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 Comune di Cremona

15 Settembre, 2002
Resoconto del Consiglio Comunale del 6 aprile 2009
Prima dell’apertura dei lavori, ha preso la parola il sindaco Gian Carlo Corada per ricordare il grande dramma rappresentato dal terremoto verificatosi in Abruzzo:

Prima dell’apertura dei lavori, ha preso la parola il sindaco Gian Carlo Corada per ricordare il grande dramma rappresentato dal terremoto verificatosi in Abruzzo: come Comune di Cremona, da tetto il sindaco, ci mettiamo a disposizione per qualsiasi cosa possa servire, nell’esprimere cordoglio per tutti coloro che stanno vivendo questo momento di dolore e di sofferenza, siamo pronti a contribuire alla ricostruzione attraverso un’azione di solidarietà concreta, così come avvenuto a suo tempo con il Comune di San Michele di Serino.
Successivamente il Sindaco ha ricordato la figura dell’ex consigliere Giuseppe Ceraso, scomparso pochi giorni fa, un personaggio importante che credeva con forza nelle sue idee e che era attento anche ai piccoli bisogni dei cittadini.
Dopo le parole del Sindaco, l’assemblea consiliare ha rispettato un minuto di silenzio.
Interrogazione in data 10 marzo 2009 presentata dal capogruppo del gruppo consiliare Forza Italia Salvatore Carlo Malvezzi in merito ai lavori di urbanizzazione del P.I.P. di Cà de Berenzani (Testo dell’interrogazione - Premesso che: il Comune di Cremona sta dando attuazione al P.I.P. di Cà de’ Berenzani approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 15/8890 del 14.02.02; con determina dirigenziale 1381/44114 del 29.08.06 è stata approvata la graduatoria per l’assegnazione dei lotti di terreno ai partecipanti al bando; con atto pubblico del Dott. Giovanni Corioni dell’8.05.07 il Comune di Cremona ha venduto alla Termoenergy s.r.l. il lotto urbanizzato identificato dal foglio 17 mappale 597 – 599 – 601; nel prezzo di acquisto del terreno sono stati conteggiati, oltre al costo dell’area nuda (€ 40/mq), anche gli oneri di urbanizzazione (€ 30/mq); il Comune di Cremona ha rilasciato il permesso di costruire 26860/2007 in data 14.08.07 alla società Termoenergy avente per oggetto l’edificazione di un capannone con annessi uffici al piano primo e abitazione al servizio dell’attività al secondo piano, il titolare dell’azienda sopra citata ha recentemente espresso critiche nei confronti dell’Amministrazione comunale attraverso la stampa locale, lamentando la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e dei servizi tecnologici all’interno del P.I.P. Cà de’ Berenzani; si chiede di rispondere ai seguenti quesiti: 1 - qual ‘è l’esatto stato di avanzamento dei lavori di urbanizzazione delle strade di accesso al P.I.P. Cà de’ Berenzani? 2 - corrisponde al vero che i lavori di urbanizzazione primaria sulla quale si affaccia il lotto assegnato alla società Termoenergy sono stati consegnati nel mese di agosto, un anno dopo il rilascio del permesso di costruzione? 3- corrisponde al vero che alla data di presentazione della presente interrogazione AEM Cremona non ha ancora realizzato i servizi tecnologici indispensabili per rendere agibile un immobile con destinazione produttiva? 4 - in caso di risposta affermativa ai quesiti 2 e 3, quali sono le ragioni di tale ritardo rispetto alla data di assegnazione del lotto e quella di successivo rilascio del permesso di costruzione? 5 - in caso affermativo, entro quale termine l’Amministrazione comunale ritiene di poter completare la realizzazione delle opere di urbanizzazione, consentendo ai proprietari dei lotti di poter accedere agevolmente agli immobili e di poter allacciarsi alle reti dei servizi?).
All’interrogazione ha risposta l’Assessore Carlo Dal Conte: I lavori di urbanizzazione delle strade sono in corso di completamento ed è previsto per il 30 aprile prossimo la fine dei lavori con la realizzazione dello strato bituminoso. I lavori, per quanto concerne il Settore Lavori Pubblici sono stati aggiudicati alla fine di luglio 2008 a seguito di gara pubblica; si rammenta altresì che anche la fase di progettazione è stata affidata all’esterno e che le vigenti norme impongono che gli affidamenti devono essere assegnati solo dopo il versamento degli oneri derivanti dall’acquisto dei terreni. AEM ha concluso la realizzazione dei sottoservizi entro il mese di marzo anche se i lavori fossero iniziati in tardo autunno; il ritardo è da imputare alle particolari condizioni meteorologiche avverse che hanno caratterizzato l’inverno 2008. Si ricorda altresì che Termoenergy non ha mai richiesto né regolarizzato gli allacci ai sottoservizi nonostante sia stata sollecitata più volte da AEM, se non a seguito dell’incontro avvenuto in data 10 marzo 2009. Come già ribadito i lavori saranno completati entro l’aprile 2009.
Il consigliere Carlo Malvezzi si è detto non particolarmente soddisfatto del fatto in sé.
Interrogazione in data 16 marzo 2009 presentata dal capogruppo del gruppo consiliare UDC Guido Borsella in merito alla mancanza dei servizi di distribuzione del gas metano, dell’impianto di fognature e della rete dell’acqua in località Gerre Borghi (Testo dell’interrogazione - Il quartiere/località Gerre Borghi, situato nel nostro Comune, è sprovvisto dei seguenti servizi: distribuzione del gas metano, impianto collegato di fognature, rete dell’acqua. Problematiche già espresse dai cittadini di questa zona, che comunque sono soggetti ad imposte come tutti i residenti nelle altre zone del nostro Comune. Si chiede di conoscere: 1 – sono in progetto questi servizi? 2 – per quali motivi questi servizi non sono effettuati? 3 – si può sgravare di imposte di competenza comunale questa zona della città e cui non vengono offerti i sopra elencati servizi?).
All’interrogazione ha risposto l’Assessore Daniele Soregaroli: A Gerre Borghi vi è stata un’istanza di recupero di sottotetto normata dalla legge regionale e che comporta l’obbligo di oneri. L’intervento in questione viene costare ai committenti 38.000,00 euro: di questa cifra gli oneri di urbanizzazione ammontano a poco più di 5.000,00 euro, gli altri sarebbero dovuti per qualsiasi altra zona cittadina. Gerre Borghi si colloca in una zona agricola a bassa presenza abitativa. La relazione con le reti pubbliche è distante 1,5 km e l’allaccio si può stimare in un milione di euro di investimento. Sono peraltro possibili interventi alternativi per sopperire alla mancanza delle reti inoltre, giustamente, i residenti di Gerre Borghi non pagano i canoni di fognatura e di depurazione. Questa Amministrazione ed AEM non hanno in previsione di un investimento di tale portata in quanto non ci sono le condizioni di supporto o di cofinanziamento. Ricordo che in passato la messe in rete completa di zone isolate ha comportato un riequilibrio della pianificazione edificatoria. Si è trattato di un errore che ha portato ad una parcellizzazione di aree urbanizzate. Sono possibili altre soluzioni ed è possibile una valutazione dell’alleggerimento degli oneri.
Il consigliere Guido Borsella ha ringraziato per la logica di difesa della scelta fatta.
Ordine del giorno presentato in data 31 marzo 2009 da consiglieri comunali vari - primo firmatario Pierluigi Rotelli - in merito alla Convenzione internazionale sui diritti delle persone disabili (Testo dell’ordine del giorno - Premesso che: in data 13.12.2006 è stata approvata dall’Assemblea delle Nazioni unite la Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità; il Parlamento italiano l’ha ratificata in data 26.2.2009; il Consiglio regionale della Lombardia ha approvata all’unanimità nella seduta del 3 marzo 2009 una mozione di attuazione dei principi della Convenzione; considerato che la Convenzione: mette al centro i diritti delle persone con disabilità ed afferma che è necessario garantire ad esse autonomia individuale, libertà di scelta, pari opportunità e le condizioni per un’effettiva partecipazione e inclusione sociale; sostiene il rispetto della differenza e l’accettazione della disabilità ed il rispetto per il diritto dei bambini con disabilità a preservare la propria identità; il Consiglio Comunale si impegna a dare attuazione ai principi sanciti dalla Convenzione ONU relativamente alle attività e alle competenze dei vari settori dell’Amministrazione; verificare che tali principi siano recepiti nei regolamenti e negli atti amministrativi del Comune di Cremona; coinvolgere stabilmente le persone con disabilità e le loro organizzazioni in ogni processo connesso all’attuazione della Convenzione; dare continuità, nel processo di attuazione del Piano di zona, al tavolo permanente attivato sui temi della disabilità che si propone di assumere il progetto di vita che riguarda la persona disabile come filo conduttore che orienta la programmazione e lo sviluppo dell’intero sistema dei servizi e delle opportunità del territorio).

Dopo un breve dibattito, che ha visto intervenire l’assessore alle Politiche Sociali Maura Ruggeri, i consiglieri Laura Carlino (Forza Italia), Maria Rita Balsamo (Partito Democratico) e Matteo Lodi (Verdi), l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Mozione presentata in data 16 febbraio 2009 da consiglieri comunali vari - primo firmatario Maria Rita Balsamo - in merito al DDL. n. 733 sulla sicurezza approvato dal Senato in cui si chiede ai medici ospedalieri di denunciare gli immigrati clandestini che si recano in ospedale per essere curati (Testo della mozione: Premesso che tutto il Consiglio comunale e il gruppo del PD in primis condivide il bisogno di sicurezza, che molti cittadini esprimono, rispetto ad alcuni casi di criminalità esercitati non dai clandestini in quanto tali, ma da criminali in quanto tali e tra questi anche da criminali clandestini: per tale ragione si rende necessario attivare dispositivi preventivi di sicurezza e di integrazione per combattere la criminalità in tutte le sue forme; ritenuto che l’enunciazione non solo mediatica del ministro Roberto Maroni “saremo cattivi con gli immigrati clandestini” si è poi concretamente tradotta nel DDL 733 approvato dal senato che contiene la norma in cui si chiede ai medici ospedalieri di collaborare, attraverso la denuncia degli immigrati clandestini che si recano in ospedale per essere curati, incitandoli di fatto ad eludere i fondamentali principi della deontologia medica, secondo cui il medico deve curare la persona bisognosa senza discriminazione; considerato che tale denuncia determinerebbe anche la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario che invece è tenuto a tutelare il paziente come essere umano; considerato che il concetto di integrazione per il Governo passa per una legge che impedisce, di fatto, di garantire le cure agli immigrati clandestini e che è stata approvata anche con un emendamento presentato dalla Lega, che consente al medico di denunciare lo straniero irregolare che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche; ribadito che è un provvedimento incurante della deontologia medica e totalmente demagogico, ma è soprattutto un provvedimento che rischia di essere controproducente per la sicurezza e la tutela sanitaria di tutti i cittadini e non solo degli immigrati. Indurre un immigrato, che necessita di cura, a non ricorrere ai medici per timore di denuncia, viola l’art. 32 della Costituzione che contempla il diritto individuale in quanto diritto umano di base e l’interesse della collettività. Oltre a ciò, si rompe il rapporto fiduciario tra i pazienti che devono ricorrere alle cure e alle strutture ospedaliere; considerato che conseguenza di questo provvedimento potrebbe risultare la nascita di percorsi sanitari paralleli che sfuggono al controllo del Servizio Sanitario Nazionale con il rischio che si diffondano malattie infettive a scapito della salute pubblica; ritenuto che a parere dei Democratici non si possono governare i flussi migratori con leggi intolleranti come questa, che richiamano alla mente altre leggi di antica memoria, il gruppo democratico si chiede come gli esponenti della maggioranza al Governo, laici ma anche cattolici, possano aver votato un simile orrore legislativo che lede la dignità della persona umana e di fatto mette a rischio la salute della comunità, in tutte le sue tappe, dalla nascita alla morte. Esprimono forti timori per l’esposizione cui saranno soggette le immigrate gestanti che, per paura, non si recheranno nelle strutture ospedaliere. La salute dei neonati e delle puerpere potrà inoltre essere compromessa nel percorso successivo, dall’allattamento allo svezzamento, alla somministrazione dei diversi vaccini. Impegna il Sindaco e la Giunta a promuovere iniziative per sensibilizzare tutti i cittadini e tutte le forze politiche a sostenere i medici e tutto il personale sanitario nel difficile compito di schierarsi dalla parte dei più deboli. Si facciano inoltre promotori perché i parlamentari cremonesi esercitino una serrata pressione alla Camera al fine di eliminare l’emendamento di denuncia dei clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche per essere curati).
All’illustrazione della mozione hanno fatto seguito gli interventi dei consiglieri Pierluigi Rossetti (Rifondazione Comunista), favorevole ad una campagna di disobbedienza verso quanto previsto dalle disposizioni governative, Alberto Cappellini (Partito Democratico), Giacomo Zaffanella (Lega Nord), per cui l’argomento trattato non è di competenza consiliare, Carlo Malvezzi (Forza Italia), timoroso di una rischio di strumentalizzazione di un tema così delicato. Il dibattito è stato concluso dall’assessore Maura Ruggeri secondo la quale quanto trattato tocca da vicino anche a livello locale e nessuno può rimanere indifferente all’emendamento in approvazione che non riguarda il tema della sicurezza, ma quello dei diritti umani e del diritto alla salute che coinvolge tutti quanti. Concluso il dibattito, la mozione è stata posta in votazione ed approvata (si sono astenuti gli esponenti della minoranza, mentre i consiglieri della Lega non hanno partecipato al voto).

Ordine del giorno in data 26 gennaio 2009 presentato dai consiglieri del gruppo consiliare Partito Democratico Alessia Manfredini e Leonardo Andrea Virgilio con cui si esprime ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di drastico ridimensionamento o soppressione dello scalo aeroportuale di Milano Linate (Testo dell’ordine del giorno: Premesso che con l’avvio della nuova Compagnia Aerea Italiana - CAI – è stato annunciato il piano industriale dell’azienda che prevede, tra l’altro, il deciso ridimensionamento dell’aeroporto di Linate e una revisione delle rotte su Malpensa a favore dello scalo romano di Fiumicino; constatato che quotidianamente da Linate c’è un elevato traffico d’affari verso le capitali economiche europee come Londra, Dusseldorf, Francoforte e Parigi, che consente ad imprenditori, professionisti l’andata e ritorno in giornata, senza contare l’opportunità offerta dal “city airport” per i turisti. Il ridimensionamento del “city airport” con la sola tratta Roma-Milano chiuderebbe l’unica porta per l’Europa del territorio, senza contare le gravi ripercussioni per i cittadini, i tour operator che sarebbero obbligati a recarsi unicamente a Malpensa e le negative ricadute occupazionali per i lavoratori e l’indotto. La città ambrosiana è considerata, tra l’altro, la capitale della moda, e il presidente della Camera della Moda ha assunto una posizione estremamente drastica contro il ridimensionamento di Linate; atteso che è di fondamentale importanza che questo “asset” venga mantenuto perché se così non fosse, lasciando cioè allo scalo di Linate solo la navetta Milano Roma, ciò potrebbe portare anche alla delocalizzazione degli uffici delle multinazionali piuttosto che delle imprese che hanno bisogno di mantenere forti relazioni con il resto dell’Europa; verificato che Milano ha mantenuto la sede dell’Expo 2015 che prevede l’arrivo a Milano di milioni di visitatori, appare del tutto insensato procedere proprio ora ad un ridimensionamento di Linate che renderebbe assai disagevole per i visitatori raggiungere da Malpensa le città sud della Lombardia. In Europa, inoltre, tutte le grandi capitali o città dispongono di due aeroporti: un hub e un airport; preso atto che il sistema infrastrutturale viario e ferroviario del sud Lombardia è già fortemente carente e, inoltre, i progetti legati all’Expo paiono concentrarsi unicamente su Milano ed il suo stretto circondario, escludendo importanti interventi vitali per questa parte del territorio, il Consiglio Comunale si pronuncia fermamente contro qualsiasi ipotesi di drastico ridimensionamento - o addirittura soppressione – dello scalo aeroportuale di Milano Linate. Invia copia di questo pronunciamento al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Giunta Regione Lombardia, all’UPL, all’UPI e al Sindaco di Milano).

Dopo un breve dibattito che ha visto gli interventi del sindaco Gian Carlo Corada e del consigliere Giacomo Zaffanella (Lega Nord), l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Mozione in data 6 febbraio 2009 presentata da consiglieri vari del gruppo consiliare Partito Democratico - primo firmatario Maria Rita Balsamo - con cui si chiede la prosecuzione del finanziamento a favore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Claudio Monteverdi, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione Università e Ricerca (Testo della mozione: Cremona è riconosciuta a livello internazionale come città della musica per gli illustri liutai e compositori a cui ha dato i natali, la cui tradizione continua nell’eccellenza delle produzioni di strumenti ad arco, cui si affiancano eventi di qualità quali il Festival Monteverdiano, la Triennale degli strumenti ad arco, che richiamano l’attenzione di un turismo di èlite attento e qualificato; Cremona è inoltre sede dell’Istituto professionale per l’artigianato liutaio e del legno, la scuola di corsi di perfezionamento di recente istituzione. In questo contesto il Comune si è impegnato da sempre a sostenere, promuovere e valorizzare anche l’artigianato degli strumenti ad arco favorendo e potenziando l’apertura delle botteghe di liuteria nel centro cittadino. Premesso che: è attiva a Cremona per l’impegno del Comune una Scuola Civica di Musica che conta ben 338 allievi di varie età; con decreto del 25 luglio 2002 si è ottenuto il pareggiamento ai Conservatori di musica statale di alcuni corsi e tali corsi sono stati attivati dal Comune; è stata costituita con delibera consiliare del 22 maggio 2003 la Fondazione Scuola di Musica Claudio Monteverdi e ne è stato approvato il relativo statuto; con protocollo d’intesa in data 30 settembre 2005 le organizzazioni sindacali e il Ministero hanno definito direttive per l’inserimento del personale degli Istituti pareggiati nel sistema nazionale; con delibera consiliare del maggio 2007 è stato approvato lo statuto dell’Istituto superiore di studi musicali Claudio Monteverdi, approvato definitivamente dal Ministero dell’Università e della Ricerca; con delibera n. 29 del giugno 2008 il Consiglio Comunale ha preso atto dell’attivazione dell’Istituto superiore di studi musicali C. Monteverdi che assume autonomia amministrativa, finanziaria e contabile per corsi pareggiati e dell’insediamento degli organi di governo con l’affidamento, a decorrere dal 1° settembre 2008, della gestione dei corsi non pareggiati della Civica scuola di musica all’Istituzione; con stesso atto è stato espresso indirizzo affinché la Fondazione cedesse onerosamente all’Istituto il complesso della propria organizzazione costituito dal proprio personale a tempo determinato ed indeterminato, beni di proprietà ed eventuali convenzioni e contratti attivi e passivi in essere. L’Istituzione prevede che tra gli organi collegiali il direttore sia di nomina del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca, attualmente dimissionario. Appare perciò contraddittorio che il Ministero stesso, a fronte di un finanziamento erogato per il 2008 pari a euro 62.000,00, faccia mancare pari rosse per il corrente anno, compromettendo in questo modo il mantenimento dei corsi frequentati da ben 338 allievi e, per il pareggiato di 54 allievi che frequentano il biennio e 75 il triennio di alta formazione di cui 11 allievi già in possesso di diploma, mettendo a rischio in modo significativo l’offerta didattica. Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per lo svolgimento di tutte le azioni necessarie a garantire la continuità dei finanziamenti in modo da qualificare sempre più l’offerta didattica e permettere ai cittadini cremonesi di accedere e beneficiare di un servizio culturale di elevata qualità).

All’illustrazione della mozione ha fatto seguito l’intervento dell’assessore Gianfranco Berneri che ha spiegato le ragioni che a suo tempo hanno portato a mantenere l’autonomia dell’Istituto pareggiato e la giusta richiesta di ricevere per questo i contributi statali: se non ci saranno però finanziamenti ministeriali bisognerà riprendere la strada che conduce a diventare una prestigiosa sezione distaccata del Conservatorio di Brescia. Messa quindi ai voti, la mozione è stata approvata (si sono astenuti i consiglieri della minoranza presenti in aula).
Ordine del giorno presentato in data 20 febbraio 2009 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Roberto Galletti e Luciana Carini in ordine al problema delle dipendenze (Testo dell’ordine del giorno - Oggi le culture giovanili sono caratterizzate da ambiti di contatto ed interscambio tra gruppi in cui agiscono soggetti di diversa provenienza con mondi aperti, mobili dinamici. Culture, stili di vita centrati sulle assunzioni plurime o all’uso di più sostanze in sequenza con preferenze che dipendono dal momento, dal contesto, dall’offerta del mercato. La relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia rivela che il 31,3% degli italiani - tra i 15 e i 64 anni - e il 51% degli studenti - tra i 15 e i 19 anni – trova le sostanze illegali in modo “facile” o “piuttosto facile”. Perseguire obiettivi preventivi a livello territoriale non può semplicemente limitarsi a interventi di prevenzione, ma significa favorire politiche di inclusione sociale, di promozione, di sviluppo delle fasce giovanili della popolazione, di sostegno agli adulti, prevedendo il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti del territorio. Premesso che: in questi anni il Comune di Cremona ha consolidato, verso le nuove generazioni, una tradizione di attenzione e di coinvolgimento basata sia sull’attivazione di progetti ad hoc, sia sullo sviluppo di una rete tra diversi soggetti che operano a contatto con il mondo giovanile; il Comune di Cremona si è dotato di servizi e progetti educativi anche grazie al prezioso coinvolgimento del privato sociale; in passato sul versante delle politiche di prevenzione alcune progettualità integrate, coordinate dal Comune, hanno garantito una forte sinergia con il SER.D. non solo sul versante istituzionale, ma anche attraverso il lavoro di equipe integrate; l’assenza di un progetto sistemico rischia di condurre a sovrapposizioni e ad un approccio concorrenziale fra soggetti pubblici sulle diverse offerte alle scuole della città; gli interventi di educazione alla salute sono spesso erogati in modo frammentato; è fondamentale avviare e perseguire il processo di costruzione della rete dei servizi pubblici e del privato sociale a partire dalla centralità della persona, in questo caso del ragazzo: è la centralità della persona che guida la costruzione di collegamenti, interazioni per l’utilizzo ottimale delle risorse al fine di evitare duplicazioni, sovrapposizioni. E’ la centralità della persona che guida la proposizione del complesso dei servizi necessari ad individuarne le funzioni, le prestazioni, gli interventi. E’ il senso della complessità, varietà, molteplicità dei bisogni che riunisce le forze impegnate nel contrasto della diffusione dell’uso/abuso/dipendenza da sostanze; le muove linee guida della Regione Lombardia si pongono l’obiettivo del coinvolgimento attivo di tutti i soggetti presenti nella comunità, creando connessioni tra i diversi attori coinvolti, evidenziandone le interdipendenze, le specificità e gli eventuali limitazioni, senza che però essi perdano la propria identità; l’organizzazione di servizio di presa deve prevedere un confronto di valutazioni e punti di vista diversi, ma deve anche diventare un momento centrale nello studio e nell’analisi del mondo giovanile, pena una continua scissione e un progressivo allontanamento tra le diverse linee di conoscenze e di valori; l’uso di sostanze stupefacenti da parte di adolescenti e giovani si concentra in particolare nel tempo del divertimento serale e notturno e ha portato a modalità innovative di prevenzione all’interno delle discoteche dei locali pubblici presenti sul territorio cremonese; i nuovi bisogni richiedono ai servizi di lavorare “fuori” potenziando le azioni nel territorio e di intervento precoce, i servizi devono organizzarsi in modo dinamico, duttile, flessibile, in grado di penetrare nel mondo giovanile con forme di contatto continue al fine di monitorare le modificazioni, agire, esserci nei vari contesti del mondo giovanile; chiediamo alla Giunta: 1 – il consolidamento di una progettazione integrata, centrata sui bisogni dell’utenza, in grado di garantire e incrementare il coinvolgimento delle agenzie educative, delle famiglie, la complementarietà fra la componente socio sanitaria e quella sociale – educativa, promuovendo un’alleanza progettuale tra il settore sanitario, gli enti locali e le altre organizzazioni che operano nella comunità; 2 – una progettazione di interventi e di campagne preventive in contesti informali quali discoteche, locali, pub, in accordo con i gestori e con altre agenzie preventive del territorio).
Su questo ordine del giorno, illustrato da Roberto Galletti, è intervenuta Ilaria Giordano (consigliere di Forza Italia) che ha spiegato le ragioni per cui la minoranza non ha condiviso in sede di commissione consiliare il testo. A seguire Matteo Lodi (Verdi) ha fatto alcune osservazioni soffermandosi sulla necessità di verificare le cause del problema dipendenze, mentre Domenico Maschi (Alleanza Nazionale) ha ricordato un suo ordine del giorno su una questione analoga però respinto dalla maggioranza. Il dibattito è stato chiuso dall’intervento del consigliere Andrea Virgilio (Partito Democratico). L’ordine del giorno è stato approvato (si sono astenuti i consiglieri di minoranza).
Ordine del giorno presentato in data 27 febbraio 2009 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Alessia Manfredini e Paolo Feroldi con cui si impegna la Giunta Comunale ad esprimere la netta contrarietà sulle modalità e sulla decisione del Governo di ritornare al nucleare (Testo dell’ordine del giorno - Premesso che: a più di un anno, la crisi economica sta entrando nella fase più complessa; tutti i Governi dei paesi occidentali, ad eccezione del governo italiano, stanno usando le politiche di bilancio e fiscali in funzione anticiclica; gli Stati Uniti d’America si accingono ad abbandonare il nucleare e ad investire tutte le risorse disponibili sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico, dando inizio ad un cambio di strategia a livello mondiale; Considerato che: il 24 febbraio 2009 è stata firmata a Parigi un’intesa tra il governo francese e italiano che di fatto segna la volontà da parte del governo italiano di ritornare al nucleare; a oltre 20 anni dal referendum che sancì la fine del nucleare in Italia, il governo Berlusconi torna a puntare su questo tipo di energia e i tre documenti sottoscritti definiscono la costruzione di quattro centrali e avranno una potenza di 1600 megawatt, per un totale di 6.400 Mw, pari al 25% del fabbisogno italiano; è in esame in parlamento il disegno di legge del Ministro Scajola che prevede la militarizzazione dei siti interessati a impianti nucleari e il centralismo delle decisioni in capo al governo in merito alle decisioni di localizzazione anche in presenza di pareri contrari di enti locali e regioni; tale procedura va rivista soprattutto in termini di democrazia territoriale; Visto che: il nucleare non ci farà recuperare i ritardi rispetto alle scadenze internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici; con tale scelta, non si riuscirebbe a rispettare l’accordo vincolante europeo 20-20-20 - secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici - incorrendo in ulteriori sanzioni da aggiungere a quelle ormai inevitabili per il mancato rispetto di Kyoto; puntando sulla costruzione di nuove centrali, si sposterebbero anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo sulle rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza energetica, abbandonando, di fatto, le uniche soluzioni praticabili per ridurre in tempi brevi le emissioni climalternti e per innovare profondamente il sistema energetico nazionale; Rilevato che: grazie al referendum del 1987, l’Italia è stato il primo Paese tra i più industrializzati ad uscire dal nucleare. Solo nel 2000, infatti è stata seguita dalla Germania con la definizione dell’exit strategy dalla produzione di energia elettrica dall’atomo entro il 2020, e più recentemente dalla Spagna; nonostante la ripresa e l’intenzione dichiarata di programmi nucleari in alcuni paesi, il nucleare è fonte energetica in declino sullo scenario mondiale; la tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quello di “terza generazione”, che non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni: la sicurezza delle centrali, la produzione delle scorie e dei rischi di proliferazione di armi nucleari, la gestione dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento degli impianti e la necessità di importare dall’estero l’uranio, le cui riserve sono sempre più scarse; nonostante da più parti si continui a dichiarare il nucleare come una tra le fonti energetiche meno costose, l’apparente basso costo del KWh nucleare è dovuto esclusivamente all’intervento dello Stato, direttamente o indirettamente, nell’intero ciclo di vita di una centrale dalla costruzione allo smantellamento sino allo smaltimento definitivo delle scorie; sulla sicurezza degli impianti ancora oggi, a 22 anni dal terribile incidente di Chernobyl, non esistono le garanzie necessarie per l’eliminazione del rischio di incidente nucleare e conseguente contaminazione radioattiva, come dimostra la lunga serie di incidenti avvenuti nelle nazioni vicine gli scorsi anni; non esistono poi ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dall’attività delle centrali e dal loro decomissioning. Le circa 250 mila tonnellate di rifiuti altamente radioattivi prodotte fino ad oggi nel mondo sono tutte in attesa di essere conferite in siti di smaltimento definitivo, stoccati in depositi “temporanei” o lasciati negli stessi impianti dove sono state generate; oltre al problema legato alla sistemazione definitiva delle scorie, esiste anche la necessità di rendere inutilizzabile il materiale fissile di scarto per evitarne il possibile uso militare, a maggior ragione in uno scenario mondiale in cui il terrorismo globale è una minaccia attualissima; occorre fare i conti con le riserve di U235 - l’uranio fissile altamente radioattivo che rappresenta il combustibile dei reattori nucleari - al ritmo del consumo attuale, la sua disponibilità potrà essere stimata per circa 70 anni; Sottolineato che: la mappa delle centrali in Italia, in Lombardia e vicino al Comune di Cremona, prevede la centrale di corso, in fase di decommissioning, e i siti di Viadana e San Benedetto Po, già individuati nei piani energetici nazionali negli anni Settanta e Ottanta; Cremona è a soli 15 km in linea d’aria da Corso; e gli esperti di sicurezza nucleare sostengono che i rischi maggiori di fughe radioattive sono nel raggio di alcune decine di chilometri; Considerato inoltre che: occorre prima di parlare dell’opzione nucleare a risolvere almeno sei criticità connesse alla sicurezza, all’ambiente, alla partecipazione dell’industria nazionale, all’economicità, alla costruzione del necessario consenso sociale e alla ricerca; sarebbe opportuno impegnarsi con maggior determinazione sulla ricerca per la fissione di nuova generazione e impianti di quarta generazione, cioè su processi di produzione elettrica da energia nucleare capace di risolvere o di minimizzare i rischi in termini di sicurezza e quelli connessi alla produzione di scorie radioattive; è giusto domandarsi, quanto contano nella globalizzazione i territori e le loro esigenze; è giusto orientarsi verso il federalismo territoriale, dove si costruiscono consensi locali e forme di democrazia; il Consiglio Comunale impegna la Giunta: a esprimere la netta contrarietà sulle modalità e sulla decisione del Governo di ritornare al nucleare in quanto gli enti locali sono espropriati da qualsiasi decisione e perché manca un progetto organico e strategico relativo al tema delle risorse energetiche; a invitare il Presidente della Regione Lombardia e il Presidente della Regione Emilia Romagna a dichiararsi non disponibili ad installare sui propri territori centrali nucleari; a promuovere, nelle forme dovute, e ad implementare il miglioramento dell’efficienza energetica, del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili sul territorio comunale).

All’illustrazione dell’ordine del giorno ha fatto seguito un breve dibattito che ha visto intervenire i consiglieri Matteo Lodi (Verdi), Arrigo Frassi (Cremona per la Libertà), Alberto Cappellini (Partito Democratico), Daniele Burgazzi (Partito Democratico), Domenico Maschi (Alleanza Nazionale), Carlo Malvezzi (Forza Italia) e Goffredo Iachetti (Partito Democratico). Al termine, dopo alcune valutazioni critiche dell’assessore Carlo Dal Conte sulla proposta governativa, l’ordine del giorno è stato posto in votazione ed approvato (hanno espresso voto contrario tutti gli esponenti della minoranza).

 


       



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Comune di Cremona, la manovra fiscale del 2010 – 15 Settembre, 2002
INCONTRO SULLA MANOVRA FISCALE 2010 DEL COMUNE DI CREMONA – 15 Settembre, 2002
MODIFICA DELL’ACCORDO DI DISTRETTO PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA – 15 Settembre, 2002
Azienda Sociale Cremonese. Approvato il bilancio 2009 – 15 Settembre, 2002
Comune di Cremona. Interrogazione del PD e risposta dell’Assessore sulla raccolta differenziata – 15 Settembre, 2002

Precedenti:
Le decisioni della Giunta Comunale del 30 gennaio 2009. – 15 Settembre, 2002
Intervento di Gian Carlo Corada candidato Sindaco Comune di Cremona per elezioni 2009. – 15 Settembre, 2002
Corada propone una manifestazione nazionale dei Sindaci contro la crisi – 15 Settembre, 2002
Frammenti teatrali:fine settimana formativi sui linguaggi del teatro – 15 Settembre, 2002
Il piedibus a Cremona diventa nacora piu' grande – 15 Settembre, 2002


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44°Rapporto Censis. Un inconscio collettivo senza più legge, né desiderio ( di Gian Carlo Storti)
Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come la società italiana sembra franare verso il basso


 La biblioteca di welfare
Verso il destino, con la vela alzata
Lo ricordo qui con un brano tratto dalla sua rubrica “Colloqui col padre"


 Scuola... parliamone!
Ata. Sottoscritto il contratto per il compenso una tantum di 180 euro
Il Miur prevede il pagamento nel mese di febbraio 16/12/2010


 Welfare Per Te
COMPLETATA LA CONSEGNA DELLE STUDENT E UNIVERSITY CARD
E' stata completata in questi giorni la consegna, negli istituti superiori cittadini e nellele sedi universitarie, delle student e delle card.

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