15 Settembre, 2002
Lettera di Arcari (Cgil Scuola) a la Voce di Cremona
Egregio Direttore, ringraziandola anticipatamente per lo spazio che ha sempre concesso alle posizioni della Cgil Scuola a livello locale, non ultimo l’articolo di martedì scorso sui docenti precari ....
Lettera di Arcari (Cgil Scuola) a la Voce di Cremona
Egregio Direttore
ringraziandola anticipatamente per lo spazio che ha sempre concesso alle posizioni della Cgil Scuola a livello locale, non ultimo l’articolo di martedì scorso sui docenti precari, proprio perché sia Lei che i suoi validi colloboratori hanno sempre dimostrato una particolare attenzione e competenza nell’affrontare le questioni della scuola, desidero fare, rispetto all’ultimo articolo, alcune precisazioni.
Comprendendo perfettamente i motivi che portano a sintetizzare, in un titolo di testa, i contenuti dell’articolo sottostante, forse martedì, si è semplificata un po’ troppo la posizione della Cgil scuola sulla “diatriba” precari “storici” e “sissini”, dando per scontato che tutte le “buone“ ragioni fossero solo da una parte, e cioè quella dei precari “storici”. In realtà nella dichiarazione che ho rilasciato alla sua eccelente cronista, manca una premessa che, sicuramente per ragioni di spazio, non è stata inserita nel contesto complessivo dell’articolo. La mancanza di questa premessa però rende “monca” la reale posizione della Cgil Scuola sull’intera questione.
Mi riferisco al fatto che, a parere del sindacato che ho l’onore di rappresentare, la prima esigenza da soddisfare in “tutti” i precari, al di là della cosiddetta “guerra a suon di punti”, è quella dello sblocco delle immissioni in ruolo, ferme da due anni, per dare garanzia al lavoro e stabilità agli organici per una scuola di qualità, ma anche per uscire da un circolo vizioso che avvita su se stessi i precari in una lotta interna sterile che fa perdere di vista responsabilità e disegni politici del Ministero dell’Istruzione e del Governo.
Le assunzioni in ruolo potrebbero intanto riguardare prima e seconda fascia delle graduatorie permanenti e le graduatorie regionali, in attesa della definizione della terza fascia, definizione che dovrebbe essere l’argomento principale del disegno di legge preannunciato dal Ministro Moratti.
Rispetto ad esso la CGIL scuola denuncia,per l’ennesima volta, la politica degli annunci del MIUR a cui non ha fatto ancora seguito nessun atto concreto di informazione e confronto con il sindacato su questo tema.
Sottolineo che la CGIL intende muoversi il più possibile su posizioni unitarie e condivise e attiverà a questo scopo, anche a livello locale, i passaggi necessari.
Rispetto alle rivendicazioni portate avanti dai gruppi di precari che si contendono una coperta diventata troppo stretta, fra tagli e pseudo-riforme, la CGIL scuola, non solo respinge gli accenti più faziosi e ingiustificati che si esprimono da entrambe le parti, ma ritiene che si debba perseguire una soluzione equilibrata che tenga conto di tutti gli interessi in campo.
Non sarà facile, ma questa è l’unica strada percorribile se non si vuole cadere nella trappola di rendere “ingestibile” tutta la situazione al fine di giustificare, poi, interventi più radicali che potrebbero mettere seriamente in discussione l’attuale sistema di reclutamento dei docenti, un sistema che, con tutti i limiti che può avere, rimane, comunque, pubblico, trasparente e con regole certe.
Per la Segreteria della Cgil Scuola di Cremona
Il Segretario Generale
Claudio Arcari
 
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