15 Settembre, 2002
Piano casa. Annamaria Abbate (segretaria cittadina): "non decolla neanche a Cremona, ennesimo flop"
Qualche giorno fa, il Sole 24 ore titolava in prima pagina:“Nelle città piano casa frenato” e, all’interno, dedicava numerosi articoli a quello che si è rivelato un vero e proprio flop.
Piano casa. Annamaria Abbate (segretaria
cittadina): "non decolla neanche a Cremona,
ennesimo flop"
Qualche giorno fa, il Sole 24 ore titolava
in prima pagina:“Nelle città piano casa frenato”
e, all’interno, dedicava numerosi articoli
a quello che si è rivelato un vero e proprio
flop.
Un anno fa, il Governo Berlusconi non avendo
intenzione di investire soldi sonanti per
contrastare concretamente la crisi, come
invece facevano gli altri governi europei,
s’inventò le nozze coi fichi secchi, il famigerato
“Piano casa”: zero capitali pubblici in favore
di un’edilizia popolare per le esigenze abitative
delle fasce più deboli della popolazione
e al loro posto un bel decreto per chi la
casa e i soldi li ha già, o può farseli prestare,
e vuole aumentare la volumetria della propria
abitazione dal 20 al 35%, in deroga alle
disposizioni legislative, agli strumenti
urbanistici e ai regolamenti edilizi. Nella
foga, vennero persino drasticamente semplificate
le norme antisismiche, poi riviste doverosamente
dopo la tragedia abruzzese.
Tutti concordiamo che per rilanciare l’economia
può essere molto importante rendere più dinamico
il settore edilizio. Ma in questo caso c’era
più di un dubbio. Si davano per scontati
gli effetti positivi sull'economia, che nel
breve periodo forse ci sarebbero stati, ma
nel medio periodo? I benefici avrebbero potuto
essere facilmente annullati da un calo dei
consumi dovuto alla diminuzione della ricchezza
delle famiglie che avevano investito sollecitati
da questa legge. Senza porsi troppe domande,
l’amministrazione comunale di Cremona deliberò
per l’applicazione del cosiddetto “Piano
Casa con entusiasmo degno di miglior causa.
In Consiglio udimmo Vicesindaco e consiglieri
di maggioranza magnificare il decreto come
fosse la panacea dei tutti i mali provocati
dalla crisi. Ma anche qui a Cremona, a distanza
di un anno e mezzo, il piano casa si è sgonfiato
come un sufflè malfatto. Gli entusiasmi erano
privi di fondamento: i cittadini, in piena
crisi, hanno avuto ben altro a cui pensare
che non ad allargarsi la casa. Se proprio
si vuole rimettere in moto l’economia col
settore edilizio, perché il Governo non avvia
un piano straordinario per la messa in sicurezza
degli edifici scolastici? Mi sembra che anche
qui a Cremona ce ne sarebbe un gran bisogno.
fonte: PD Cremona
 
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