News e informazioni da Cremona e dalla Lombardia
Home page Scrivi  
 
  Benvenuto nel circuito WELFARE NETWORK
Europa, notizie e attualità sul welfare News di politica e attualità dall'Italia News dalla Lombardia Notizie sul Welfare, Diritti e Sociale
 
Chi siamo Forum Fotogallery Link Contatti Collabora con noi

... Welfare canali
Agenda
Angolo del dialetto
Arte
Associazioni
Attualità
Buone Notizie
Comune di Cremona
Costume
Cronaca
Cultura
Dai Partiti
Dal Mondo
Economia
Eventi
Giovani
In Breve
Lavoro
Lettere a Welfare
Mediateca
News dai partiti
Petizioni attive
Politica
Provincia di Cremona
Racconti
Società
Storia Cremonese
Ultimissime
Varie
Volontariato
ARCHIVIO WELFARE
 ... In Breve
... e inoltre
Banca della Solidarietà
I sondaggi
Fotogallery
Banner kit






















 Cultura

15 Settembre, 2002
La Civiltà Contadina tra passato presente e futuro
Relazione di Guido Soldi, Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Cremona al recente Convegno sulla 'Civiltà contadina' svoltosi a San Bassano

La Civiltà Contadina tra passato presente e futuro
Buongiorno a tutti. Autorità e Pubblico e un grazie sincero al Presidente della Provincia e al Sindaco di S. Bassano, che ci ospita, per l’invito rivolto alla Confederazione Italiana Agricoltori di Cremona, per partecipare a questo congresso che, per il tema trattato e per la qualità dei partecipanti, ha già offerto così tanti motivi di riflessione.
La civiltà contadina era già morta nei primi anni ‘70 quando ne hanno celebrato la fine due poeti dell'immagine e del cinema: il cattolico Ermanno Olmi con “L'albero degli zoccoli” e il laico Bernardo Bertolucci con il suo “Novecento”.
Queste due opere cinematografiche segnarono due momenti di grande intensa e partecipata celebrazione del mondo contadino: dei suoi valori, dei suoi riti, delle sue passioni, della sua cultura, ma anche delle sue fatiche e della sua miseria. La civiltà contadina finisce quando inizia lo sviluppo industriale dei primi anni ’60. Come un esercito in fuga i “Paysan” se ne vanno dalle cascine, microcosmo rurale. Erano bergamini, cavallanti, mandriani, contadini, braccianti. Lasciano la terra per diventare muratori, garzoni, operai, in un impresa in una fabbrica, grande possibilmente, per avere una casa col bagno e per “prendere di più”.
Cambia il lavoro!
Basta terra! Cemento, ferro, lamiera: sono la nuova materia con la quale si lavora e si convive.
Cambia la casa!
Basta cascina! Basta case coloniche umide senza acqua corrente, senza bagno, senza riscaldamento, senza gas se non quello delle bombole.
L’esercito in fuga occupa appartamenti in casermoni che spuntano come funghi nelle periferie delle grandi città.
Cambia il panorama!
Basta campi, fossi, aie assolate, albe e tramonti così diversi nelle stagioni, strade sterrate, con i grandi alberi che fanno da cornice ai fondi nel silenzio.
Il panorama urbano è fatto di asfalto, traffico, palazzoni, motorini, autobus, tram, macchine, rumore e neon nelle fabbriche e nei condomini che se non fossero abitati sembrerebbero o potrebbero sembrare delle scenografie di cartapesta. Perchè appena dietro ci sono ancora i campi… La via Gluck… col suo ragazzo…
Cambia la lingua!
Quando tornano al paese, per i morti o per la fiera, non parlano più il dialetto originario, ma un misto strano di “milanes” e italiano che si usa in città.
Ma allora se cambia il lavoro, la casa, il panorama, la lingua, se tutto questo cambia, cambia anche la cultura.
I condomini anonimi, infatti, si illuminano la sera di una stessa luce azzurrina… La televisione! E chi non ce l’ha la televisione, va giù al bar- non più osteria- BAR. Va a vedere, a guardare, senza forse riuscire a capire che dalla civiltà contadina si passava alla cultura dell'immagine.
La televisione è il nuovo mito. Lascia o raddoppia… La luce azzurrina nasconde il più potente “medium” del ‘900 che fa vedere e trasmette nuovi modi di vivere, nuovi valori e che, con la forza dell'immagine, trasmette anche una nuova cultura. La civiltà contadina era invece la cultura orale e materiale del mondo popolare fatto di uomini e donne che avevano uno stretto rapporto con la natura del mondo circostante. La cultura del mondo popolare si esercitava in abilità concrete: tenere l'orto, lo so che si dice coltivare…, ma in dialetto si dice tenere, come per il maiale: tenere il maiale. L'animale per eccellenza della famiglia contadina: fonte di sostegno alimentare per tutto un anno; ma si tenevano anche le galline le anatre e le oche.
C’è uno stretto rapporto utilitaristico nei confronti degli animali. Sicuramente non si bada al benessere degli animali in quanto esseri viventi ma come fonte preziosa di sostentamento alimentare.
E quando d’inverno, arriva l'ultimo giorno di vita del maiale tutta la famiglia si mobilita in questo rito pagano per arrivare fino a tarda sera ad appendere al “baldacchino” salami e cotechini; poi la grande cena con il “Massadur”, protagonista assoluto del giorno, il macellaio di campagna che di solito fa il muratore o un altro lavoro, ma che d’inverno fa questo mestiere ignorando sicuramente l’Hasard analysis criticol control point…volgarmente detto HACCP delizia burocratica tipo incubo dell'impresa agricola con un agriturismo del giorno d'oggi.

E’ recentemente scomparso un grande studioso della cultura del mondo popolare e in questa Italia distratta nessuno ne ha parlato ma era davvero un grande. Si chiamava Roberto Leydi.
Dal dopoguerra fino a tutti gli anni ‘70 aveva raccolto una enorme quantità di materiale fatto di registrazioni di canti, di video, di insoliti e antichi strumenti musicali, di interviste a persone e personaggi tra i più disparati, ma con un unico denominatore comune: l'appartenenza al mondo popolare! Persone e personaggi dicevo: bergamini, domatori di circo, maghi di campagna, mondine, pupari, cantastorie, burattinai, imbonitori di piazza…
Leydi era un colto, era un allievo di Ernesto De Martino lo studioso dell'antropologia del mondo magico, ma soprattutto, come scrisse di lui molti anni fa Umberto Eco, suo collega al Dams di Bologna, di professione faceva il curioso. Un testimone curioso di quel mondo che andava scomparendo. Leydi nel 1964, a Milano, diede vita a uno “storico” recital di musiche e canti popolari… Si chiamava “Bella Ciao”.
Anche nel nostro territorio abbiamo avuto testimoni attenti alla civiltà contadina e alla cultura del mondo popolare. Il grande Maestro del Paese sbagliato, Mario Lodi. Luigi Ghisleri con i suoi quaderni sulla Cascina, Danilo Montaldi con “L’autobiografia della leggera” e altri scritti, Giuseppe Morandi con le struggenti immagini fotografiche della “bassa” e con i suoi documentari sulla vita e la morte di uomini e animali di campagna.

Questo è stato!
E adesso? Oggi che parliamo di Agricoltura o meglio di imprese agricole, che cosa è rimasto di quel mondo, di quella civiltà, di quella cultura?
Poco mi viene da dire. Ma per essere più precisi poco di apparente, di manifesto, ma molto invece di latente, di nascosto, sotto traccia.
Perché è sempre stato -storicamente- un po’ così: tra due culture, quella egemone e quella subalterna, non ci sono, spesso, abissali distanze, ma molto più di quanto si creda, frequenti contaminazioni. Un po' come sempre è stato: i Romani dai Greci, i Cristiani dai Pagani ecc.
Guardate ad esempio adesso all’uso strumentale, e falsificato, della civiltà contadina, del mondo rurale, fatto dalla pubblicità televisiva.
Lo devo dire ma quel … Salame del contadino… mi sta proprio qui e quel Mulino poi… bianco.
Ma sapete perchè ci sono questi fenomeni?
Perchè il richiamo alla campagna, all'idea della campagna, suscita sicuramente emozioni forti, profonde. Perché c’è in noi l'idea della campagna e non c’è niente di meglio per chi vuol parlare al consumatore che suscitare emozioni forti, che toccano il ricordo, le radici, il cuore!
Mica sono scemi i pubblicitari …
Peccato che lungo la A1, nei pressi di Parma, non si veda nessun Mulino nè rosso nè bianco, ma solo un enorme capannone blu.
Questi due esempi presi dalla pubblicità ci indicano chiaramente quanto sia diffusa e sentita la voglia di campagna.
Il recente fenomeno di successo dell’agriturismo lo testimonia in pieno. Si ricercano le origini, le radici anche se qualche cosa si è incrinato nel rapporto città campagna.
Un tentativo riuscito, un esempio in positivo, per ristabilire questo rapporto è quello delle fattorie didattiche. Il cui senso è quello di far conoscere ai bambini, che cosa vuol dire campagna, agricoltura, animali, prodotti, cibi. Sappiamo tutti che ci sono bambini o ragazzi, che, a differenza della nostra generazione, non hanno mai visto o toccato un pollo, o un coniglio. Mangiano wurstel, ma non hanno mai visto un maiale da vicino. E invece è importante che si diffonda proprio nei piccoli cittadini di domani, questo messaggio di civiltà rurale.

L’agricoltura vive una sorta di accerchiamento l’ha detto più di una volta il Ministro dell’agricoltura Giovanni Alemanno. Si riferiva ai molti capi d’accusa, sbagliati, che si levano nei confronti del mondo rurale, dell'agricoltura: l’inquinamento, l'assistenzialismo, la distrazione nei confronti dell'ambiente, i benefici fiscali, le speculazioni sul clima, per non parlare dell’inflazione.
Quando si parla di inflazione in televisione dietro questa parola che cosa appare? Le bancarelle dei mercatini rionali che vendono frutta e verdura. Il male dell'Italia è l'inflazione… delle zucchine. Mai che si veda l’immagine di una assicurazione, un bel leone di Trieste, o un bel biscione di Milano così tanto per fare qualche esempio… Solo pomodori e zucchine…
Poi non importa se per pagare mezza bottiglia di acqua minerale al bar ci vogliono due litri latte!

Penso che per rompere questa sorta di accerchiamento bisogna anche sopratutto trasmettere questo concetto fondamentale: l'Agricoltura è un valore!
E' un valore per chi ci lavora, innanzitutto, ma anche per tutti gli altri.
Bisogna riconoscere il ruolo dell’agricoltura nella creazione di ricchezza per il Paese, nella sicurezza alimentare e nella tutela ambientale. E siccome, l’Agricoltura investe sul territorio avrà un ruolo sempre più importante nella sua tutela. L'Agricoltura è un valore perché è un'impresa che lavora e dà lavoro; che crea prodotti e indotto.
Sono 5500 le aziende agricole della provincia di Cremona con un fatturato annuo di circa 1 miliardo di euro, 15 mila occupati di cui 5000 dipendenti. Una realtà composita ed economicamente pesante che ha subito dagli anni 70 in avanti profonde trasformazioni, come peraltro tutta la società italiana, nel suo complesso, ma che spesso ancora non riesce a vincere una sorta di ostilità nei suoi confronti.
C’è stato senza dubbio, e c’è tuttora, un difetto di comunicazione, una mancanza di continuità nel trasmettere questo valore e anche forse una sorta di rimozione collettiva: agricoltura mondo rurale, uguale povertà, miseria. Spetta senz'altro all'agricoltura alle Organizzazioni professionali che la rappresentano ma anche alle Istituzioni Locali, dagli Assessorati alle Camere di Commercio farsi carico di questa ricomposizione per trovare un un rilancio in chiave positiva di questo rapporto tra la campagna e la città. Riscopriamo la ruralità, attraverso il cibo del nostro territorio.
Passati gli anni della omologazione del gusto, si torna a cercare la diversità nel cibo. Bene ha fatto, a tal proposito, l’Assessorato provinciale a dar vita alla “Strada del Gusto” che abbraccia nel suo percorso tutta la nostra provincia e che comprende tanti soggetti della filiera agroalimentare: Aziende agricole, cooperative del latte o dell’ortofrutta, agricoltori, ristoratori, interi Comuni, trasformatori, fattorie didattiche e agriturismi.

Speriamo che si riempia questa strada di tanti cittadini curiosi di incontrare e conoscere i tanti soggetti toccati da questa strada, che si sono rinnovati nelle forme e nei modi, ma dietro i quali si intravede ancora quello stretto e antico legame che c’era, c’è, e sempre ci sarà, tra la gente di campagna e la sua terra!

Guido Soldi,
Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Cremona

Cascina Fiamenghi Comune di S Bassano (CR) 14 Settembre 2003  


       



 Invia questa news ad un'amico Versione stampabile Visti: 2511 | Inviati: 0 | Stampato: 114)

Prossime:
''IO, LORO E LARA'' esce la nuova commedia diretta e interpretata da Carlo Verdone  – 15 Settembre, 2002
Pianeta giovani, dialoghi sonori 2010 – 15 Settembre, 2002
Fiera d’arte moderna e contemporanea – 15 Settembre, 2002
Lettura scenica de “Il Canto del Popolo Ebraico Massacrato”  – 15 Settembre, 2002
Il prossimo raccolto. Strumenti di futura Resistenza – 15 Settembre, 2002

Precedenti:
Notte indimenticabile di bel canto a Palazzo Trecchi – 15 Settembre, 2002
La Premiata Forneria Marconi a Cremona il 16 ottobre.. – 15 Settembre, 2002
Corada nominato nel Comitato Scientifico della Fondazione Politecnico di Milano – 15 Settembre, 2002
Attraversarte non chiude per ferie – 15 Settembre, 2002
"Sulla mia terra inquieta", l'ultima silloge di Idia Brighenti – 15 Settembre, 2002


... in WelfareCremona



... Novità








 Il Punto
44°Rapporto Censis. Un inconscio collettivo senza più legge, né desiderio ( di Gian Carlo Storti)
Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come la società italiana sembra franare verso il basso


 La biblioteca di welfare
Verso il destino, con la vela alzata
Lo ricordo qui con un brano tratto dalla sua rubrica “Colloqui col padre"


 Scuola... parliamone!
Ata. Sottoscritto il contratto per il compenso una tantum di 180 euro
Il Miur prevede il pagamento nel mese di febbraio 16/12/2010


 Welfare Per Te
COMPLETATA LA CONSEGNA DELLE STUDENT E UNIVERSITY CARD
E' stata completata in questi giorni la consegna, negli istituti superiori cittadini e nellele sedi universitarie, delle student e delle card.

... Fotogallery
La Fotogallery di
Welfare Cremona


Ultima Vignetta
... Speciale on line
- Previsioni del tempo
-
Libri
-
Programmi TV
-
Lotteria
-
Oroscopo
-
Cambia Valuta
-
Euroconvertitore
-
Traduttore
-
Paginebianche
-
Paginegialle
-
Borsa
... Novità




| Home | Chi siamo | Collabora con noi | PubblicitàDisclaimer | Email | Admin |
www.welfarecremona.it  , portale di informazione on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 392 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti
La redazione di Welfare Cremona si dichiara pienamente disponibile ad eliminare le notizie che dovessero violare le norme sul copyright o nuocere a persone fisiche o giuridiche.
Copyright Welfare Cremona 2002 - 2009