15 Settembre, 2002
Consegnato il Premio biennale intitolato a Enrica Sovena Tansini
Premiati:Vincenzo Guindani (1863-1909) di Davide Pedrabissi, presentata all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,
Consegnato il Premio biennale intitolato
a Enrica Sovena Tansini
Questo pomeriggio, nella Sala Giunta di Palazzo
Comunale, presenti il Sindaco Gian Carlo
Corada e l’Assessore alle Attività Culturali
Gianfranco Berneri, è avvenuta la cerimonia
di consegna del Premio biennale intitolato
alla memoria di Enrica Sovena Tansini, destinato
a tesi in storia cremonese o in storia dell’arte
cremonese. A seguito del bando sono pervenute,
entro il termine stabilito, 23 tesi di laurea.
La commissione giudicatrice, assente il professore
Dario Piccinelli, e composta da Maria Luisa
Corsi, Massimo Terzi, Mina Gregori e Andrea
Mosconi, esaminati gli elaborati sulla base
di alcuni principi quali l’originalità del
lavoro, qualità del lavoro compiuto nonché
ricerca e dell’uso delle fonti, all’unanimità
si è espressa per il conferimento del premio
dell’importo di € 550,00 a ciascuna delle
seguenti tesi:
Vincenzo Guindani (1863-1909) di Davide Pedrabissi,
presentata all’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano, con la conseguente motivazione:
La tesi sullo scultore Vincenzo Guindani
e le sue opere nel cimitero monumentale di
Cremona è un contributo importante ed originale,
incentrato su una delle maggiori presenze
nel cimitero. Lo studio è arricchito dalla
documentazione archivistica e grafica sulle
sculture e monumenti distrutti; ne risalta
anche la biografia del Guindani. E’ un contributo
importante per l’indagine su un complesso
da rivalutare nella storia urbanistica ed
artistica di Cremona.
La rivista cremonese “Eccoci” (1935-1943):
prime indagini sulle pagine culturali di
Silvia Bassi, presentata all’Università degli
Studi di Pavia, con la seguente motivazione:
La ricerca traccia il quadro degli orientamenti
culturali che emergono dalla rivista quindicinale
degli universitari fascisti cremonesi, soffermandosi
sulla significativa presenza di collaboratori
esterni nei numeri del 1943, quali Paolo
Grassi, Giorgio Strehler, Beniamino Joppolo.
Il lavoro si qualifica per maturità di scrittura
e, particolarmente, per l’ottimo indirizzo
metodologico che consente di offrire, grazie
anche agli accurati indici, un nuovo e valido
contributo ad ulteriori studi di una rinnovata
attenzione alla storia del fascismo cremonese.
La commissione ha ritenuto inoltre di segnalare
le seguenti tesi:
Gli edifici religiosi medievali della diocesi
di Cremona tra Oglio e Po (XI-XII secolo)
di Giorgio Milanesi, presentata all’Università
degli Studi di Parma:
E’ un’interessante e complessiva ricognizione
sul campo, che analizza in modo organico
il sistema degli edifici religiosi romanici
minori ancora presenti sul territorio, che,
incrociando informazioni provenienti da fonti
scritte con quelle ricavate dall’analisi
diretta delle strutture, stimola nuove connessioni
e confronti con i modelli cittadini più celebrati.
La tes è apprezzabile per la correttezza
formale e l’ulteriore approfondimento che
ne può derivare in ambito cremonese.
I due Montaldi. Una via italiana all’antropologia
di Costanza Bertolotti, presentata all’Università
degli Studi di Pisa:
Approfondisce un aspetto della storia contemporanea
cremonese attraverso le posizioni politiche
di Danilo Montali, ricostruite attraverso
la storia del padre, di un gruppo di anarchici
e di alcuni emarginati in parallelo all’evoluzione
del partito comunista nell’arco di cinquant’anni
da formazione internazionalista e rivoluzionaria
a forza politica interclassista, nazionale
e riformista. Il lavoro è apprezzabile per
correttezza ed agilità formale.
Membra disiecta di due Bibbie dell’Archivio
di Stato di Cremona (fondo notarile – fragmenta
codicum) di Gianantonio Pisati, presentata
all’Università degli Studi di Pavia:
Analisi e trascrizione di inediti frammenti
pergamenacei provenienti da codici biblici:
si segnala per lo studio impegnativo, felicemente
supportato da lodevole conoscenza del latino
e da buona acquisizione dei criteri paleografici
e codicologici.
Collezioni cremonesi del XVII – XVIII secolo
di Eva Coti Zelati presentata all’Università
degli Studi di Parma:
Il lavoro approfondisce lo studio di alcuni
inventari nobiliari di famiglie cremonesi.
Una parte considerevole della ricerca è stata
dedicata allo spoglio di protocolli notarli
conservati presso l’Archivio di Stato di
Cremona. Restituisce il “tipo d’uso” delle
dimore aristocratiche, gli ambienti, la scelta
e il gusto dettati sia dal periodo storico
artistico, sia suggeriti dalle relazioni
personali dei singoli proprietari. Porta
inoltre elementi di novità alla conoscenza
del collezionismo cremonese.
 
|