io stesso, come diligente professore di lettere nella scuola media, pensavo di dover insegnare l’italiano! Ma non era così! Non è così! Ovviamente ho capito tardi – quindi con gli studi avviati nel nostro Paese in materia di curricolo e di apprendimento, e non solo linguistico – che il mio ruolo non era quello di professore di lettere, ma in primo luogo di… educatore linguistico! Non fu un caso che nei programmi del ’79 e in quelli dell’85 l’enfasi non era tanto sull’insegnamento dell’italiano quanto sull’educazione linguistica, se non, addirittura, sull’educazione linguistica integrata!

Si tratta di una differenza di non poco conto! Il professore di lettere è quell’insegnante che si rivolge ad una platea di soggetti già padroni della lingua madre e li aiuta ad entrare nel mondo della letteratura, della poesia, del romanzo, della loro storia, perché i soggetti apprendano che la lingua non è solo uno strumento per comunicare, ma anche un mezzo per esprimere, descrivere, raccontare, argomentare, oltre il relazionare… e così via! Il tutto è finalizzato a far sì che i soggetti imparino a decodificare significati impliciti, a “godere” di una lettura particolare, di uno spettacolo teatrale, insomma di tutte quelle manifestazioni in cui la lingua è anche un prodotto artistico, come in genere si suol dire.

L’italiano, quindi, ma tutte le lingue in effetti, va sempre considerato sotto questo duplice aspetto: per dirla in breve, come strumento del comunicare e come strumento del produrre/fruire a livelli più sofisticati. Venendo nel merito del dibattito di “Otto e mezzo”, una classe ponte – la si chiami come si vuole – comunque una classe “dedicata” ad un gruppo di non parlanti la lingua italiana, produce un effetto perverso: quello di esporre i soggetti all’apprendimento di una disciplina, non di un primigenio strumento di comunicazione. Il che non solo non aiuta i soggetti ad entrare nel cuore e nell’utilizzazione di una lingua a loro estranea, ma provoca un apprendimento che richiede necessariamente tempi molto lunghi.

Che cosa accade, invece, se gli stessi soggetti sono inseriti in classi di parlanti italiano? Occorre sempre pensare che l’uso primario di una lingua è quello della comunicazione interpersonale. Sotto questo profilo, quindi, la lingua “non va insegnata”, ma “va appresa” nel concreto delle innumerevoli situazioni del vivere insieme! Non è un gioco di parole! L’insegnante in questo caso non deve “insegnare” l’italiano, ma deve sollecitare lo scambio comunicativo, scambio che è sempre molto più ricco rispetto a quello simbolico della lingua in senso stretto! Tutti i linguaggi non verbali, tutto il corredo paralinguistico che è di ciascuno di noi, concorrono a favorire quel “bagno linguistico” – come si esprimeva tanti anni fa Laurence Lentin – all’interno del quale, e solo in forza del quale – i nostri soggetti stranieri apprendono il linguaggio verbale che necessita loro per socializzare con i loro compagni.

Il ruolo dell’insegnate italiano, uno o trino che sia – ma questo è un altro discorso – è quello di porsi quindi come “educatore linguistico”, non come insegnante di italiano tout court! Qui si apre un altro discorso, quello che riguarda la professionalità che viene richiesta in casi di questo tipo. Comunque, se l’insegnante ha esperienza didattica ed ha una particolare sensibilità nel ricercare e promuovere quelle strategie adatte a favorire e sollecitare gli opportuni scambi comunicativi tra bambini “diversi” in ingresso, non si verificheranno particolari difficoltà, dopo un primo impatto che forse non sarà neanche facile. Il fatto è che una lingua non si impara in verticale, quando c’è uno che te la insegna, ma in orizzontale, quando ci sono tanti “pari” che usano un’altra lingua. E, più si è piccoli, più l’apprendimento linguistico è veloce! Non è un caso che il bilinguismo per molti nuovi nati è un fatto che potremmo definire “naturale”.

Apprendere una seconda lingua da adulti non provocherà mai – o solo in casi rarissimi – quel fenomeno che chiamiamo, appunto, bilinguismo.

La peer education è ignota al politico, ed è legittimo che sia così! A ciascuno il suo mestiere, la sua professionalità. Allo stesso modo, all’esperto di comunicazione e di apprendimento linguistico per determinate fasce di età non si richieda di dettare la norma! Ma lo si interpelli e lo si ascolti! Nicoletta Maraschio ha ricordato all’onorevole Cota che tutte le associazioni che nel nostro Paese si occupano di lingua, italiana e/o straniera, si sono dichiarate contrarie alla proposta di aree separate in cui bambini stranieri apprendano la nostra lingua! Perché non solo non sono produttive, ma allungano i tempi del rientro nelle classi normali e rischiano di fare apprendere a questi bambini un italiano “artificiale”, che non è quello dell’uso quotidiano dei loro pari. E nessuno ci può garantire che questi bambini, al rientro, non incontrino difficoltà di diversa natura, più difficili – mi si perdoni la ripetizione – da governare! Ma questo Cota non lo sa! E non vuole saperlo!

Maurizio Tiriticco

 


       



 Invia questa news ad un'amico Versione stampabile Visti: 4120 | Inviati: 1 | Stampato: 24)

Prossime:
Solo questione di vil denaro (di Adriano Ferrazza) – 15 Settembre, 2002
Candidati fantasma di Gabriele Cervi – 15 Settembre, 2002
( nonostante tutto ) un'altra estate è possibile ...sta arrivando... – 15 Settembre, 2002
Coldiretti: scatta l’operazione verità Cremona in prima linea al Pirellone e al Brennero – 15 Settembre, 2002
Idee per il PD e per l*Italia – 15 Settembre, 2002

Precedenti:
Informazioni C.I.S.Vol. n°4 del 28 gennaio 2009 www.cisvol.it – 15 Settembre, 2002
90° anniversario dei Liberi e Forti.L'UDC di Cremona organizza un Convegno  – 15 Settembre, 2002
La Cgil ha fatto bene a non firmare la riforma della contrattazione di Maurizio Guerrini. – 15 Settembre, 2002
PD Day sulla crisi. Intervento di Giuseppe Sbaruffati Segretaria Cisl Cremona – 15 Settembre, 2002
Incontro con i sindaci a Cingia de' Botti su discarica amianto – 15 Settembre, 2002


... in WelfareCremona



... Novità








 Il Punto
44°Rapporto Censis. Un inconscio collettivo senza più legge, né desiderio ( di Gian Carlo Storti)
Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come la società italiana sembra franare verso il basso


 La biblioteca di welfare
Verso il destino, con la vela alzata
Lo ricordo qui con un brano tratto dalla sua rubrica “Colloqui col padre"


 Scuola... parliamone!
Ata. Sottoscritto il contratto per il compenso una tantum di 180 euro
Il Miur prevede il pagamento nel mese di febbraio 16/12/2010


 Welfare Per Te
COMPLETATA LA CONSEGNA DELLE STUDENT E UNIVERSITY CARD
E' stata completata in questi giorni la consegna, negli istituti superiori cittadini e nellele sedi universitarie, delle student e delle card.

... Fotogallery
La Fotogallery di
Welfare Cremona


Ultima Vignetta
... Speciale on line
- Previsioni del tempo
-
Libri
-
Programmi TV
-
Lotteria
-
Oroscopo
-
Cambia Valuta
-
Euroconvertitore
-
Traduttore
-
Paginebianche
-
Paginegialle
-
Borsa
... Novità




| Home | Chi siamo | Collabora con noi | PubblicitàDisclaimer | Email | Admin |
www.welfarecremona.it  , portale di informazione on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 392 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti
La redazione di Welfare Cremona si dichiara pienamente disponibile ad eliminare le notizie che dovessero violare le norme sul copyright o nuocere a persone fisiche o giuridiche.
Copyright Welfare Cremona 2002 - 2009