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15 Settembre, 2002
Il mondo sceglie di contrastare l’incontrollato commercio di armi!
Un grande successo per la campagna internazionale Control arms.

Il mondo sceglie di contrastare l’incontrollato commercio di armi!
Stabilito alle Nazioni Unite un programma per il Trattato sul
commercio di armi, che dovrà essere adottato entro il 2012. Un grande
successo per la campagna internazionale Control arms.

Il mondo sceglie di contrastare l’incontrollato commercio di armi!

Venerdì 30 ottobre, dopo anni di discussioni e dibattiti, stimolati
soprattutto dalla campagna internazionale Control Arms di cui anche
Rete Disarmo fa parte, le Nazioni Unite hanno concordato un calendario
definitivo per scrivere ed adottare un “forte e robusto” Trattato
Internazionale sui Trasferimenti di Armi. Il Trattato (conosciuto in
sigla come ATT) dovrà avere “i più alti standard diffusi” per
poter controllare il commercio ed il trasporto delle armi
convenzionali in giro per il mondo.

Si tratta di un successo importantissimo per tutto il movimento
mondiale del disarmo e del controllo degli armamenti, ottenuto grazie
al voto favorevole di 153 governi (tra cui Italia, Stati Uniti e tutti
i più grandi stati del commercio di armi come Gran Bretagna, Francia
e Germania) all’astensione di 19 (tra cui Russia, Cina, India,
Egitto, Cuba, Iran, Libia) e ad un solo voto contrario: quello dello
Zimbabwe. Va notato il deciso cambio di rotta degli Stati Uniti (il
paese che è maggio produttore, venditore e commerciante di armi) che,
diversamente da tutti i precedenti passi del percorso del Trattato
alle Nazioni Unite, hanno votato in favore della risoluzione adottata,
che porterà come risultato la finalizzazione del Trattato entro il
Luglio del 2012.

Attualmente nel mondo non esiste una regolazione comune del commercio
di armi, ma ci si affida direttamente alle legislazioni nazionali che
sono disomogenee e spesso incomplete.

“E’ un risultato grandissimo” ha commentato Rebecca Peters,
direttore della coalizione mondiale IANSA (International Action
Network on Small Arms), “perché per troppo tempo il mondo è stato
compiacente riguardo all’effetto devastante di un flusso non
regolato di armi. Tutte le nazioni partecipano al commercio di armi
convenzionale e devono quindi anche condividere i danni e le
conseguenze: morte diffusa, grandi quantità di feriti, violazione dei
diritti umani”.

“Si tratta davvero di una buonissima notizia” fa eco Francesco
Vignarca, coordinatore delle attività nazionali della Rete Italiana
per il Disarmo (composta da circa 30 organismi attivi su questi temi)
“anche e soprattutto per noi che abbiamo lavorato da alcuni anni a
questa parte alla campagna Control Arms. Una campagna innovativa - la
prima vera campagna di opinione politica a livello mondiale - che
anche in Italia ha ottenuto un buon successo con oltre 40.000 volti
raccolti per la Petizione da un Milione di volti. Era questo lo
strumento scelto per premere sui Governi e renderli consapevoli che il
commercio indiscriminato di armi è una stortura che crea solo
problemi. Sembra ieri che si raccoglievano le immagini delle persone
agli incontri, ai banchetti, alla Marcia Perugia-Assisi... bene ora
possiamo dire a tutte quelle persone che il loro ‘metterci la
faccia’ è servito davvero a qualcosa”.

Il fatto che finalmente i Governi abbiano scelto di negoziare dei
controlli legali su questo commercio mortale non deve però bloccare
la spinta della società civile, che deve continuare a lavorare
affinché un trattato forte sia adottato nel 2012. La risoluzione
votata ieri indica che il Trattato dovrà essere negoziato in una
serie di incontri culminanti in una conferenza dell’ONU nel luglio
2012. L’accordo finale dovrebbe imporre agli Stati di regolare
strettamente il commercio internazionale di armi facendo riferimento a
principi legislativi che devono avere come obiettivo la riduzione dei
costi umani associati alla proliferazione delle armi convenzionali. La
risoluzione riconosce inoltre che i trasferimenti di armi
contribuiscono ai conflitti armati, all’esodo forzato delle
popolazioni, supportano il crimine organizzato e terrorismo e come
conseguenza indeboliscono la pace, la sicurezza e lo sviluppo
sostenibile.

Il Trattato internazionale ha inoltre “bisogno di una ‘regola
d’oro’ che possa fermare qualsiasi proposta di vendita di armi che
possieda un rischio sostanziale di essere usata per serie violazioni
dei diritti umani o crimini di guerra” - afferma Brian Wood,
responsabile del controllo armamenti per Amnesty International -
“una regola che potrebbe salvare davvero la vita di centinaia di
migliaia di persone e proteggere la sicurezza di molti milioni”.

La campagna Control Arms (formata da centinaia di ONG in oltre 100
paesi) nell’accogliere con soddisfazione il voto in sede ONU
sollecita i Governi a mantenere l’inerzia di questa storica
decisione per garantire davvero che il Trattato abbia solidi standard
capaci di entrare compiutamente nel complesso mondo del commercio
delle armi. Qualche riserva infatti è stata espressa sulla procedura
pianificata per la Conferenza ONU finale sul Trattato, che potrebbe
dare un sostanziale diritto di veto a ciascuno Stato sulle decisioni
definitive prese in quella sede. La Campagna chiede di impedire che un
piccolo numero di Stati scettici possa dirottare il percorso verso un
Trattato forte quando è ormai chiaro che il mondo vuole una
legislazione forte.

“E’ vitale che ora i Governi, specialmente quelli che hanno
votato a favore come l’Italia, mantengano alta la pressione per un
Trattato forte, ed anche noi come Rete Italiana per il Disarmo e
Campagna Control Arms in Italia continueremo a fare la nostra parte
per raggiungere questo storico risultato. Non dimentichiamoci poi che
il nostro paese è uno dei maggiori attori della produzione e del
commercio di armi, e deve quindi assumersi la propria responsabilità
per regolare una situazione che, quando come ora è incontrollata,
provoca disastri e impatti molto negativi in gran parte del mondo”
conclude Francesco Vignarca.

Il voto di ciascun paese è visualizzabile a questo indirizzo
http://www.iansa.org/un/1com09-results.htm

Per qualsiasi ulteriore informazione o per intervistare gli esperti di Rete
Italiana per il Disarmo o i responsabili internazionali della campagna
Control Arms si prega di contattare la segreteria della Rete Disarmo alla
mail segreteria@disarmo.org o al numero 328/3399267

Per notizie e informazioni sull’attività della Rete Italiana per il
Disarmo si veda il sito www.disarmo.org
Per informazioni sugli altri passi della campagna Control Arms si vedano i
siti www.controlarms.i t e www.controlarms.org


fonte: Rete Italiana per il Disarmo listmaster@altreconomia.it

 


       



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