15 Settembre, 2002
I giovani,il cinema e la storia. Nucleare,ambiente, stato e mafie.
Due articoli di Lapo Pasquetti di Sinistra e Libertà Cremona.
I giovani,il cinema e la storia. Nucleare,ambiente,
stato e mafie.
Due articoli di Lapo Pasquetti di Sinistra
e Libertà Cremona.
I GIOVANI IL CINEMA E LA STORIA
L’amministrazione Comunale di Cremona, su
iniziativa dell’assessore alle politiche
giovanili, la leghista Jane Alquati, si preoccupa
della formazione culturale dei giovani cremonesi
e, per diffondere la conoscenza della storia,
li manda tutti al cinema.
Il comune, accollandosi parte del costo del
biglietto di ingresso, ha organizzato una
proiezione promozionale del film “Barbarossa”.
L’assessore leghista dichiara che questo
è “un modo per diffondere la conoscenza della
nostra storia e per avvicinare i giovani
al cinema”.
Nobile intento in teoria, ma in realtà assai
discutibile.
Innanzi tutto per le malcelate finalità propagandistiche
dell’iniziativa volta non tanto a diffondere
la conoscenza della Storia ma piuttosto all’esaltazione
dell’orgoglio leghista, utilizzando però
denaro pubblico.
I giovani non hanno bisogno di essere avvicinati
al cinema. Già ci vanno, se e quando vogliono.
Della questione deve occuparsene semmai l’anica-agis
e il produttore del film.
In realtà all’assessore Alquati, all’amministrazione
comunale e provinciale della Storia interessa
ben poco.
Lo dimostra la recente decisione della Giunta
Salini che, con il dichiarato intento di
sopprimere i viaggi della memoria perché
troppo onerosi, ha azzerato, di fatto, ogni
iniziativa del Comitato per la difesa e lo
sviluppo della democrazia istituito presso
la Provincia, privandolo di ogni contributo
economico.
Diffondere la conoscenza della Storia è cosa
ben diversa dal promuovere un film appena
uscito nelle sale il cui contributo storiografico
è ancora tutto da dimostrare.
Altrimenti si sarebbe opposta alla recente
decisione del Comune di togliere i finanziamenti
al Comitato per la memoria.
NUCLEARE AMBIENTE STATO E MAFIE.
Il nucleare sta allo Stato come l’ambiente
sta alla mafia ovvero, in altri termini,
l’interesse dello Stato all’ambiente equivale
all’interesse delle eco-mafie al nucleare.
Un’equazione azzardata?
Secondo la maggioranza della commissione
parlamentare istituita per indagare sull’omicidio
di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, presieduta
dall’Avv. Carlo Taormina, si.
Secondo i deputati di minoranza della stessa
commissione, i genitori della giornalista
giustiziata con un colpo alla testa in Somalia
e molti altri che si sono interessati del
caso, no.
In che senso. Nel senso che secondo il giudizio
dei parlamentari di maggioranza di quella
commissione d’inchiesta l’uccisone dei due
giornalisti italiani in Somalia fu il tragico
epilogo di una rapina portata a segno da
una delle tante bande di briganti presenti
a Mogadiscio. Secondo i deputati di minoranza
della stessa commissione si trattò invece
di una vera e propria esecuzione per togliere
di mezzo testimoni scomodi che stavano indagando
su un traffico d’armi e rifiuti tossici e
radioattivi tra il Governo somalo e l’Italia.
Vicende insondabili in cui si inseriscono
servizi segreti, faccendieri e istituzioni.
L’argomento torna d’attualità dopo la scelta
dell’attuale governo di consentire il ritorno
dell’Italia al nucleare.
Lo scorso 28 luglio a Cremona si è svolta
a Palazzo Cattaneo un’interessantissima conferenza
sul tema del nucleare, l’ambiente e la tutela
della salute nel territorio. Tra gli ospiti
il Prof. Gianni Mattioli, docente di Fisica
all’Università La Sapienza di Roma, il quale,
dati alla mano e indicazione di fonti scientifiche-istituzionali
consultabili da chiunque, ha illustrato l’assurdità
della scelta del ritorno del nucleare in
Italia.
In sintesi: le centrali da realizzare secondo
il progetto del Governo, che ha individuato
tra i siti deputati anche l’asta del Po,
derivano da progetti acquistati dalla vicina
Francia oggi già obsoleti (tant’è che in
Francia come in tutta Europa quelle centrali
verranno progressivamente dimesse) e ancor
più fra vent’anni, quando le nostre centrali
inizieranno a funzionare. La produzione di
energia non supererà il 15% del fabbisogno
nazionale. I giacimenti di combustibile nucleare
attualmente scoperti nel pianeta si esauriranno,
fermi restando i consumi, nel giro di 25
anni. Il costo stimato per produrre un Mw
di energia eolica è pari al costo necessario
per produrre un Mw col nucleare, comprendendo
i costi d’impianto, il prezzo del combustibile,
le salatissime assicurazioni contro i possibili
incidenti nucleari, sino al costo di gestione
e smaltimento delle scorie.
Già, le scorie.
A Caorso si conservano, con notevole dispendio
di denaro, scorie e barre di combustibile
americane, oggi non più utilizzabili nei
nuovi impianti, ricevute in cambio della
tecnologia per costruire la vecchia centrale.
Il nostro combustibile, ovviamente a pagamento,
viene conservato in Germania.
Le scorie non le produciamo, per il momento,
ma il problema ci interessa da vicino.
Recenti sviluppi di indagini della Procura
di Paola in Calabria, grazie alle precise
informazioni di un pentito di ’ndrangheta,
hanno portato all’individuazione di una “nave
a perdere” contenente 120 fusti di rifiuti
radioattivi, inabissata di fronte alle coste
calabre. E la stessa fonte ha riferito di
altre trenta navi fatte affondare negli anni
’90 nel mediterraneo grazie ad accordi tra
‘ndrangheta oscuri faccendieri e probabili
coinvolgimenti di servizi segreti e organismi
istituzionali come l’Enea.
Si stima che ogni anno nei nostri mari transitino
e scompaiano dalle 20 alle 50 navi dal contenuto
sconosciuto.
Questi dati allarmanti devono far riflettere.
Già molti paesi produttori di energia atomica,
proprio per questi motivi e per l’elevato
costo del trattamento legale delle scorie,
stanno progressivamente abbandonando il nucleare,
investendo in maniera consistente nelle fonti
rinnovabili.
Non è tanto il problema della sicurezza della
centrale in sé, che pure esiste e di cui
tanto si parla, a destare preoccupazione,
bensì la questione, ormai emergenza mondiale,
dello smaltimento dei rifiuti radioattivi,
argomento che però viene sistematicamente
sottaciuto.
Lo smaltimento delle scorie radioattive è
un problema irrisolvibile o eccessivamente
costoso per vie lecite senza compromettere
l’incolumità dell’intero pianeta.
La scelta dell’attuale governo di riprendere
la strada del nucleare è semplicemente folle
e sottrarrà risorse per potenziare lo sviluppo
delle fonti alternative a cui approderemo
in futuro, ma con ritardo.
La disponibilità espressa dal Presidente
Salini ad accogliere nel territorio della
provincia di Cremona, già gravato da insediamenti
produttivi e progetti ad elevato impatto
ambientale, nuove centrali nucleari è un
attentato al territorio e non un’opportunità.
Da parte nostra, non c’è alcun pregiudizio
contro il nucleare dettato da cieco ambientalismo,
ma una ferma opposizione al ritorno al nucleare
basata su dati scientifici, fatti, indagini
giudiziarie e concreti problemi irrisolvibili
che minacciano già oggi la salute nostra
e delle future generazioni.
Per queste motivate ragioni Sinistra e Libertà
si oppone con fermezza alla scelta nucleare
dell’attuale governo e si batterà anche a
livello locale affinché le popolazioni del
nostro territorio non siano costrette a subire
scelte energetiche sotto minaccia di commissariamenti.
Lapo Pasquetti
Sinistra e Libertà Cremona.
 
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